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Messaggi del 28/10/2024
Post n°3242 pubblicato il 28 Ottobre 2024 da paperino61to
“Mi credi Rob? Dimmi solo se mi credi...ti prego, ti scongiuro devi dirmelo”. A parlare era Dana Mullay di quarant’anni abitante a Crocked House. L’uomo innanzi a lei era il suo vecchio amico Haley Dumball, consigliere del paese e proprietario del negozio di armi del paese. “Io ti credo Dana, ma dubito che la polizia potrà farlo...cristo santo...hai un uomo morto nel tuo letto!”. “Ho chiamato subito te, aiutami Haley non so cosa fare”. “Dobbiamo chiamare la polizia Dana, è l’unica soluzione”. “Mi arresteranno vero? Io sono innocente!”. L’uomo non dice nulla ma il suo silenzio è eloquente. “Conosci quest’uomo?”. Dana non risponde ma fa cenno di si con la testa. “Cristo santo…”. “Non è come pensi tu Haley, è il marito di una mia amica, si chiama Alfred Brisbane. Lui e la moglie sono venuti a cena da me ieri sera, c’erano anche i Boone:Marcus e Jenny, Patty Goldnair, Lisa Osbourne e Sharon McCormac”. “Poi?”. “Poi sono andati via o almeno credo...non mi ricordo nulla, ho un vuoto di memoria, devi credermi”. L’uomo si alza e si accende una sigaretta, va avanti e indietro, cerca il da farsi. “Dana, cerca di ricordare, sono venuti a cena, a che ora sono andati via? Fai uno sforzo”. La donna si mette le mani nei capelli:”Non lo so, l’ultima cosa che ricordo è che avevo appena bevuto un bicchiere di Porto, poi ho incominciato ad avere sonno. Mi sono trovata nel letto e...ma io sono sicura che quando mi sono alzata non mi sono cambiata, la prima cosa che ho fatto dopo aver trovato il cadavere è stato chiamare te!”. “Ne sei sicura Dana?”. “Si! Ne sono sicura, non vado a dormire vestita, mi metto il pigiama”. Haley va verso la cucina, tutto è in ordine, piatti e bicchieri sono lavati. “Ricordi se hai lavato i piatti ieri sera?”. “No...non credo, ma perché?”. “Qualcuno dei tuoi ospiti li ha lavati”. “Perchè avrebbe dovuto farlo?”. “Bella domanda, di sicuro non per farti un favore...ho come impressione che abbiano voluto cancellare ciò che c’era nel bicchiere dove hai bevuto”. “Vuoi dire che sono stata drogata?”. “Credo di si se ciò che mi dici è la verità, e io non ho dubbi che lo sia, l’unica soluzione è questa: hanno messo del sonnifero nel tuo bicchiere”. “Ma perché?”. “Non lo so Dana”. “Mio dio che devo fare Haley? Sono innocente”. “Vorresti scappare? Sarebbe peggio non trovi? Abbi fede in me, troverò il colpevole”. Nel frattempo un’auto si ferma davanti alla casa della donna, scendono due poliziotti. “Signora Mullay apra la porta per favore, polizia!”. Il volto di Dana sbianca e un tremore si impossessa di lei, è impietrita, il suo sguardo vaga da una parte all’altra della stanza in cerca di aiuto. “Entrate agenti”. “Consigliere Dumball, che sorpresa trovarla qui. Una telefonata anonima ci ha avvisato che in questa casa è stato commesso un delitto”. L’uomo sorride:”Non avevo dubbi che vi avrebbero chiamati”. “Cosa intende signore?”. “Venga con me, la vittima è al piano di sopra...e tu Dana non fare nulla di avventato!”. I due uomini salgono le scale ed entrano nella camera da letto della donna, il cadavere è nel letto, il coltello nella schiena. “Se mi permette signore, la sua amica è nei guai piuttosto seri”. “Lo so...ma vede io conosco Dana fin da quando eravamo bambini e sono sicuro che non è stata lei...ora le riferisco ciò che mi ha detto”. Il poliziotto ascolta in silenzio senza proferire parola, poi esclama:”Capisce però che io devo arrestarla e portarla alla stazione di polizia, conosco anche io la signorina Mullay e non mi sembra una persona che si porta uomini in casa per poi ucciderli. In ogni caso faccio intervenire la scientifica e vedremo se rileveranno altre impronte oltre alla Mullay e alla vittima”. L’auto riparte con Dana a bordo, Dumball chiama il suo amico Peter Riley che è un avvocato e le spiega a sommi capi la vicenda. “Vengo io da te...diciamo tra un’ora!”