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Messaggi del 17/11/2020

 

Vacanza con delitto( 7 capitolo)

Post n°2673 pubblicato il 17 Novembre 2020 da paperino61to

 

Riassunto: Ettore Rimaudo vecchio amico del commissario Berardi e attuale maresciallo dei carabinieri, chiede il suo aiuto per riaprire il caso di una ragazza morta"suicida" Il maresciallo è convinto che si tratti di omicidio. Un testimone rivela che la ragazza era fatta attenzione ad alcuni clienti di un circolo benestante della città di Loano dove lavorava. I due sono: Adelmo Ripa e il conte Lenzini. I due negano di aver avuto approcci e ancor di meno di aver dato appuntamento alla vittima. Ripa ha un alibi, quella notte l'ha passata con Renata, una prostituta che lavora in un bordello. Berardi e Rimaudo, vanno a casa della ragazza, ma quest'ultima è scomparsa da alcuni giorni,la madre non sa dove sia, e ha paura che le sia successo qualcosa. Mostra ai due una fotografia dove la figlia è in compagnia di Sabrina Virgilio, la ragazza uccisa. Decidono di andare al bordello e a tenutaria conferma che Renata è scomparsa e non sa dove sia ed è piuttosto reticente a parlare, ha paura di Ricardi, un malavitoso che il maresciallo conosce bene, ma non riesce ad arrestarlo per mancanza di prove. Prima di uscire dal bordello i due vengono contattati da una ragazza, la quale da l'indirizzo di dove possa trovarsi la sua amica. I due partono e vanno all'indirizzo dato. 

 

 

I due non sentono ragione, continuano a ripetere che la ragazza non è con loro, che non l’hanno vista. Mentre Ettore li tiene impegnati con la discussione io entro in casa furtivamente.

La stanza, l’unica della casa, funge sia da cucina che da camera da letto. Una brandina è appoggiata a una parete e sulla stufa c’è una caffettiera che emette il suo brontolio. Tre tazzine sono posate sul tavolo.

Noto l’ordine che regna in quella stanza, e lo trovo strano visto che noi maschi non siamo così devoti a ordine e pulizia. Solo un tappetto grande per terra non è al suo posto¸ è come se fosse stato srotolato in fretta. Mi avvicino e lo scosto, sotto di esso una botola, la apro. Noto la scala, al suo interno non filtra nessuna luce. Scendo lentamente, faccio fatica ad abituarmi al buio, mi guardo attorno, so che la ragazza è nascosta qui.

“Gianna, sono il commissario Berardi, con me c’è anche il maresciallo Rimaudo. Sappiamo che sei nascosta qui, che hai paura di Ripa e so anche che tu non c’entri con la morte della tua amica. Vogliamo aiutarti, devi avere fiducia in noi”.

Per diversi minuti il silenzio regna sovrano, dopo di che sento spostare degli assi. Una figura esce da dietro quel nascondiglio, è la ragazza.

Ettore è sempre impegnato a discutere con i due proprietari della casa mentre io e Gianna usciamo.

“Ettore, se entriamo in casa sarebbe meglio, e voi signori inutile che mentiate, ecco qui la vostra ospite”.

Il ragazzo le corre incontro e l’abbraccia forte, il suo volto è pieno di livore: “Guai a voi se le fate del male…vi giuro…”.

“Ragazzino, se avessimo voluto farle del male, voi sareste stati i primi a subirla. Su, non fare lo stupido ed entra in casa, il caffè vi sta aspettando”.

Lui guarda il padre che gli fa cenno di entrare. Ci sediamo intorno al tavolo anche se lo spazio è quello che è. La ragazza è impaurita, gli occhi sono rivolti in basso e i capelli sono arruffati e sporchi. Si contorce le mani in continuazione, Ettore vorrebbe interrogarla immediatamente, ma gli faccio segno di aspettare ancora un attimo.

“Gianna ti senti di rispondere alle domande del maresciallo o vuoi aspettare ancora un po’?”.

Lei mi guarda poi fa un cenno con la testa. E’ molto bella, posso solo immaginare la fila di clienti che chiedono di lei in quel bordello.

