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Messaggi del 15/10/2024
Post n°3236 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da paperino61to
La pioggia torrenziale che imperversava sulla zona di Crocked House sembrava non avesse mai fine, l’impressione era come se tutta l’acqua del cielo si fosse data appuntamento sulla terra e, come diceva Grem, il macellaio del paese: “Gli angeli non smettono di pisciare”. Il fiume Bleet si era ingrossato e non di poco, ancora un giorno e sarebbe uscito dagli argini invadendo la zona circostante. Alcune fattorie erano state abbandonate, i Mulligan e gli Stanford erano i più fortunati avendo parenti nei paesi vicini, mentre per gli altri erano problemi non indifferenti. Molti di loro si erano attrezzanti con sacchi di sabbia alle porte di casa, magazzini e garage, sapendo che potevano solo sperare che l’acqua si fermasse davanti a quella barriera. I fulmini davano un’immagine spettrale dell’abbazia di Crocked House situata sulla collina che dominava il paese. Costruita intorno al XII secolo è una delle attrattive di questa zona oltre alla brughiera e ai castelli. Non fu intaccata e neanche sfiorata dai bombardamenti dei tedeschi durante la II guerra mondiale, e questa cosa suscitò leggendarie superstizioni da parte di chi viveva nel paese. Alcuni andavano dicendo sottovoce che l’abate Musgrave si era venduto l’anima al diavolo pur di salvare la sua abbazia. La “sua” la definiva chi parlava con lui. Musgrave era un uomo basso di statura, stempiato, piuttosto corpulento, la sua età era intorno ai settantanni. Non era quello che si poteva definire un bell’uomo, ma aveva qualcosa che piaceva alle donne: gentilezza, voce suadente e sapeva ascoltare non solo le donne ma anche gli uomini.
“Quando finirà questa dannata pioggia?” “Chi lo sa, si dovrebbe domandare all’abate, è lui che è in contatto con quello che sta lassù”. “Piantala Ritchie, su queste cose non si scherza”. La voce della donna non ammetteva repliche. Il suo nome era Rosie ed era la proprietaria dell’unico pub del paese: il Daino di Crocked. I paesani passavano le serate tra birre e partite a carte o freccette, e d’estate al sabato sera si poteva assistere a spettacoli teatrali impersonati da gente del posto. “Prima o poi la smetterà, ho sentito le previsioni del tempo alla radio, dicono che domani dovrebbe esserci un po' di sole”. “Buoni quelli, sanno solo sparare balle e sono pure stipendiati!”. Orson Biggle non era quello che si poteva definire un gran simpaticone, ex postino del paese ora in pensione, era quello che gli abitanti del paese avevano soprannominato Brontolo, come il personaggio dei sette nani. Con il passare degli anni il suo carattere era peggiorato, poi da quando era rimasto vedovo, bisognava prenderlo con le pinze se volevi intavolare un discorso con lui. L’altro avventore era Charlie Full, lavorava come bracciante agricolo per una delle fattorie nei dintorni. Gli altri avventori giocavano a carte e l’unica cosa che gli importava era non perdere la partita. I fulmini erano sempre più frequenti accompagnati subito dopo da tuoni fortissimi. Sam Teller si alza dalla sedia ed esclama: “Avete sentito? Sembravano...degli spari...colpi di fucile!”. “Siediti Sam e non sparare idiozie! Come fai a sentire degli spari! Sono tuoni nient’altro che dei fottutissimi tuoni”. “Sembrano che siano tornati i nazisti a bombardarci”. “Mancano solo quelli, ma nessun problema vero ragazzi, li ricacceremo un’altra volta a calci nel culo!”. “Hai ragione Charlie, in alto i bicchieri amici e brindiamo alla vecchia Royal Air Force!”. Il mattino seguente il giovane Matt Singler pedalava sulla strada che costeggiava il fiume Bleet svoltando a sinistra per entrare in paese. Il cielo era di un colore strano, il tempo stava dando una tregua e in cuor suo sperava fosse veramente così, non aveva voglia di prendersi una lavata quando tornava a casa da scuola. Il suo sguardo era dritto innanzi a lui, pedalando a tutto andare e in quel momento immaginava di essere un ciclista impegnato in una gara. A un certo punto rallentò, una macchina era a lato accanto al muro dietro alla casa di Miss Fletch. Riconobbe l’auto, era dell’abate Musgrave e si domandò cosa facesse parcheggiata in quel posto. Si avvicinò e scese dalla bicicletta, lentamente andò alla macchina e ciò che vide se lo ricorderà per tutta la vita, fece un salto all’indietro lasciando cadere la bici, poi corse a rotta di collo entrando nel paese, suonò alla signora Flecht urlando cosa aveva visto. La donna cercò di calmarlo ma non riuscì e allora chiamò il dottor Lewis che era il suo vicino di casa. L’uomo accorse e solo con molta pazienza capì cosa aveva sconvolto il povero ragazzo. “Tu rimani con lui, io vado a vedere”. Il dottore tornò dopo pochi minuti: “Faccio una telefonata!”. “Sergente McAllister? Deve venire immediatamente da me...si a casa mia…si tratta di omicidio: l’abate Musgrave”.
