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Messaggi del 13/03/2025

 

La morte suona il campanello(3)

Post n°3296 pubblicato il 13 Marzo 2025 da paperino61to

 

Riassunto: Alla questura vengono convocati vertici per la messa in sicurezza della visita di Starace, esponente di spicco nel partito fascista. Il commissario Berardi viene chiamato ad indagare sulla morte di una giovane donna: Elisa Morandi, accanto a lei un foglio con disegnato una croce. Non vi sono testimoni dell’assassino e il marito ha un alibi di ferro. Il commissario scandaglia il passato della vittima e si reca al liceo Cavour dove la Morandi era una studentessa e si fa dare la lista delle sue compagne di classe. Mentre l’indagine prosegue un’altra donna viene uccisa con le stesse modalità della prededente: Carlotta Aloi. Anche l’età è identica alla prima vittima. Come nel precedente caso nessun testimone, solo un condomino riferisce che la vittima scendeva di corsa le scale perché il postino gli aveva suonato il citofono.

 

 

 

 “Ha visto o sentito qualcosa?”.

 

Io stavo mettendo a posto, ho solo visto una persona entrare, era un postino”.

Postino?”.

Si aveva la divisa, ho trovato strano che non mi consegnasse la posta nel gabbiotto...avessi saputo, mio dio è colpa mia se la ragazza è morta…”.

No signora non è colpa sua, non immaginava che il postino fosse un assassino.

Saprebbe descriverlo?”.

Non l’ho visto in volto, la cosa che ho notato è che non era il solito postino”.

Cosa le fa dedurre questa cosa?”.

Come ho già detto non ha consegnato la posta a me, che a mia volta la metto nelle buche da lettere o la porto direttamente ai condomini, inoltre non ha proferito parola neanche un saluto, mentre di solito non la finisce mai di parlare”.

Lei ha detto che stava mettendo a posto nel gabbiotto, quindi non ha visto il delitto? Come ha fatto ad accorgersene?”.

Non l’ho visto, ci mancava ancora quello, sono convinta che se l’avessi visto quella persona avrebbe ucciso anche me. Me ne sono accorta quando sono andata a bagnare le piante nel cortile...ho visto il corpo per terra, subito ho pensato che la ragazza avesse avuto un malore, poi...il sangue sulla camicetta...mio dio…”.

Grazie signora, non le faccio più domande, ovviamente se le viene in mente qualcosa venga in questura o mi chiami, questo è il numero dell’ufficio. Le chiedo solo un favore, avrei bisogno di vedere l’appartamento della Aloi”.

La vittima abitava al secondo piano, apriamo la porta ed entriamo nell’alloggio che è in ordine. Nulla di fuori posto, nessun biglietto di minaccia, niente di niente. Su una parete, una cornice con il diploma preso al Liceo Cavour.

Tirdi vieni qui!” e indico la cornice.

Stesso liceo dell’altra vittima, non mi stupirei che fossero state compagne di classe”.

Neanche io, la segretaria ci ha dato una lista di nomi della classe...torniamo in ufficio”.

Né Tirdi né io ci sbagliavamo sull’ipotesi che la Aloi era nella stessa classe della Morandi.

Il filo che lega queste morti sono da risalire in quella classe o istituto”.

Telefono al liceo Cavour e domando di parlare con la segreteria.

Buongiorno signora sono il commissario Berardi, si ricorda di me?”.

La risposta è affermativa.

Avrei bisogno di parlarle ma al di fuori del luogo dove lavora, è piuttosto urgente”.

Rimane perplessa, poi accetta di vedermi.

Piazza Statuto le va bene commissario? Smetto di lavorare alle 15”.

Perfetto, la ringrazio per la sua disposizione”.

Nel frattempo ho l’elenco delle compagne della due vittime:”Convocale qui da noi, se non possono vorrà dire che andremo noi”.

La segretaria del Cavour è seduta sulla panchina di fronte al monumento dei caduti del Frejus. Si alza per stringermi la mano.

 

Comoda signora, non è il caso, la ringrazio per il tempo che mi concede”.

Mi dica commissario, cosa ha bisogno di sapere?”.

E’ stato commesso un altro omicidio, Carlotta Aloi era nella stessa classe della Morandi”.

Mio dio...povera ragazza”.

Ne aveva mai sentito parlare?”.

No però conoscevo lo zio, era un ex militare ora in pensione, abitava vicino a me, è morto un paio di anni fa”.

Accanto alle vittime c’era un foglio con un disegno di una croce, ha idea di cosa possa voler dire?”.

Scuote la testa.

Sono convinto che qualcosa lega le due morti al periodo della frequentazione al liceo, sa dirmi se può essere successo qualcosa in quegli anni?”.

Commissario, io sono stata assunta solo tre anni fa, non so dirle nulla in merito, ma se vuole posso informarmi dai bidelli o dal preside stesso”.

