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Messaggi del 13/10/2025
Post n°3362 pubblicato il 13 Ottobre 2025 da paperino61to
“Berardi venga nel mio ufficio per favore, ci sono dei signori che vogliono parlare con lei”. Poso il telefono e mi avvio verso l’ufficio del questore. Nel corridoio alcuni colleghi discutono dell’invio di truppe in Unione Sovietica a fianco dei tedeschi per combattere i russi. Quando la stupidità va al governo succede questo, ma tengo per me la mia opinione. “Entri pure commissario, voglio presentarle questi signori, non so se vi conoscete…”. Guardo i due uomini e scuoto la testa:”No, mi spiace signor questore”. “Sicuramente i loro nomi li avete già sentiti: Ferruccio….e Emilio de la... ”. Al sentire i cognomi dei presenti rimango sbigottito, sono i presidenti delle due società di calcio della città”. “Piacere nostro di conoscerla commissario”. “Prego Berardi, si segga, i due signori hanno chiesto un nostro intervento, e chi meglio di lei può aiutarli in una...diciamo faccenda alquanto sconveniente?”. “Prego signori, in cosa posso aiutarvi?”. I due uomini si guardano, poi uno dei due prende la parola. “E’ una faccenda delicata commissario, che accomuna le due squadre di calcio. In entrambe le squadre ci sono giocatori che hanno ricevuto delle lettere di ricatto”. “Ricatto? Avete con voi queste lettere?”. “No, i diretti interessati hanno preferito tenersele, sono venuti a confidarsi da noi chiedendo aiuto”. “E voi avete pensato di rivolgersi a noi...avete fatto bene. Bisognerebbe convoc..”. “No commissario, preferiamo che i giocatori interessati vengano sentiti in altra sede, sa come sono i giornalisti, se dovessero sapere che uno di loro è entrato in questura...può immaginare cosa scriverebbero i giornali”. “Capisco perfettamente, voi avete pensato a un luogo?”. “Di comune accordo abbiamo deciso che lei venga in sede, a Palazzo Valperga,sa dove si trova?” “Si se non erro è in via Vittorio Alfieri”. “Esatto al numero 6. Quando potrà venire? Solo per convocare i giocatori interessati”. “Anche domani se volete, da parte mia non ci sono problemi, però dovete chiedere al mio superiore”. Il questore dà l’assenso. “Bene commissario le faremo sapere entro breve se domani è possibile effettuare l’incontro. Le chiediamo solo una cosa: riservatezza”. “Signori state tranquilli, garantisco io per il commissario Berardi”.
“Un’ultima domanda: quante persone sono coinvolte?”. “Al momento sono cinque, tre dei nostri e due dell’altra squadra”. “Ora se volete scusarci, dobbiamo andare, come d’accordo vi faremo sapere l’ora dell’incontro. Arrivederci signori e grazie”. Usciti dall’ufficio i due presidenti, il questore mi domanda cosa ne penso. “Se è un ricatto c’è poco da stare allegri, bisogna vedere se chi lo effettua ha in mano qualcosa che può danneggiare questi giocatori”. “I presidenti mi hanno detto che alcuni sono sposati, ma al di là di questo, un ricatto può danneggiare chiunque, a maggior ragione chi è sotto la lente della gente e dei giornali. Mi raccomando non dica nulla al suo amico della stampa”. In giornata sbrigo le scartoffie accumulate negli ultimi tempi. Alla radio decantano le imprese che aspetteranno i nostri militari in Russia, mi alzo e la spengo. Tirdi mi guarda e un sorriso di approvazione compare sul suo volto. “Commissario è per lei”, mi passa la cornetta. E’ Novo che mi dà l’appuntamento, prendo nota e lo saluto. A pranzo vado da mamma Gina, appena mi vede mi abbraccia e piange, sa che suo figlio è stato aggregato alla brigata Julia. “Vedrai che Carlo se la caverà, è un ragazzo in gamba”, dentro di me so che sono parole di circostanza, quei poveri diavoli sono agnelli sacrificati all’altare della patria. “Lo credi davvero Marco? ...Scusa il pianto di questa donna...cosa vuoi che ti preparo?”. Sorrido e l’abbraccio, siamo nella mani di Dio, così dicono, io preferisco pensare che siamo nelle mani di ognuno di noi, ma sarebbe un discorso troppo lungo e molto pericoloso di questi tempi. Alla sera con Maria usciamo per una passeggiata, lei mi parla del lavoro, io gli accenno che in ballo c’è una nuova indagine, senza specificare di cosa si tratta. “Spero che non sia come l’ultima con morti a destra e a manca”. “No per ora no...ma sai anche tu che con i delinquenti non si può mai sapere”. L’indomani mattina con Tirdi andiamo a Palazzo Valperga, davanti al portone mi domanda che ci facciamo: “Questa è la sede del Torino calcio...vuole intraprendere la carriera da calciatore commissario?”. “Non fare lo spiritoso Tirdi, piuttosto entra”. “I signori desiderano?” domanda un usciere. “Abbiamo appuntamento, sono il commissario Berardi”. “ Seguitemi per favore”. Scaliamo la scala di marmo e dalle finestre si vede il cortile il palazzo è abbellito da affreschi. “Benvenuto commissario, prego sedetevi. A breve arriveranno i diretti interessati”. Tirdi mi guarda con la bocca spalancata. “Mi devo scusare con te, ma non potevo parlartene, il questore mi ha detto di non dire nulla. Ci sono alcune persone delle due squadre che hanno ricevuto delle lettere di ricatto”. “Non è il caso commissario capisco benissimo”. “Poi se non sbaglio tu tifi per il Torino…”.
