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Post n°3250 pubblicato il 12 Novembre 2024 da paperino61to
Giornata uggiosa a Land House, campetto di periferia, si sta giocando la partita tra la squadra locale e quella di Sommerville. Nonostante il tempo lo stadio è pieno, anche se per la verità chiamarlo stadio è un eufemismo come dice il presidente della squadra di Land House. Una tribuna in legno che solo per miracolo non è ancora crollata e delle sedie messe a disposizione per chi paga mezza sterlina in più per vedere la partita. L’allenatore Grabe urla ai suoi ragazzi, se ascoltasse la volontà scenderebbe in campo per prenderli a pedate. “Razza di idioti correte!!! Adam, buona a nulla, marcalo il tuo avversario, fai sentire i tuoi tacchetti!!”. La squadra di casa sta perdendo uno a zero, la gente che assiste alla partita commenta con toni non certo educati e le frasi giungono a Grabe. Si volta verso la panchina e domanda dove si trova Maddox, nessuno dei presenti lo sa, solo Carligth ipotizza che forse è rimasto nello spogliatoio. “Spogliatoio? A fare che? Santo iddio vai a vedere e se lo trovi digli di alzare il culo, abbiamo bisogno di lui….muoviti!!!”. Il ragazzo si alza e corre di corsa verso gli scalini che portano allo spogliatoio, dopo un paio di minuti esce a passo lento, il volto è di un pallore incredibile. Come un automa si avvicina all’allenatore. “Allora? Dove quell’idiota di Maddox? Per dio parla!”. Il ragazzino riesce solo a farfugliare qualche parola, ma quella più nitida è:”Morto!!”. Grabbe non capisce cosa sia successo ed urla a squarciagola:”Cosa diavolo stai dicendo...chi è morto?”. In un attimo su quello stadio fatiscente cala il silenzio, i giocatori in campo si fermano. Le persone scendono dalle tribune e si avvicinano a Grabe e domandano cosa sia successo, l’uomo allarga le braccia, poi decide di avviarsi verso gli spogliatoi. Il silenzio è totale in quel luogo, apre la porta dove la sua squadra si è cambiata per la partita, non vede nessun corpo, poi si avvia verso le docce e manco qui vede nulla. In lui monta la rabbia verso Carlight, è quasi sicuro che lo abbia preso per i fondelli, è un amico di Maddox, sono cresciuti insieme, sicuramente lo sta coprendo. Svolta l’angolo per andare nello spogliatoio della squadra avversaria e nota qualcosa vicino agli armadietti, una sagoma scura. Prova ad accendere le luci ma non funzionano, si avvicina e man mano la sagoma prende forma. “Cristo santo…”. A terra vi è il corpo di Maddox.
“Ciao Horance, brutta cosa, davvero brutta”. A parlare era il medico legale di Crocked House. “Cosa sai dirmi? “ domandò il sergente di polizia. “Ha sbattuto la testa contro lo spigolo del muro, questo colpo lo ha ucciso all’istante”. “Altre cose?”. “Si, a prima vista ha il naso rotto, come se avesse preso un pugno o dei pugni ben forti, ma saprò dirtelo dopo l’autopsia”. Il sergente uscì dallo spogliatoio e si recò da Grabbe che era seduto sulla sua panchina, lo sguardo fisso verso il campo da calcio. “Buongiorno, sono il sergente Horance dovrei farle delle domande”. “Si segga sergente, io non ho la forza di alzarmi...povero ragazzo…”. “Come si chiamava la vittima”. “Billy...Billy Maddox, aveva solo sedici anni sergente, chi può avere il coraggio di ammazzare un ragazzino?”. “Lo scopriremo, cosa sa dirmi di lui?”. “Lo allenavo da quando aveva sei anni, era come un figlio per me, e non solo lui, lo sono tutti. Era legato a Carlight..Ned, erano amici di infanzia e abitavano nello stesso quartiere”. “Mi hanno detto che è stato lui per primo a trovare il cadavere”. “Si! Quando me lo ha detto sono sceso per sincerarmi della cosa...e l’ho visto. Appoggiato al muro, il sangue intorno a lui...credevo di essermi lasciato alle spalle queste scene...sa ho fatto la campagna di Cassino in Italia”. “La capisco perfettamente...questo Carlight dove lo posso trovare?”