ventoeringhiere

Vuoto a perdere


Tempo tu che recidi acerbo, le vite che si son di te fidate, e spese, e che ormai, sannodi vano anche nelle rese. Senza capire che non eri infinito, tu che invece promulgavi parole, nell'editto di vento. Barando a quel gioco, senza avversario, dov'è inutile il pianto e dove sei vero soltanto, nell'avverbio comunque, dove avresti su di noi vinto.