“Siamo quasi arrivati signore”. L’uomo accanto a lui guarda fuori dal finestrino, il tempo sembra di nuovo in procinto di scatenarsi in una pioggia torrenziale. Un’ora di viaggio su strade quasi impraticabili dalla pioggia non è certo il massimo, questo è quello che pensa l’ispettore Waden della cittadina di Seymour. “Ecco signore, vedo un uomo che ci fa segno di fermarci!”. I due uomini scendono dall’auto e si avvicinano al loro collega. “Ispettore Waden, benvenuto venga l’accompagno dal sergente McAllister”.
“George Crazy McAllister?” domanda l’ispettore. “Si signore, ma lo conosce?”. L’uomo si avvicina alle spalle del sergente intento a parlare con alcuni abitanti del posto. “Cosa mi propina oggi il sergente McAllister? Qualche incursione dietro alle linee nemiche per non annoiarsi? “. Il poliziotto si gira e sul suo volto si nota tutto lo sbigottimento nel vedere la persona che gli sta di fronte. “Che mi venga un colpo… il pivellino Wadden...figliolo che piacere rivederti...quanti anni sono passati, cinque, sei?”. “Otto sergente, otto lunghi anni. Come sta? Sua moglie?”. “Clara se ne è andata l’anno scorso, la malattia non gli ha dato scampo”. Wadden non dice nulla ma abbraccia il suo vecchio amico. “Cosa ci fai qui?”. “Mi hanno mandato per quello che è successo, sono passato di grado sai? Ora sono ispettore”. “Fulmini, il pulcino Wadden è cresciuto, bene sono contento. Vieni ti mostro la scena del crimine”. La macchina ha le porte aperte, all’interno il corpo è coperto da un lenzuolo. “Si sa chi è la vittima?”. “Si Nick, l’abate Musgrave”. “Ti sei fatto un’idea?”. “Io no, ma la gente di qui non vedeva di buon occhio l’abate, non era certo un tipo che sapeva farsi amare”. “Come è stato ucciso? Hai chiamato il medico legale e la scientifica?”. “Con una scarica di fucile, una doppietta a pallettoni di quelli che si usano per la caccia, la scarica ha letteralmente cancellato il volto. Il medico legale deve ancora arrivare, abita dall’altra parte della vallata, la scientifica arriva da Phlymes, dovrebbe essere qui a momenti”. “Ispettore Wadden, c’è una persona che vorrebbe parlare, dice di aver visto qualcosa la sera dell’omicidio”. “Non vi ho ancora presentati sergente McAllister lui è il mio collega Murdoch. I due uomini si stringono la mano, poi si dirigono verso un uomo che è rimasto sul ciglio della strada ad osservare la scena. “Pat ubriacone irlandese che cosa puoi aver visto di così interessante nei rari momenti che sei sobrio?” Wadden guarda stupito il sergente ma questi gli sussurra che sono anni che scherzano in questa maniera: “E’ una brava persona Nick, certo beve e non poco, ma ci si può fidare”. “Sergente dei miei stivali, si vede che sei inglese, senza di noi irlandesi il tuo fottuto paese sarebbe nulla. Ora stammi bene ad ascoltare e sturati le orecchie, tornavo a casa da …non importa da dove arrivavo, quello che conta è che ho sentito l’auto arrivare dove l’avete trovata ora. Mi sono nascosto dietro a quell’albero, non avevo riconosciuto la macchina dell’abate, ero curioso”. (Continua)
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il 11/11/2024 alle 08:11
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il 11/11/2024 alle 08:05
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