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Riassunto: Il sergente Horance della polizia di contea di Crocked House indaga sull'omicidio di un ragazzo di nome Billy Maddox. I sospetti si incentrano sul patrigno, uomo violento che vive alle spalle della madre del ragazzino. Il sergente convince la madre ha denunciare l'uomo nonostante le abbia paura a farlo. Il referto medico dell'autopsia però lo scagiona, il ragazzo aveva le costole rotte da dei pugni, forti e violenti. Secondo il medico chi ha inferto questi pugni ha una corporatura da atleta. Al funerale il sergente interroga gli amici di Billy e viene a sapere che aveva una relazione con Clara Edwil, anche lei presente alle esequie con il fratello Brandon e che quest'ultimo era geloso di Billy e lo aveva minacciato. Il poliziotto decide di andare dagli Edwil dopo il funerale. 

“Vi stavo aspettando sergente...mi devo liberare di questo peso...sono stato io ad uccidere Billy” e dicendo questo porge i polsi al poliziotto.

Horance osserva il suo volto, non dice nulla tranne ordinare al suo collega di mettergli le manette. Il padre di Brandon apre bocca solo per dire che lui un figlio assassino non lo vuole e che spera lo sbattano a marcire in galera.

Nell’uscire nota sulla mensola alcune coppe, sono della federazione dilettantistica di pugilato. Il ragazzo domanda quale sia il problema:”Facevo il pugile”.

“Nessun problema Brandon...nessun problema”.

Alla stazione di polizia il ragazzo viene messo in cella mentre il sergente chiama il giudice dicendo che ha arrestato il probabile assassino di Maddox. Il giudice conoscendo da anni il sergente sa che in quel probabile ci sono delle perplessità.

“Devo interrogare il ragazzo per capire meglio la dinamica dell’omicidio...e voglio fare delle ricerche su una persona. Saprò essere più preciso tra un paio di ore!”.

Il poliziotto prende il referto medico dell’autopsia poi si reca alla cella dove si trova l’arrestato.

“Allora Brandon, dimmi come è andata con Billy”.

“C’è poco da dire, sono andato da lui dicendo di lasciare in pace mia sorella, mi ha riso in faccia, l’ho colpito, è caduto e non si muoveva più. Questo è tutto!”.

“Tutto non direi, quindi hai litigato e lo hai colpito...un pugno solo?”.

“Certo...uno solo, ero un pugile una volta”.

“Come mai hai smesso?”.

“Affari miei”.

“Leggendo l’autopsia, il referto parla di alcuni pugni che gli hanno rotto le costole, quindi non hai dato solo un pugno come dici”.

“Non mi ricordavo, capita a volte”.

“Già capita, il pugno che le hai dato era in volto?”.

“Si certo e dove se no? E’ caduto come un sacco di patate”.

“Quindi Billy è morto per il pugno che le hai dato?”.

“Si!”.

“Brandon perché stai mentendo? Chi stai coprendo?”.

Il ragazzo lo guarda con aria truce, ma conferma che è stato lui.

Il collega del sergente entra in cella e sussurra qualcosa all’orecchio di quest’ultimo.

“Un lavoro ben fatto, bravo Paul. Chiama Barrimore e Donegan e digli di venire con noi. Brandon, alzati, vieni con noi”.

Il ragazzo si alza e guarda stupito il sergente, domanda del perché non lo lascia in cella.

“Ho ucciso Billy, sono l’assassino…”.

Il poliziotto non dice nulla, prende Brandon sottobraccio e lo fa salire in auto.

Il ragazzo domanda dove vanno, la risposta è “Ora lo vedrai”.

“Ciao sergente che ci fai qui?”.

“Ciao Lemmy, ho bisogno di un favore, hai un ragazzo libero per tirare qualche scambio di pugni con lui?”.

“Certo, Clarence vieni un attimo e tu ragazzo mettiti i guanti e sali sul ring”.

Il volto di Brandon è bianco come un lenzuolo, non dice nulla e obbedisce. Horance lo osserva e sa bene come finirà, il tempo di battere una ciglia e il ragazzo va al tappetto.

“Stavi scherzando vero sergente? Il ragazzo non ha mai messo un guantone in vita sua!”.

“Ti ringrazio Lemmy, avevo bisogno di una conferma...ti devo un favore”.

Usciti dalla palestra risalgono in auto e si dirigono verso la casa di Brandon. Il padre domanda cosa vogliono e perché stanno riportando il figlio a casa, seduta sul divano c’è Clara l’altra figlia.

“Perchè non è stato lui a uccidere Billy. Certo lo ha minacciato, ma solo perché aveva paura che prendesse in giro sua sorella...vero Brandon?”.

Nessuna risposta da parte sua.

“E’ stato lui, ha confessato, lo abbiamo sentito tutti!”.

“Sta coprendo qualcuno a lui caro, sta coprendo lei signor Edwil!”.

“Sta mentendo, io non ho fatto nulla”.

“Lei è stato un ex pugile, radiato dalla federazione per troppa violenza nei confronti di alcuni suoi avversari, avevano osato schernirla, magari toccando quello che lei teneva di più, ovvero sua moglie. Lei non ci ha visto più e gli ha massacrati, uno di questi è andato in coma per settimane, lo vuol negare?”.

“Non è vero...lei mente...mentite tutti”.

Il sergente lo guarda con severità mentre Clara domanda a suo padre se è vero ciò che sta dicendo il poliziotto.

“Mente...mente...mente”.

“E’ tutto vero papà, ho sempre saputo quello che avevi combinato, io mi sono accollato una colpa che non ho per proteggerti ma non meriti il mio amore né quello di Clara. Ero presente quando hai colpito Billy, ero sceso negli spogliatoi per scusarmi con lui, non credevo che amasse così tanto mia sorella. Ho sentito urlare, era la voce di Billy, poi un tonfo sordo e subito dopo dei passi che si allontanavano. Io sono scappato, ho avuto paura, ma non credevo che Billy fosse morto...non credevo...perdonami Clara e anche tu papà”.

“Sei il solito vigliacco Brandon, ti avevo scorto da dove eri nascosto, per questo quando sei arrivato a casa ti ho detto di non dire nulla alla polizia. Ero orgoglioso di te quando ti sei preso la colpa, finalmente eri un uomo, proteggevi tuo padre e invece. Billy non ti meritava Clara, ti stava prendendo un giro, un padre le sente queste cose”.

“Ragazzi, mettetegli le manette e portatelo in cella, sei in arresto per l’omicidio di Billy e minacce a tuo figlio Brandon”.

L’abbazia di Croched House sembra sorridere a questo nuovo misfatto o almeno è questo che il sergente crede di vedere seppur sia lontano da quel luogo e incomincia a credere che vi sia qualcosa di vero nelle dicerie della gente.

Fine