Tu l'amore mio

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 Provo a raccontare un fatto che mi è accaduto stamattina.Mi recavo a lavoro e, come sempre, aspettavo l'autobus...uno di quelli che,puntualmente, quando non ne hai bisogno vedi sempre spuntare dietro l'angolo e pensi: "idiota di un bus...sei qui e io non ho bisogno di te".Ma dicevo...poco distante da me, un anzianissima donna, anche lei in attesa del famigerato R..., esprimeva, ma in modo molto più colorito, quel che stavo pensando sul tempismo dell'autobus e sorrideva quasi divertita. Era un'adorabile donnina, piccolina quasi piegata in due dal tempo. Aveva il collo proteso in avanti e teneva il capo chino senza mai alzarlo. Non poteva: era un nodo umano.A guardarla bene ho provato una immensa tenerezza. "Che bella persona - ho pensato - nonostante i suoi acciacchi è felicee sorride alla vita."Finalmente, all'orizzonte, è spuntato il fantomatico autobus e al mio dirle"arriva signora" ho visto il nodino umano scioglersi. Con un enorme sorrisomi si è rivolta e ha detto: "me date na mane, signurì? è aveto 'o scalinee ie mme mett' paura".Prima che potessi risponderle, la vecchietta ha poggiato la sua nodosa manosul mio braccio e in quell'attimo mi è sembrata ancor più piccola e bisognosa d'aiuto. Con naturalezza, l'ho abbracciata e l'ho fatta quasi volare su per i due gradini pensando "Dio quant'è leggera!" Si è accomodata e poi, con un gesto pieno di cortesia, mi ha fatto cenno diavvicinarmi a lei. Una volta vicine, mi ha accarezzato una guancia con lamano contratta dal tempo e mi ha detto: " Grazzie, grazzie assaie signurì".Le ho sorriso e meno male che son giunta a destinazione perchè ho iniziatoa piangere e non sono riuscita a smettere per un bel pezzo.E' stato il gesto che mi ha commosso...quel gesto semplice eppure cosìdenso di significati. Dopo, mi son trovata a riflettere. Chissà se, quando il tempo mi avrà piegata, ci sarà anche per me qualcunopronto ad aiutarmi in silenzio sentendomi chiedere "Mi dai una mano? E' troppo alto e io ho paura"...