. La voce si sparge subito nel villaggio, e come sempre accade le malelingue iniziano la loro tiritera:”Lo sapevo che era una poco di buona! Alla sua età io ero già sposata! Che vergogna per il nostro paese!”. A nulla serve ribattere, fino al giorno prima Dana Mullay era una persona stimata da tutti, ora è l’assassina. “Ciao Halley, allora spiegami la faccenda e non tralasciare nulla”. L’uomo riferisce parola per parola ciò che gli ha riferito la donna aggiungendo che lui crede alle sue parole. “Domanda secca, ne sei innamorato? Se ricordo mi avevi accennato che avevi una cotta per lei”. “Mi avvolgo della facoltà di non rispondere caro avvocato”. “Touchè, allora la vittima chi era? La polizia ha già parlato con la moglie?”. “Non lo so, la vittima da quello che so si chiama Alfred Brisbane, di più non so dirti”. Le uniche impronte che vengono rivelate dalla scientifica sono della Mullay e della vittima. Haley con il suo amico avvocato hanno un colloquio con la moglie di Brisbane: Carol. L’unica cosa interessante è che anche lei non crede sia stata la donna ad uccidere suo marito:”Non mi sembra il tipo...non so cosa sia successo, credetemi.
Sono amica da anni e so che ha una cotta per lei signor Dumbal, non ha mai avuto il coraggio di dirglielo, per questo trovo strano che abbia avuto una relazione con mio marito come ipotizza la polizia”. “Come mai allora suo marito era a casa di Dana dopo che ve ne siete andati?”. “Siamo arrivati a casa, poi dopo una decina di minuti è arrivata una telefonata, Alfred mi dice che l’ha chiamata Dana urgentemente e che deve andare”. “Non le è sembrata strana questa chiamata? Quanto tempo era passato da quando avete lasciato la casa di Dana?’”. “In effetti si, ma essendo mia amica non ho fatto caso più di tanto. Saranno passati una ventina di minuti, non di più”. L’avvocato domanda alla vedova se chi era presente quella sera a casa di Dana potesse covare del rancore verso lei o verso suo marito. L’incredulità fa la sua comparsa sul volto della donna. “No, nella maniera più assoluta che io sappia...ma voi credete…”. “Signora non lo sappiamo, quello che possiamo solo ipotizzare è che qualcuno presente quella sera sia l’assassino...purtroppo prove certe non ne abbiamo, e per ora la signorina Mullay rimane l’unica indiziata per l’omicidio di suo marito”. I due uomini escono dalla casa e si dirigono alla stazione di polizia, hanno un breve colloquio con il sergente, il quale riferisce che non vi sono novità:”Le impronte sul coltello e nella stanza dove è stato trovato il cadavere sono della Mullay”. Domandano di poter parlare con la signorina ma per quanto restio il sergente acconsente. Dalla chiacchierata con la donna emerge che Patty Goldnair le era sembrata meno loquace del solito; “Quando gli ho chiesto cosa aveva mi ha risposto che il mal di testa non le dava tregua”. Dumball e il suo amico escono dalla stazione di polizia pensierosi,dalla chiacchierata con l’accusata è venuto fuori ben poco se non che era una serata tra amici. “Andiamo a prenderci un bella tazza di caffè poi iniziamo a fare un giro dai presenti a quella serata. Da dove incominciamo?”. “Una vale l’altra, iniziamo dalla Goldnair che abita vicino alla casa di Dana”. Il tempo rimaneva incerto come sempre, in lontananza si vedeva l’abbazia di Crocked House, sembrava che aleggiasse una forma di inquietudine, che gravasse con il suo peso secolare una sorta di maledizione per quel territorio. Al locale nessuno dei due proferì parola, Haley ripensava alle parola della vedova: “So che ha una cotta per lei…”, mentre il suo amico Peter rifletteva sulla faccenda, qualcuno aveva incastrato la donna e sospettava che la morte di Brisbane fosse stata la ciliegina sulla torta, un piano premeditato. Di sicuro la telefonata era stata fatta da una donna che non era Dana.
(Continua)
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Inviato da: elyrav
il 12/12/2024 alle 10:08
Inviato da: paperino61to
il 12/12/2024 alle 09:53
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