Espressioni

Feto sotto sequestro ... su UPmariner Channel


Non credo alle mie orecchie. Anzi, non credo a quanto raccontato dai giornalisti: non può essere vero.Sette poliziotti irrompono al Nuovo Policlinico di Napoli per sequestrare cartelle cliniche e feto, dopo aver ricevuto una denuncia anonima per il ricorso illegale alla pratica dell'aborto.Ed invece tutto si era svolto secondo legge, con tanto di donna di 39 anni sotto shock per il grave lutto che l'ha colpita - testuali parole del primario.Il feto, purtroppo, era affetto da una grave malformazione genetica. Nel frattempo viene posto sotto sequestro per essere inviato alle analisi di verifica.Io trovo, nel modo con cui è stato condotto il blitz, gli estremi per interpretarlo come comportamento dettato da puro sensazionalismo da parte degli inquirenti. Quasi un desiderio di immergersi nelle luci della ribalta da parte di qualche sconsiderato. Non credo, invece, che si tratti di un atto intimidatorio: nei confronti di chi? Delle prossime ricorrenti all'interruzione? Una sorta di "state attente che potreste essere sbattute, col vostro peccato, in prima pagina se vi azzardate a ricorrere all'aborto". Non può essere, sarebbe troppo disgustoso.Mi ha lasciato perplesso la parte interpretata dal medico: ha usato esplicitamente la parola lutto. Come se avesse voluto sottolineare che si sia trattato di feticidio - fattispecie dell'omicidio - anche se con l'attenuante della legittima difesa.Certo è che senza la cassa di risonanza della stampa questo caso grottesco sarebbe rimasto relegato a storia di ordinaria follia nel panorama culturale italiano - local napoletano. Invece è scoccata la scintilla del dubbio che tutto sia scaturito come pretesto per gettare benzina sul fuoco della moratoria anti-aborto.Diciamo allora che l'intimidazione sia avvenuta per opera della stampa: questa volta è venuta fuori l'iniziale della donna (S); la prossima volta andranno oltre. Oppure è già la prossima volta.Il giorno prima avevo sentito parole equilibrate da parte della presidente del consiglio di amministrazione dell'ospedale evangelico internazionale di Genova: l'interruzione volontaria  di gravidanza è l'ultimo tratto di una strada che la donna percorre fino ad arrivare alla convinzione che quell'intervento sia l'unica soluzione possibile ad un problema altrimenti irrisolvibile. E così deve essere.