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Post N° 8


I vestiti erano ben ripiegati sulla sedia accanto al letto. La candela era accesa, poggiata sul baule in legno grezzo. La vestaglia da notte le stava un pochino larga, ma Alphonsine le aveva detto che l’avrebbe aggiustata il dì seguente. Il berretto frigio le ricadeva su una spalla.Erano tutte lì, davanti al letto, ad aspettare che anche l’ultima cameriera fosse pronta per la notte. Erano tutte lì, davanti al letto, ad aspettare in religioso silenzio il momento della preghiera.Poi anche l’ultima donna fu pronta e tutte quante si inchinarono davanti al letto con le mani giunte per il Santo Rosario.Adèle parlo per prima: -In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.Tutte insieme: -Amen. Credo in Deum Patrem omnipotentem, Creatorem caeli et terrae. Et in Iesum Christum, Filium eius unicum, Dominum nostrum, qui conceptus est de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine, passus…Le donne recitavano insieme il credo mentre Fleur restava lì con gli occhi chiusi e le mani giunte. Non aveva mai pregato così e non conosceva quella strana lingua.Adèle riprese: -Pater noster, qui es in caelis: sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra.Tutte ripresero in coro: Panem nostrum quotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo. Amen.Fleur non capiva e faceva finta di pregare dietro le mani.Passò circa mezz’ora prima che finissero di pregare. Poi si alzarono insieme ed in silenzio ognuna entrò nel proprio letto spegnendo le candele.Fleur sorrise ad Alphonsine prima di coricarsi e puntare gli occhi al soffitto.Pensava al padre, pensava alla madre, ai fratelli. Poi pensò alla verità, a quel sottile filo che separa la realtà dalla follia, dall’ipocrisia.Chiuse gli occhi e tirandosi su le coperte non volle pensare più a nulla.