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KEN LOACH DIVENTA CENSORE


Certe cose fa male al cuore scriverle. Si può condividere o meno il messaggio di tante pellicole di Ken Loach, ma la sua onestà è innegabile. Non stiamo parlando del classico radical chic che parla di rivoluzione e poi si ritrova con gli amici nelle spiagge di Capalbio. Per questo, la sua recente deriva oltranzista e anti Israele dispiace molto. I fatti. Dopo aver chiesto (con successo) al festival di Edimburgo di non presentare una pellicola israeliana (come segno di protesta contro la politica di quel Paese), Loach ci ha riprovato con il festival di Melbourne. In questo caso, il problema era un prodotto di animazione firmato da Tatia Rosenthal, chiamato $9.99 e che si dice non sia neanche tenero con le decisioni politiche israeliane. Nonostante la minaccia di perdere il suo Looking for Eric, il Festival di Melbourne non ha ceduto al ricatto. La stranezza è che per Loach se un israeliano fa un film critico verso il suo governo deve essere boicottato, ma se qualche regista in Paesi dittatoriali (come l’Iran, per esempio) realizza pellicole che non possono in alcun modo criticare il governo, allora va bene. Tutto molto triste…