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Omicidi con ballo ( 4 capitolo)


  Riassunto: Il commissario Berardi indaga su un omicidio di un uomo trovato all’interno di un automobile intestata a Luigi Cialli, la vittima si chiama Alfredo Castello. Nell’alloggio di Castello viene trovato un biglietto di una sala da ballo, il Royal. Il commissario con i suoi uomini va ad interrogare il personale del locale, mostrando loro la foto della vittima, solo una ragazza lo riconosce ma evita di dire di più. Berardi e Perino fanno un salto alla Schiapparelli dove lavora come dirigente Cialli e vengono accolti da Patris responsabile dell’ufficio amministrativo, il quale racconta voci di corridoio dove il dirigente come un uomo non certamente simpatico, affabile e che vive al di sopra delle sue possibilità. Il Cialli continua a negare di conoscere la vittima. Si scopre inoltre che ha avuto delle relazioni con altre donne, Berardi viene a sapere il nome di una sola donna: Edna Valenti. La donna conferma che anche Cialli è un cliente del Royal(locale dove la vittima si recava). Nel frattempo la ragazza della sala da ballo, Claudia Gisolo prende appuntamento con Berardi perché ha delle cose da riferire e concorda appuntamento in un bistrot, ma la ragazza viene uccisa su una panchina poco distante, un testimone afferma di aver visto un uomo alto con un cappello in testa e che fumava nervosamente. Berardi ipotizza che la Gisolo abbia tentato di ricattare l’assassino di Castello. Quando i poliziotti si recano nell’alloggio della ragazza lo trovano sottosopra. Uscito dall’ufficio trova la Valenti ad aspettarlo che lo invita per una cena. La Valenti parla di Cialli dicendo che era ossessionato da una donna ma non ricorda il nome. Berardi torna nell’alloggio della Gisolo e mentre sta per uscire trova sull’uscio un vicino di casa. Il ragazzo si chiama Andrea Pelli e lavora alla Ferli tipografia in corso San Martino.  “Come è stata uccisa?”.“Con un oggetto appuntito o qualcosa di simile al collo. Cosa può dirmi di lei?”.“Era una ragazza a modo, sempre gentile. Aveva una parola buona per tutti”.“Sa se aveva un fidanzato?”.Il ragazzo diventa rosso.“Sperava che fosse lei vero?”.“Si commissario, aveva una simpatia e forse anche qualcosa di più o almeno credo, ma né io né lei abbiamo mai osato dire i nostri rispettivi sentimenti…forse per paura di rovinare tutto”.“Capisco. Cosa ne pensa del fatto che lavorasse al Royal?”.Il volto si contrae in una smorfia di rabbia.“Glielo ho sempre detto di andarsene da quel posto, non era adatto a lei. Ogni tanto mi raccontava qualche aneddoto, mi creda commissario, mi veniva il disgusto”.“Per quale motivo è venuto a cercarla?”.“Dovevo consegnarle una busta, mi aveva accennato che l’avrebbe fatto arrivare al mio indirizzo”.“Come mai? Non ha trovato strano questa cosa?”.“Non ho fatto caso, mi ha chiesto un favore ed ho acconsentito. Ho pensato che forse dipendeva dal lavoro, non stava molto in casa”.“Sa cosa contiene?”.“No! Aspetti, ora vado a prenderlo, è sulla scrivania…mio Dio, Claudia uccisa”.Chiedo un coltello per aprirla.Al suo interno avvolto in un cartone c’è un velina con dentro delle fotografie.“Tirdi guarda e dimmi se sbaglio, questo è Castello”.“No commissario non sbaglia e in quest’altra fotografia c’è Cialli in sua compagnia”. Vi sono diverse fotografie, tra cui una dove si vede la ragazza uccisa in compagnia del Castello e di un altro uomo.Pelli ci guarda e noto che vorrebbe porre delle domande ma si astiene.“C’è un’indagine in corso, non potrei risponderle seppur siano lecite”.Metto in tasca le fotografie: “Se le viene in mente altro me lo faccia sapere, arrivederci”.“Commissario, se può interessarle Claudia mi aveva parlato di una sua collega, se non ricordo male il nome era Iside…si ne sono sicuro è un nome non molto comune, di solito non parlava mai delle sue colleghe, ma non ricordo il motivo per cui abbia accennato a lei”.