buone notizie

Meglio tardi che mai ad essere uniti


Mirafiori Day: “Qui la gigafactory delle batterie di Stellantis”. Appendino e Cirio: “Il governo sostenga Torino”Gli operai: «Ora basta con la cassa integrazione, vogliamo tornare a lavorare a tempo pieno» TORINO. Una giornata di dibattiti e volantinaggio per accendere nuovamente i riflettori su Mirafiori. E' il Mirafiori Day della Fiom organizzato per oggi in corso Tazzoli. «Noi pensiamo che la terza Gigafactory di batterie per l'auto elettrica di Stellantis debba essere fatta qui», spiega Edi Lazzi, segretario della Fiom Torino, aprendo l'iniziativa davanti alla porta 2 dello storico stabilimento torinese del gruppo Stellantis.La fgigafactory di Stellantis fa litigare Cirio presidente di Regione Piemonte e Cingolani, ministro della Transizione, voluto da Draghi, ricordiamolo.    La manifestazione è una risposta all'Electrification Day di Stellantis, previsto per l'8 luglio. «A Mirafiori - ha spiegato Lazzi - la situazione in questi anni è diventata insostenibile. Sono 14 anni consecutivi che i lavoratori di Mirafiori e poi quelli della Maserati successivamente, fanno cassa integrazione. I lavoratori non vogliono fare i cassaintegrati di professione. Ci siamo stufati, vogliamo tornare a essere operai, perché il nostro lavoro è quello di assemblare le macchine». Il sindacato sottolinea che nel 2006-2007 si producevano 218 mila autovetture, in questo ultimo biennio 2019-2020 se ne sono prodotte circa 28 mila, pari a -87%. «Questo ha determinato a cascata nella città di Torino la perdita di 32mila posti di lavoro», dice Lazzi sottolineando che «370 aziende metalmeccaniche che hanno chiuso i battenti». Per trovare una soluzione, secondo la Fiom, «servono nuove produzioni». «Sottole 200 mila autovetture - ha aggiunto Lazzi - piena occupazione non ci potrà mai essere e noi siamo lontanissimi da quella cifra. E' importante portare in Italia e a Torino la Gigafactory, noi pensiamo che si debba fare dentro Mirafiori perché vuol dire per esempio limitare i costi, avendo 3 milioni di metri quadrati di spazi di cui il 50% inutilizzati».Per il segretario della Fiom Piemonte Giorgio Airaudo «la principale preoccupazione dei lavoratori dello stabilimento di Mirafiori riguarda il loro futuro e l'aspettativa rispetto alle pensioni». Stamattina hanno partecipato ai dibattiti anche i parlamentari di centrodestra e centrosinistra a fianco degli operai e dei delegati sindacali per chiedere proprio la Gigafactory. Sono stati distribuiti volantini e c'è stata un'assemblea partecipata nel piazzale davanti alla Porta 3. Al presidio in corso Tazzoli, oltre ai sindacalisti, hanno preso la parola il rettore del Politecnico Guido Saracco e, in rappresentanza delcomitato dei parlamentari piemontesi, Stefano Lepri (Pd) e Claudia Porchietto (Forza Italia). L’intervento di Cirio e AppendinoUna lettera al premier Mario Draghi e ai ministri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica, Giancarlo Giorgetti e Roberto Cingolani, per sottolineare che Torino «è la scelta naturale» per la sede della terza gigafactory di Stellantis è stata intanto scritta dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e dal presidente del Piemonte, Alberto Cirio, insieme ai rappresentanti del mondo delle imprese e alle organizzazioni sindacali. Nella missiva, a pochi giorni dall'Electrification Day di Stellantis, in programma giovedì, si chiede «un incontro per meglio rappresentare le grandi opportunità del territorio in modo che possa ben comprendere perché Torino è la sede naturale della gigafactory di Stellantis» e, al Governo, di «adoperarsi in maniera concreta e fattiva per sostenere la candidatura del capoluogo piemontese»I candidati sindaciTra i candidati a sindaco è passato alla manifestazione Paolo Damilano. «Dobbiamo fare di tutto per riuscire a portare la gigafactory aTorino. Dobbiamo concentrarci tutti, perché non c'è colore politico nel momento in cui si deve parlare di lavoro e di ripartenza della città», ha affermato Damilano. «Ho un dialogo aperto con il governo - ha spiegato Damilano - un dialogo aperto con il ministro Giorgetti, lui è consapevole dell'importanza per Torino di far partire un progetto che è di assoluto valore. Quindi, ci giochiamo tutte le carte. Però è importante in questa fase essere uniti e questa manifestazione lo sta dimostrando”.E Stefano Lo Russo, candidato sindaco del centrosinistra:  «Il Governo deve riconoscere Torino come il miglior contesto produttivo e tecnologico. E non vi è dubbio che esiste già la tecnologia, l'alta formazione con il Politecnico, tali da rendere Torino già pronta ad accogliere il polo tecnologico. Qui sono presenti le competenze, il patrimonio tecnologico e capacità produttive di eccellenza».