Espressioni

Fatelo tacere ... su UPmariner Channel


Riprendo il commento che ho lasciato a casa di Lilith nel suo post numero 271.Beh, mi sembra che si sia tutti ottimisti. Basta aspettare qualche decennio, il tempo che terminino le risorse petrolifere nel frattempo pagate come oro, nero per l'appunto, che poi saranno tirate fuori le energie pulite dal cilindro. Io spero invece che ci sia un crollo dei consumi, e non necessariamente dovendo morire di freddo o tornando a parlare di distanze in termini di giorni a cavallo. Parlo del fatto che, eliminando gli sprechi generati dal consumismo diffuso, qualche risparmio sull'energia si potrebbe anche raggiungere.A casa mia, per esempio, basterebbe che i vari abitanti cercassero di ricordarsi di spegnere le luci quando escono da una stanza per tornarci dopo un paio d'ore. Ho provato anche a proporre le lampade a basso consumo, ma le hanno accettate solo in cucina a patto che rimanesse accesa ventiquattroresuventiquattro. Nelle altre camere non se ne parla nemmeno: mi dicono che sono brutte e ci mettono un paio di mesi per arrivare a fare luce con l'intensità giusta, vale a dire da camera operatoria.Per non parlare dei televisori: ne abbiamo sei, una per ogni camera, ad esclusione dei bagni. Spesso, tornando a casa trovo mia madre "sola" con tre TV accese: mi pare giusto che non perda nemmeno una battuta delle sue commedie saponose mentre si aggira tra le stanze, nelle faccende affaccendata.Così anche le automobili ed altri consumi vari che non sto a raccontare, se non voglio che mi scoppi la tastiera per la forza con cui sto digitando, causa nervosismo.Tuttavia, prima o poi, grazie anche al gran da fare della mia comunità casalinga, le risorse non rinnovabili di energia termineranno e, allora, l'ingegno umano partorirà una valida alternativa. Nucleare? Magari una bella fusione pulita invece che la fissione scoriosa non mi farebbe schifo. Oppure, perché no, se copiassimo la natura? Badate bene che è una cosa che già facciamo, solo che ci riusciamo male. Ad esempio si parla di solare, senza sapere che la tecnologia si basa su principi fisici (effetto fotovoltaico?) a bassa resa rispetto a quello della fotosintesi clorofilliana. Non dico che ho la soluzione, magari! Però le ricerche che gli scienziati conducono non sempre sono divulgate a sufficienza e si ha la sensazione che nulla si stia facendo.Cosa ne so? Me ne occupavo fino a qualche anno fa, facendo ricerche sulle proteine ferro-zolfo. Queste navette biologiche trasferiscono elettroni, quindi energia, dai photoreaction center I e II verso i serbatoi di raccolta collocati all'interno dei cloroplasti delle foglie vegetali. Ora non me ne occupo più perché sono stato affascinato da altri meccanismi della vita: il movimento e i motori molecolari. Ma questa è un'altra storia. Torniamo quindi all'energia.Come si produce energia? Spendendone molto di più. Questo sempre. Ad esempio, le centrali idroelettriche sfruttano la discesa dell'acqua per azionare i generatori che sono semplici trasduttori di energia che trasformano (trasducono) l'energia meccanica in energia elettrica. Da dove proviene l'energia? Dal sole che ha fatto evaporare l'acqua del mare che, dopo condensazione in alta quota, riprecipita verso il basso.Lo stesso, per analogia, succede agli elettroni delle foglie. Si trovano in bassa quota (nel senso che sono a bassa energia) e vengono portati in alto (sempre come energia) dai fotoni di luce. Si parla di eccitazione elettronica. Questi elettroni, che si trovano, per così dire, ad alta quota, tornano verso il basso ricedendo l'energia che avevano guadagnato attraverso la captazione della luce, e azionando i vari meccanismi vitali che ne consumano a volontà. La resa è ottima, nel senso che la conversione dell'energia solare in energia "vitale" comporta una bassa perdita. La stessa cosa non avviene nelle celle fotovoltaiche, dove la resa è molto bassa nonostante passi da giganti siano stati fatti. Tornando all'analogia con la centrale idroelettrica, è come se solo una minima parte dell'energia meccanica dell'acqua fosse convertita in quella elettrica, e la maggior parte venisse invece persa nell'attrito del generatore che dissipa quantità enormi di calore (altra forma di energia, questa volta non desiderata).Bisognerebbe imparare dalla natura. Ed è quello che gli scienziati fanno. Vanno a lezione dalla professoressa Natura, che ha selezionato modi efficienti di produzione di energia avendo a disposizione una cosa fondamentale: il tempo. Lunghe ere evolutive che si misurano in milioni, miliardi, di anni. Noi, tutto questo tempo, non l'abbiamo ed allora dobbiamo copiarla.Infine, un'ultima considerazione e poi vi lascio liberi, se non vi siete sparati un colpo alla tempia: siamo sicuri che dobbiamo trovare altra energia? Non è che stiamo invece saturando il nostro pianeta con un sovraffollamento di scorie? E' come se in una beuta (è una bottiglia con una forma strana) avessi posto una coltura di cellule. Prima o poi, anche se i nutrienti forniti sono sufficienti per raddoppiarne la massa, la crescita si autolimita perché le scorie prodotte diventano tossiche. Un bel sistema per evitare il sovraffollamento. Noi possiamo sempre decidere di scaricare le scorie altrove ma, prima o poi, ci raggiungeranno. Per fortuna io sarò morto e sepolto. Sarò scoria anch'io!