“Grazie Pelli, tutte le informazioni possibili possono aiutarci a risalire non solo per il motivo per cui la ragazza è stata uccisa ma anche al suo assassino”.Torniamo in ufficio con la convinzione che Cialli è sempre più immerso in questa indagine anche se per ora prove certe del suo coinvolgimento non ci sono. Quello che è sicuro è che sta mentendo, poi c’è la Valenti, che ruolo ha in tutto questo?Verso sera arriva Perino sconfortato: “Nessun nostro informatore sa nulla del nostro assassino, niente di niente”.“Probabilmente se ne sta rintanato da qualche parte in attesa di filarsela”.“Non credo sia un professionista, altrimenti non è possibile che nella mala, non si sappia nulla?”.“Sicuramente non lo è”. “Domani mattina fai un salto da lui e vedi se parlando gli viene in mente altro, magari a mente fredda può darci altri indizi”.Esco dall’ufficio e mi reco da mamma Gina la quale mi saluta calorosamente.“Vieni Marco, ho riservato un tavolo, sapevo che saresti passato”.“E’ anche maga oltre che ottima cuoca?”.“Caro Marco, quando un uomo è da solo e per di più fa il commissario a tutte le ore non si mette di sicuro a cucinare, giusto?”.“Sarebbe un ottima poliziotta anche lei, ha ragione in pieno, poi ci aggiunga che sono alle prese con due delitti e con Maria fuori regione ha il quadro completo”.  “Ora non ci pensi, commissario…arrivo subito con il menù”.Il telefono squilla mentre mi sto mettendo a letto. “Pronto?”.“Commissario la disturbo?”.Riconosco la voce della Valenti.“No affatto, mi dica?”.“Volevo scusarmi per il mio comportamento, spero che mi abbia perdonata”.“Di cosa dovrei perdonarla?”.“Lei lo sa bene commissario”.“A volte la mia memoria fa cilecca, e per farmi perdonare posso passarla a prenderla sabato sera? Sempre che l’invito al Royal sia sempre valido”.La donna impiega qualche secondo nel rispondermi.“Certamente per lei l’invito è sempre valido, ma mi dica viene per il piacere della mia compagnia o per indagare i clienti del locale?”.Come sempre va dritta al sodo:” Diciamo che unisco l’utile al dilettevole come si dice”.“Va bene commissario, scherzavo…a che ora passa a prendermi?”.“Facciamo verso le otto? Andiamo a cena e poi ci rechiamo al locale, sempre se le va bene”.“Va benissimo, allora l’aspetto per venerdì alle otto!”.Non ho ancora capito come sia immischiata in questa faccenda la Valenti, ma indubbiamente sa di più di quello che dice. I miei pensieri corrono a quel bacio rubato, ammetto che non mi è dispiaciuto e questo mi fa star male, perché penso a Maria. La notte porta consiglio dice un detto, ma per ora mi vede sveglio con pensieri in testa e tante domande senza risposta.Perché sono state uccise le due vittime? Chi è il mandante? Chi è l’assassino? Cosa lega il Cialli a Castello e alla Gisolo? Con queste domande vedo il sorgere del sole e capisco che è ora di farmi un buon caffè e andare in ufficio.  Sul tavolo sono distribuite le fotografie, sono almeno una ventina. Uno dei soggetti preferiti dal misterioso fotografo è il Cialli. Compaiono, come ho già visto da una prima occhiata veloce, sia Claudia Gisolo la seconda vittima e la prima vittima(Castello), quest’ultima proprio in compagnia di Cialli. La prima impressione che ho è che entrambi si conoscessero.“Tirdi, tu faresti una foto con uno sconosciuto?”.Non credo, a meno che non sia un divo del cinema”.“Quindi il nostro simpatico Cialli ha mentito alla grande, chiamalo e convocalo qui…sai come comportarti se fa resistenze!”.“Si commissario, e aggiungo magari le facesse, sarei onorato nel mettergli le manette”.“Chissà che non accada, mai dire mai nella vita”.La porta dell’ufficio si apre, è Perino. “Sono andato da Ballerin come lei mi ha detto…”.“Ricordo, e come è andata? Vi sono novità?”. “Nulla, ha confermato ciò che già sapevamo. Per scrupolo ho interrogato anche gli altri inquilini che erano presenti quel giorno in casa, ma nessuno ha visto o sentito nulla. Allora sono andato nel condominio a fianco, ma anche qui fiasco totale, anzi manco sapevano che fosse stato commesso un omicidio. Ora che si fa?”