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ADVENTURELAND


Vorrei parlare dell’ultimo film del regista Greg Mottola, nonostante abbiano fatto di tutto per non mostrarcelo (uscita in 10 copie) e anche se avrei voluto farlo diversamente. Certo, è difficile parlar male di una pellicola che mette assieme Husker Du, Cure, Velvet Underground, Jesus and Mary Chain e Replacements, tutti ascolti fondamentali per la vita del sottoscritto. Il problema è che, a un certo punto, l’impressione è che si punti soltanto su quello, ossia un certo spleen adolescenziale e una volontà di identificazione con lo spettatore con mezzucci un po’ sporchi.Tutto ragionevole, ma anche tutto molto scontato, perché la trama non è soltanto esile, ma soprattutto poco convincente nelle sue svolte, che sembrano più frutto di necessità ‘drammatiche’ (lì deve esserci un problema, lì la sua risoluzione) che un coerente sviluppo narrativo. E se Kristen Stewart conferma di essere una buona attrice (ma deve fare attenzione a non esagerare con certi ruoli femminili molto simili), il protagonista Jesse Eisenberg (alter ego di Greg Mottola in questa occasione) è francamente deludente e insipido.Il paradosso è che tanti critici che avevano stroncato Superbad per la sua volgarità, sono invece attirati dalla ’sensibilità’ di questo prodotto. Che però risulta falsa e artificiosa, fin troppo patinata nelle parole e nelle situazioni.