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Messaggi del 14/03/2025

 

La morte suona il campanello(4)

Post n°3297 pubblicato il 14 Marzo 2025 da paperino61to

Riassunto: Due donne sono state uccise e accanto ai loro corpi un foglio con disegnata una croce. Berardi nota che un filo lega le due vittime: entrambe erano compagne di classe al liceo Cavour. Il commissario avendo ricevuto la lista con le alunne della classe le convoca in questura. Nel frattempo contatta la segretaria del liceo chiedendo il suo aiuto. Dalle risposte delle ex alunne viene a sapere che le due vittime assieme a Marena e alla Vicolungo avevano formato un gruppo soprannominato le Streghe. Un gruppo dedito ai ricatti e alle violenze, che decideva il bello e brutto tempo non solo nella classe ma anche nel liceo. Inoltre viene a sapere che in quel periodo a poca distanza dal liceo una studentessa si era tolta la vita. Berardi si domanda se non vi sia una connessione tra questo suicidio e gli omicidi.

 

 

Domando chi fossero queste compagne, come immaginavo le due vittime facevano parte del gruppo.

Erano Morandi, Aloi e se non ricordo male c’erano anche Antonella Merana e la Vicolungo...Lara Vicolungo se non ricordo male”.

La Furlan concorda e aggiunge che dovrei domandare al preside del Cavour come si comportavano: “Lui sapeva tutto ma non faceva nulla, tra le classi giravano voci che avesse interesse per una di loro, non so se mi capisce commissario”.

Capisco, ma le voci sovente sono false”.

A volte però sono vere” mi risponde la signora Bianchi.

Bene signore, vi ringrazio per la vostra disponibilità”.

Immagino che se ci ha convocato qui è perché sta indagando su di loro, non mi stupisce più di tanto”.

Non posso dirle nulla signora Furlan, segreto professionale”.

Uscite le donne chiamo Perino e gli domando di cercare gli indirizzi della Marena e Vicolungo.

Dimenticavo, cerca anche dove abita Perletto, era preside al Cavour in quel periodo, dobbiamo andare a parlarci”.

Squilla il telefono, è il prefetto che mi domanda come stanno andando le indagine, se sono a buon punto, rispondo di no.

Berardi, lei sa quale sia la priorità in questo momento,non lo dimentichi! Arrivederci!”.

Non mi dà il tempo di replicare, rifletto su cosa fare poi chiamo il mio amico al giornale.

Ciao, ti va di scrivere un’articolo?” .

Dove ci vediamo?”.

Al solito posto, stavolta pago io”.

Usciti dal bar gli domando quando uscirà l’articolo, mi risponde che domani mattina sarà in edicola.

Bene, ti devo un favore”.

Dimmi la verità Marco, ti hanno tirato le orecchie perché stai indagando e pretenderebbero che ti concentrassi solo sulla sicurezza dell’arrivo del duce”.

Se ti viene noia di fare il giornalista ti assumo nella mia squadra”.

Torno in ufficio immaginando la faccia del prefetto quando l’opinione pubblica incomincerà a domandarsi se c’è uno psicopatico in giro che uccide le donne e perché la polizia non interviene.

Commissario, ho trovato l’indirizzo delle persone che mi ha chiesto”.

Bravo Perino, andiamo dal preside”.

Perletto Mario abita a Sassi ai piedi della strada che porta a Superga, è una villetta a due piani, l’uomo è vedovo da un paio di anni e senza figli.

Suoniamo il campanello e viene una donna ad aprire, domanda cosa vogliamo.

Prego signori entrate, chiamo subito il signore”.

 

 

 

L’uomo arriva claudicante, si aiuta con un bastone da passeggio, ha la schiena ricurva e il volto stanco.

Buongiorno signori la domestica mi ha detto che volevate parlarmi”.

Si signor Perletto sono il commissario Berardi, avrei bisogno di rivolgerle alcune domande sugli avvenimenti avvenuti anni fa quando lei era preside al liceo Cavour”.

Ci fa cenno di sederci e domanda se desideriamo qualcosa da bere.

In particolare cosa vuole sapere commissario?”.

Notizie sul suicidio di una studentessa del liceo”.

Un “mio dio” esce dalla sua bocca:”Non finirà mai di perseguitarmi questa storia?”.

Cosa intende dire?”.

Che non ho mai smesso di darmi la colpa, ammesso che io ne abbia”.

In che senso?”.

Ero il preside del liceo, i genitori mi avevano affidato il compito di vigilare sugli studenti ed ho fallito. La povera Adele ha compiuto quel gesto assurdo, se solo avesse parlato...se solo avessi avuto sentore di cosa voleva fare”.

