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Il ladro di cadaveri( 4 parte)

“Signore accendo la luce?” domandò un marinaio.

“Si!” la sua voce era tremante, sudava freddo.

La luce illuminò la cabina, non vi era nessuno, Burton tirò un grosso sospiro.

“Il letto è disfatto signore, si vede che la passeggera è uscita”.

“Probabile...ma chi ha aperto l’oblò?”.

Quello che vide lo fece svenire.

“Signore cosa le è successo? Presto prendete del liquore!”.

Burton tornò in sé e lentamente andò a sedersi su una sedia.

Il volto era pallido, poi guardò l’oblò e diede ordine di chiuderlo all’istante.

“Usciamo di qui presto...questo luogo è …”.

I due marinai che erano con lui si guardarono l’un l’altro.

“Fuori...per amor di Dio, e cerchiamo la donna che era in questa cabina”.

Poi andò dal comandante e gli riferì cosa era successo.

L’uomo lo guardò come si guarda una persona folle, con compassione.

“Vi prego di credermi, Brisbane aveva ragione. Quando ho guardato fuori dall’oblò ho visto un grosso pipistrello volare, la luna in quel momento era limpida e lo aveva illuminato. Si voltò e vidi...mio dio...mi perseguiterà per sempre quel volto. Era quello di una donna, mi sorrise e sono sicuro che mi disse che sarebbe tornata”.

“Ma è assurdo, lei è troppo stressato Burton, vada dal medico e si riposi...un pipistrello che gli sorride...assolutamente folle”.

“Comandante, la donna non si trova da nessuna parte...però...venga con noi la prego”.

Scesero nella sala macchina e trovarono in un angolo uno dei fuochisti accasciato in un angolo, era morto. Due forellini si intravedevano sul collo, un rivolo di sangue erano sgorgato da esso, solo allora diedero un senso alle parole di Brisbane, uscirono di corsa dalla sala macchine urlando a squarciagola.

                                            Fine