“Si, non avrei mai pensato di trovarmi davanti al Presidente e ai giocatori”. Nel frattempo arrivano anche i diretti interessati, ne riconosco solo uno, gli altri mi vengono presentati dal presidente. “Bene signori, aspettiamo qualche minuto prima di iniziare, abbiamo altri ospiti che devono arrivare”. Gli altri ospiti erano alcuni giocatori della Juventus, nel vederli arrivare un giocatore del Torino dice a gran voce: “Allora la vostra gobba non vi ha portato fortuna se siete anche voi qui”. Ridendo gli rispondono:“Sta zitto, cugino della malora”. “Signori vi prego, a dopo le schermaglie, vi presento il commissario Berardi e il suo collega Tirdi”. Un giocatore domanda all’altro sottovoce:”Quel Berardi?”. “Sono stato contattato dai vostri rispettivi presidenti per una questione delicata che vi è capitata. Ora vorrei che voi mi esponeste i fatti in cui siete coinvolti, vi prego solo di non omettere nessun particolare perchè anche il più insignificante può essere utile, e soprattutto parlate uno per volta. Il mio collega prenderà nota di ciò che direte”. Come scolari ubbidiscono alla mia richiesta, i giocatori presenti nell’ufficio hanno ricevuto tutti una lettera di ricatto, poche righe dove si dice che devono pagare una cifra non indifferente altrimenti certe fotografie andranno in mano alla stampa e non solo, anche alle loro mogli o fidanzate. “Commissario, mi creda parlo anche a nome dei miei compagni è vero che frequentiamo certi locali come il Tabarin di Corso Casale, ma nessuno di noi ha avuto...storie con le signorine che ci lavorano”. “Lo frequentate tutti questo locale o solo alcuni di voi?”. Rispondono che entrambi lo frequentano, anche se lui e un altro giocatore preferiscono il locale di Corso Regina Margherita la Luna danzante. “Avete notato fotografi o giornalisti nelle sere in cui andate?”. “Sinceramente no commissario, ma non possiamo esserne sicuri”. “Conoscete i proprietari personalmente?”. Uno dei giocatori risponde di si:”E’ un amico di vecchia data, di lui mi fido ciecamente”. “Invece del locale in corso Regina?”. “Non posso dire di conoscerlo bene, ma il proprietario mi sembra una brava persona…”. “Andremo a parlare con loro, delle ragazze cosa mi dite?”. “Ci scusi commissario, sono brave ragazze, non solo carine, alcune di loro sono mamme che cercano di portare a casa uno stipendio”. “Dei clienti che frequentano questi locali cosa sapete?”. “Appartengono ai ceti medio alti della città, ci sono avvocati notai, e altre personalità di spicco”. “Voi cosa avete intenzione di fare? Le lettere che avete ricevuto non indicano la data precisa entro cui dovete pagare, questo mi fa presumere che ne riceverete altre”. “Non abbiamo intenzione di pagare chiaramente, però se la cosa va in mano alla stampa noi siamo rovinati”. “Sapete se altri vostri compagni hanno ricevute queste lettere?”. “Per quello che sappiano solo noi le abbiamo ricevute”
( Continua)
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