Adele e il cognome?”.

Liverani, Adele Liverani”.

Abbiamo anche saputo che vi era un gruppo di alunne chiamate le streghe, ne sa qualcosa?”.

Si!”.

Cosa sa dirmi della Morandi e Aloi, facevano parte di questo gruppo?”.

L’uomo sorseggia con molta calma il brandy, la mano trema e alcune gocce del liquore escono dal bicchiere macchiando il gilè che indossa.

Che vuole che le dica, sono passati tanti anni, non ricordo i nomi e onestamente dovessi vederle non so se saprei riconoscerle”.

Perchè secondo lei c’è una sorta di tabù nel parlare del suicidio della Liverani al liceo? Nessuno sa nulla di preciso”.

Credo che sia una cosa non piacevole da ricordare, poi tenga conto che molti professori sono andati in altri istituti o in pensione, stessa cosa per i bidelli, chi è subentrato non sa di questo tragico avvenimento, pure il collega che mi sostituisce credo non sappia più di tanto”.

La polizia fece un’indagine?”.

Si e pure noi costituimmo una commissione interna, ma entrambe non portarono a nessuna conclusione, ma lei crede che la Liverani non si sia uccisa ma che sia stata…?”.

Non so dirle, ho pochi elementi per fare un’ipotesi, quello che vorrei capire è il motivo del perché si sia suicidata. In ogni caso la ringrazio per la sua disponibilità, arrivederci signor Perletto”.

Torniamo in ufficio, senza nulla di nuovo sotto il sole tranne il nome della ragazza che si è suicidata.

Perino cerca di sapere dove abitava questa ragazza, se ci sono ancora i genitori o qualche parente”.

 

 

Un paio di ore dopo vengono in ufficio altre due ex compagne delle vittime, le loro dichiarazioni non si discostano molto dalla Furlan e Bianchi, il gruppetto delle “streghe” erano tutt’altro che santarelline. Alcuni aneddoti descritti denota crudeltà verso le compagne più deboli.

Ma di tutto questo i vostri professori o il preside erano al corrente?”.

Una risatina maliziosa esce dalle loro bocche.

Commissario...commissario...suvvia, lei è un uomo e anche attraente se me lo permette, e come uomo sa che se una donna o una ragazzina di quell’età fa la smorfiosa o la femme fatale come dicono i francesi, non rimanete immuni o sbaglio?’”.

In effetti non ha tutti i torti:”Quindi secondo lei, c’era una tresca tra alcune ragazze di questo gruppo con i professori e preside?”.

Si! Ora non ricordo di preciso, ma mi creda e la mia amica qui presente lo può confermare, una di quelle aveva una relazione con il preside, più di una volta lo abbiamo visto che ronzava attorno alla nostra compagna”.

Li spiavate?”.

Diciamo che eravamo stufe dei loro soprusi, e volevamo trovare le prove per farle sbattere fuori dal liceo, ma purtroppo non siamo mai riuscite”.

Cosa sapete dirmi della ragazza che si è suicidata?”.

Un imbarazzo cala sul loro volto, abbassano la testa come per riordinare le idee.

Poverina, non sappiamo come sia andata di preciso, ma quello che abbiamo pensato immediatamente è che c’entrassero le streghe. Non ricordo come si chiamava questa ragazza ma so che ci teneva tantissimo ad entrare nel loro gruppo, noi, intendo dire le restanti compagne della nostra classe avevamo provato a convincerla di lasciar perdere, che non meritava la pena, ma lei era testarda”.

Io” interviene l’amica:”Io credo che fosse innamorata di una del gruppo, non so perché commissario, ma ho sempre avuto questo sentore”.

Mettiamo che sia così, potrebbe essere stata spinta al suicidio oppure…” lascio cadere la frase per vedere la loro reazione.

Intende dire omicidio? Chi lo sa, potrebbe anche essere, come abbiamo detto quel gruppo era molto cattivo se ti mettevi di traverso sulla loro strada”.

Le altri classi del liceo sapevano di questa cosa?”.

Si, certamente e stavano alla larga, a parte qualche altra ragazza che girava con loro saltuariamente, evidentemente capivano che la loro influenza era nefasta e si allontanavano dopo poco tempo”.

Voi avete mai avuto minacce da loro o eventualmente dal corpo scolastico?”.

Da loro si, specialmente dalla Morandi e dalla Vicolungo, erano loro le cape del gruppo”.

Capisco, vi ringrazio signore e come ho detto alle vostre ex compagne se vi viene in mente qualcos’altro venite o telefonate”.

Un bel quadretto esce da quella classe e da quel liceo.

 

(Continua)

 
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