. “Era sotto shock, il vostro medico lo ha fatto portare all’ospedale di Genson”. “Se le viene in mente venga a trovarmi alla stazione di polizia”. “Paul...Paul...vieni qui. Avete avvertito la famiglia del ragazzo ucciso?”. “Si sergente, sono laggiù” l’agente indica delle persone all’ingresso dello stadio. Si avvicina a loro, odia questo momento, odia vedere le lacrime dei parenti, odia lo strazio di chi domanda: perché a lui?. Non ha risposte, tranne solo assicurargli che l’assassino verrà preso e spera che sia così. “Condoglianze signori, sono il sergente Horance”. La donna lo saluta ma il suo volto è assente, in mano tiene il ciondolo che il figlio le aveva regalato per Natale. “Sono il padre di Billy, o meglio il patrigno, suo padre morì in Francia durante lo sbarco.”. “Capisco, cosa sa dirmi del suo figliastro? Sa se aveva nemici?”. “No, era un ragazzo d’oro, era gentile con tutti, si prodigava se qualcuno era in difficoltà”. “Dei compagni di squadra, vi erano gelosie? Ho sentito dire che era molto più bravo dei suoi compagni”. “Si era bravo, pensi che nella prossima settimana aveva un appuntamento nella sede dello United”.
“I rapporti con lei com’erano?” . Il sergente lo fissò con i suoi occhi color scuri. “In sostanza buoni, ogni tanto avevamo qualche discussione, ma si appianava subito”. La madre del ragazzo nel frattempo era sottobraccio a una donna e con loro c’era un uomo, il sergente domandò al patrigno chi fossero risposero che erano la sorella di lei e suo marito. Il sergente si avvicinò a loro e pose le stesse domande fatte al patrigno. La madre del ragazzo pur piangendo diede le stesse risposte, mentre la sorella e suo marito furono piuttosto evasivi soprattutto per quanto riguardava il compagno attuale della donna. “Capisco, non volete esser indelicati, datemi il vostro indirizzo e verrò nel pomeriggio a farvi visita”. Il corpo del ragazzo fu caricato in ambulanza e portato all’obitorio per l’autopsia. “Brutta faccenda vero sergente?”. “Si, Paul, molto brutta. Andiamo al locale di fronte allo stadio, vediamo se sanno qualcosa di più”. Il locale era una tabaccheria e aveva una stanza dove si poteva non solo fumare ma anche consumare qualche bicchiere di liquore. “Buongiorno signore, sono il sergente Horance, volevo farle delle domande”. “In merito al povero Billy immagino”. “Si! Lo conosceva?”. “Un paio di volte alla settimana dopo l’allenamento passava di qui, comprava le sigarette per il patrigno…”. “Cosa sa dirmi di quest’uomo’”. “Nulla!”. Il sergente lo fissò, sapeva che stava mentendo. “Non abbia paura, la chiacchierata rimarrà tra noi, glielo prometto”. L’uomo uscì da dietro il bancone e fece segno ai poliziotti di seguirli:”Qui staremo meglio, vi va un bicchiere di buon vino?”. Dopo aver sorseggiato il vino, il sergente pose di nuovo la domanda sul patrigno di Billy. “E’ un parassita, vive alle spalle di quella povera donna che è sua moglie”. “Non lavora?”. “No e non capisco come faccia a non avere un minimo di dignità, è sempre all’ippodromo di Chester a tentare la fortuna ai cavalli”. “Del ragazzo che sa dirmi?”. “Un bravo giovane, parecchie volte ha preso le difese della madre, quel Rudd, maledetto il giorno che è stato accolto in casa loro, diventa cattivo quando lei non gli da i soldi per le scommesse”. “Sono solo voci o…”. “No, sergente sono vere, mi creda, se vuole può parlarne con i vicini di casa Maddox, le diranno le stesse cose che dico io”.
(Continua)
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