.Interviene Tirdi dicendo che ci sono sempre le fotografie consegnateci dall’amico della Gisolo. “Mi ero dimenticato, diamole un’occhiata, prendiamone una manciata a testa ed esaminiamole attentamente”.Solo dopo una mezz’ora abbondante Tirdi esclama: “Commissario, qui abbiamo la Valenti con una delle ragazze che lavorano al Royal, ma quello che mi ha incuriosito è l’uomo che sta alle loro spalle. E’ seminascosto come se intendesse non farsi vedere e sembra fissare qualcuno”.   “Ipotizzi che possa essere l’assassino?”.“Perché no? Bisognerebbe fare ingrandire la fotografia per vederla meglio”.  Tirdi ipotizza che magari la foto scattata è stata fatta dalla Gisolo ed ha immortalato qualcuno che non doveva. “Perino prendi la fotografia e vai a farla ingrandire”.Nel frattempo io vado dal questore per informarlo dell’indagine.Ritorno in ufficio e chiamo la banca del Cialli, spiegando al direttore che ho bisogno di sapere tutto sul patrimonio dell’uomo. Come sempre i direttori di banca sono restii a dare informazioni riservate, ma al sentire di un intervento del dipartimento del Ministero di Giustizia le loro riservatezze scompaiono.“Va bene commissario, gliele faremo pervenire entro la giornata”. “Mi raccomando il signor Cialli non deve, ripeto, non deve sapere nulla!”.“Stia tranquillo, è una cosa tra me e lei, arrivederci”.“Commissario, pensavo, il suo amico giornalista non può darci una mano?”. “Potrei contattarlo chiedendogli di scrivere un articolo dove si domanda ai lettori se ci sono eventuali testimoni”.Verso ora di pranzo Perino torna con l’ingrandimento della fotografia.“Fammi vedere, non si vede nulla è sgranata”.“Purtroppo il fotografo non è riuscito, più di così la foto non viene”.” Pazienza, certo è che questa persona sembra proprio interessata alle donne”.Il telefono squilla interrompendo la conversazione, è Cialli.“Con quale diritto lei mi fa sapere che sono convocato in questura? Adesso basta Berardi! Ho chiesto spiegazioni al prefetto…”.“Bravo Cialli, ha fatto bene, ma credo che forse avrebbe dovuto domandarle a me non crede? In ogni caso o lei viene spontaneamente o verrò con un mandato di arresto, veda lei”.L’uomo inizia ad imprecare evocando amicizie altisonanti nel partito e non solo. “Come vuole lei…mando immediatamente il mio collega dal questore. Veniamo a prenderla per l’ora di pausa mensa, così i dipendenti della Schiapparelli avranno qualcosa su cui conversare per i prossimi giorni, arrivederci!”.“Va bene, verrò da lei, ma sarò in compagnia del mio avvocato”.“Nessun problema, l’aspetto per le due!”.“Devo tirare fuori le manette?” domanda Perino.“Ancora con ste manette…per il momento no”.Il telefono squilla, è il mio amico direttore della carta stampata.“Ciao Berardi, allora ci sono novità per me?”.“Nessuna, credimi”.“Più facile che creda al capoccione che abbiamo a Roma che a te, ti conosco troppo bene”.“No, stavolta devi credermi, un sospettato c’è ma non ho prove certe”.“Se posso fare qualcosa per te hai solo da dirmelo”.“Forse una cosa ci sarebbe…”.Cambio idea sul fare sapere se ci sono testimoni e opto per un altro piano. “Un articolo dove l’assassino della ragazza è stato visto e la polizia è sulle sue tracce…insomma vedi tu cosa scrivere, ma fai in modo che l’assassino si senta braccato…mentre ci sei aggiungi anche la parola mandante”.“D’accordo, quindi bluffi sul fatto che sei sulle sue tracce?”.“Solo sulle tracce, sul mandante ne sono quasi certo, qualcuno ha ingaggiato l’uomo per uccidere la ragazza…tra l’altro ti faccio la descrizione del presunto assassino”.“Descrizione inventata presumo?”.“Affatto, un testimone ha visto una persona aggirarsi a poca distanza da dove era seduta la ragazza. Magari non è l’uomo che stiamo cercando o forse si, vale la pena fare un tentativo”.“Bene, farò uscire l’articolo domani mattina, ciao commissario”.  (Continua)