Mi sarebbe veramente utile signora”.

Ora devo andare la mia pausa è finita, appena saprò qualcosa la chiamo, arrivederci commissario”.

Torno in ufficio nella speranza che la donna riesca a trovare un indizio. Nel corridoio vedo due ragazze sedute, quando mi vedono si alzano e mi domandano del commissario Berardi.

Sono io, cosa posso fare per voi?”.

Un suo collega ci ha convocate in questura, non sappiamo il perché…” la voce denota una certa paura.

Prego entrate e accomodatevi. Vi prego non abbiate paura, devo solo farvi delle domande in merito a due vostre ex compagne di liceo”.

Chiedo le loro generalità.

Io sono Anna Pagliero e lei è Concetta Battistini”.

Vi ho convocate qui per sapere se potevate parlarmi di due vostre ex compagne di liceo: Elisa Morandi e Carlotta Aloi”.

Le due donne rimangono sorprese e riflettono un attimo prima di dare una risposta.

E’ passato tanto tempo commissario, ricordarsi di loro non è semplice, anche perché non eravamo propriamente amiche loro”. A parlare era la Pagliero e le parole vengono confermate anche dalla Battistini.

Finito il liceo non avete avuto più rapporti con le vostre ex compagne?”.

Con alcune si, vede noi due per esempio, siamo rimaste amiche e ci frequentiamo con le nostre famiglie, con la Morandi e Aloi abbiamo tagliato i ponti”.

Per la verità Anna, manco quando andavamo a scuola eravamo così in confidenza, non ci piacevano e non solo loro due…”.

Cosa vuol dire signora Battistini? Si spieghi meglio!”.

In classe eravamo in dieci, e come sempre accade nelle classi, si formavano dei gruppi, la Morandi e la Aloi ne avevano formato uno e noi eravamo state escluse”.

Capisco, solo voi eravate escluse?”.

 

 

No, loro avevano fatto gruppo con altre due compagne, se non ricordo male con la Vicolungo e la...aiutami Concetta, chi era l’altra?”.

Se non sbaglio può essere la Ressia...Antonella Marena”.

Prendo nota di questi due nomi poi domando se in quel periodo al Cavour fosse successo qualche avvenimento strano.

Le due donne si guardano, le vedo impacciate a rispondere.

Non abbiate paura a parlare è molto importante per noi la vostra risposta”.

Al liceo non proprio, ma a poca distanza, nella via dietro a Piazza Bernini, una ragazza si era tolta la vita, aveva 15 anni, non ricordo il nome”.

La Pagliero prosegue dicendo che questa ragazza frequentava il Cavour.

Era in classe con voi?”.

No, era in un’altra sezione, ma per quel che mi ricordo girava con il gruppo della Morandi”.

Perchè ci fa queste domande commissario? E’ successo qualcosa a quelle due?” domanda la Battistini.

Non posso rispondere signora c’è un’indagine in corso, stiamo cercando di mettere i puzzle a posto per fare un quadro completo della situazione. Trovo strano però che il preside non me ne abbia parlato”.

Se è ancora il signor Perletto immagino che non abbia accennato a questa cosa, è stato uno shock anche per lui, magari ha rimosso quell’evento”.

Un’ultima domanda signore, il gruppo che mi avete accennato in cosa consisteva?”.

Erano soprannominate streghe e mi creda commissario lo erano davvero, dovevi sottostare a loro e imponevano prove per entrare nel loro gruppo, per questo noi ed il resto della classe ci siamo distanziate da quelle”.

Vi ringrazio del tempo che vi ho sottratto, se per caso vi viene in mente qualcos’altro fatemelo sapere, arrivederci e grazie ancora”.

Uscite le due donne, chiamo il mio amico alla stampa e le domando se negli archivi c’è qualche articolo riguardante un suicidio in Piazza Bernini.

La data all’incirca è 1918/19”.

Cercherò, ma c’è qualcosa in ballo? Una nuova indagine?”.

Non posso dirti nulla per ora”.

L’indomani la segretaria del liceo mi chiama dicendo che il preside non sa nulla di questa cosa:”E’ arrivato nel 31’, ho chiesto ai bidelli, hanno sentito di una ragazza che si era suicidata in quel periodo, ma loro non c’erano ancora in questo liceo”.

E’ già un punto di partenza, magari non c’entra nulla con gli omicidi, ma non posso tralasciare nessuna ipotesi o pista, la ringrazio signora”.

 

 

 

Nel proseguo della giornata sento altre ex compagne delle due vittime: Furlan e Bianchi, entrambe ribadiscono ciò che avevano detto le altre signore, ovvero che c’erano delle loro compagne che imponevano delle prove per entrare nel loro gruppo, e che loro non accettarono:”Erano delle poche di buone, pronte anche ad alzare le mani se non accettavi ciò che dicevano”.

 

(Continua)

 

 
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