“Gianna, tu sai come è morta Sabrina’?”.

“Si!...Non credo che si sia suicidata come hanno voluto far credere”.

“Lo so, per questo ho fatto riaprire le indagini. Sappiamo che alcuni clienti del circolo le facevano il filo, lo puoi confermare?”.

“Si maresciallo, Ripa, il conte Lenzini, ma non erano gli unici, Sabrina era una ragazza bella, solare, dolcissima”.

“Hai detto che non erano gli unici, chi erano gli altri?”.

La ragazza distoglie lo sguardo, sembra indecisa a rispondere : “Non erano solo uomini a starle dietro, a cercare di portarsela a letto, ma anche donne, alcune clienti seppur in modo più subdolo cercavano le sue grazie”.

“Ne sei sicura? Sai chi sono queste donne’”.

“Una volta Sabrina si confidò con me di questa cosa,  fece i nomi di Carmen Melighi e Lisa Beretti”.

“La moglie di Ugo Santiano? Quello dell’azienda vinicola?”.

“Si proprio lei, e da quello che ho sentito è anche l’amante di Ripa, mi hanno detto che si vedono nel  pied-à-terre di lui ”.

La ragazza inizia a piangere, aspettiamo che si calmi. Domando se sa l’indirizzo ma scuote la testa.

“Ripa quella notte venne da me a chiedermi di andare con lui, risposi che non potevo uscire, se Agnese mi avesse visto avrei perso il lavoro e come avrei potuto aiutare mia madre? Mi disse che era una cosa veloce, non saremmo stati via molto e avremmo fatto ritorno in men che non si dica. Accettai, uscimmo dal retro del bordello e con la sua auto ci recammo al circolo. Nel tragitto mi disse che dovevo dire a Sabrina che l’avrei aspettata sul ponte Du Niciu quando avrebbe smesso di lavorare. 

Domandai a Ripa del perché avrei dovuto dargli questo appuntamento, mi rispose secco di farmi gli affari miei, se facevo quello che mi diceva avrei ricevuto un regalino piuttosto consistente, altrimenti avrebbe parlato con Ricardi, lei sa chi è vero?”.

“Quindi hai parlato con Sabrina e le hai dato appuntamento, lei non ti ha chiesto del perché?”.

“No si fidava di me…mio dio cosa ho fatto…l’ho fatta ammazzare io…”.

“Non hai colpe Gianna, credo che anche il maresciallo ne sia convinto. A quell’appuntamento chi avrebbe dovuto esserci oltre a Ripa?”.

“Non lo so, quello che è certo è che ho visto l’uomo dirigersi verso la Beretti appena entrati al circolo mentre io aspettavo di parlare con Sabrina”.

Guardo Ettore ed entrambi iniziamo a mettere a posto i pezzi del puzzle.

“Ora il problema Gianna è che qui non sappiamo se sei al sicuro. Non dubito che questi signori veglino su di te, ma il fatto è che Ricardi ha parecchia gente disposta a fare la spia e sa bene che Ripa gli ha chiesto di dargli una mano nel trovarti. Una tua amica ci ha dato l’indirizzo e se lo venissero a sapere, la tua vita e non solo la tua non varrebbe un centesimo. Sei una testimone scomoda per loro”.

“Che dobbiamo fare commissario?” è il padre del ragazzo a domandarlo, ed è preoccupato anche per suo figlio.

“Ettore tu hai qualche idea? “.

“Potrebbero andare lontano da Loano, ho amici dalle parti di Imperia, credo che con il nostro aiuto in quella città potrebbero essere al sicuro”.

“Ettore, devono stare al sicuro, dobbiamo solo crederlo”.

“Hai ragione Berardi…e allora che facciamo?”.

“Maresciallo, io un’idea l’avrei, c’è una baita di un nostro amico dalle parti di Castagna banca di Verzi sul monte Carmo, di sicuro Ricardi non la conosce. Potremmo rifugiarci lassù”.

“Ottimo, non perdete tempo allora!”.

 “Forza figliolo, prepara la roba che ci aspetta una bella camminata ”.

(Continua)

 

 

 

 

 

 

 
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