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IL PROFILATTICO… NON BENEDETTO!La lingua batte dove il dente duoledi Alessandro Centinaro Il Papa non riesce a far passare troppi mesi da una esternazione all’altra sul tema dei contraccettivi, che gli sta particolarmente a cuore, molto più, parrebbe, di tanti altri temi – d’orizzonte storico e metastorico - che meglio potrebbero attrarre la sua attenzione pastorale.Potrà sicuramente esser ricordato come il Papa più “anti-contraccettivo” (mi scuso per l’aggettivazione un po’ barocca!) della storia ecclesiale.Forse il tema meriterebbe un’enciclica: che bel titolo sarebbe “Non praeservandum genitabile chàrisma...” …. oppure “Non contraccipienda seminis virtus...”.Stavolta ha detto senza mezzi termini, parlando della tragica condizione (anche sanitaria) delle popolazioni africane, che il preservativo non risolve i problemi, ma li aggrava, mentre problemi come quello dell’AIDS andrebbero invece curati con una sana educazione sessuale: sarebbe come dire ad un affamato che il problema della denutrizione non si risolve con del volgare cibo, ma con una sana educazione dietetica.A quanto pare, nella sensibilità “biolatrica” che è sempre più crescente nel mondo cattolico (quella sensibilità per cui la “vita umana” biologicamente intesa, ad esempio la vita di un embrione, è talora più importante della “persona” umana, che moralmente non potrebbe esser salvata se il prezzo fosse il sacrificio di una “sacra” cellula staminale) è maggiormente importante preservare la vita di innumerevoli, innocenti spermatozoi, destinati al massacro contraccettivo, che non preservare la vita dei milioni di africani esposti per via sessuale al contagio di AIDS; più importante ancora è riaffermare che il principio che il sesso è moralmente lecito solo se volto alla riproduzione (sano principio, questo, particolarmente raccomandabile negli allevamenti bovini), mentre solo dei deprecabili relativisti, edonisti e miscredenti potrebbero esser così sciagurati da pensare che il sesso sia una forma di comunicazione fra personalità umane, quindi un “bonum in se”, anche a prescindere dalla riproduzione, la quale peraltro sta a cuore anche ai cosiddetti laici (ed, anzi, speriamo che questi ultimi si riproducano più esponenzialmente dei buoni credenti!). Ognuno è libero di pensare quel che vuole, e di dirlo; però se una qualunque persona che fosse dotata di un particolare ascendente sulle moltitudini andasse in giro a predicare il valore morale, poniamo, di sport estremi come il paracadutismo a bassa quota od il “free climbing” sui picchi himalaiani, è certo che molta gente, sedotta da quel carismatico, si schianterebbe di brutto al suolo; così se il Sommo Pontefice (il cui ascendente sulle moltitudini, in specie quelle mentalmente “innocenti” del Terzo Mondo, è innegabile) va in giro a dire che il preservativo non è un bene, molti di quegli “innocenti” si beccheranno l’AIDS: niente di male, in fondo, perché l’AIDS è un castigo divino, e come tale va accettato, non diversamente dal vaiolo, a proposito del quale Papa Leone X disse che, trattandosi di un castigo divino, non doveva essere combattuto con il vaccino, essendo quest’ultimo “una sfida contro il cielo”.Forse, se c’è Qualcuno, in cielo, o nell’anima degli universi, sorride dell’umana credulità...oppure s’incazza?(19-3-2009)