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PER UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA


 Tag: commissione di cittadini, CONSULTA, Costituzione, GUERRA CIVILE, REGOLE
Viviamo in una Repubblica in cui i criminali possono legiferare a proprio favore ed a favore degli amici condannati o indagati. Le pene sono spesso minime, i tempi di prescrizione sempre più ridotti per i reati dei colletti bianchi, dei politici e affaristi vari.Cicerone affermava: " Chi di noi ignora che il più grande incitamento al male è la speranza di non essere puniti?"Con un Parlamento pieno di inquisiti e condannati, non c'è speranza di Giustizia.Manca una norma chiara che impedisca a chiunque di candidarsi, se condannato o  indagato, per reati con una pena superiore ad un anno.Bisogna inserire nella Costituzione anche le regole  a cui i politici e i partiti devono tassativamente attenersi.Queste regole i politici non le hanno messe. Hanno scritto principi vaghi che, a volte, sono aggirati o inapplicati, come quello della sovranità popolare, che è negata con la legge elettorale, che impedisce  ai cittadini di scegliere gli uomini da mandare in Parlamento, ed il principio, dell'uguaglianza di fronte alla legge, nettamente disatteso dal lodo Alfano, che permette ad alcuni politici privilegiati di non essere messi sotto processo, con scuse opinabili come il fatto che non abbiano il tempo di difendersi, perché svolgono una importante funzione pubblica. Solo una Commissione di Cittadini, semplici Cittadini, che resteranno sempre solo dei cittadini, possibilmente esperti di diritto costituzionale,  riuniti in Assemblea costituente, potrà mettere le regole  chiare e nette, a cui i politici e i partiti, devono attenersi. Una regola importante, da mettere in chiaro, sarebbe quella di impedire di accedere al Parlamento, ed agli altri organi elettivi, a chi, entrando in Parlamento, potrebbe legiferare su argomenti di notevole interesse personale, come il grosso industriale, l'editore, il concessionario di un bene pubblico.Un'altra regola, molto utile per la democrazia, è di limitare ad un massimo di tre le legislature. Poi si diventa semplici cittadini e senza privilegi.L'Avvocatura dello Stato si permette di avvertire la Consulta che, se non passa il lodo Alfano, Berlusconi rischia le dimissioni. La Consulta dovrebbe tener bene a mente che non può trasformare una legge chiaramente anticostituzionale in una legge costituzionale. Se lo facesse tradirebbe la sua funzione di garante e darebbe un valido motivo ai rivoluzionari ed agli anarchici per cercare di abbattere le Istituzioni, non più democratiche, a cominciare dalla Consulta stessa. Nessun Giudice potrà condannare  quei  cittadini che protesteranno e creeranno gravi problemi di ordine pubblico, perché i componenti della Consulta hanno tradito il popolo ed hanno asservito il loro giudizio agli interessi del premier e del suo partito, calpestando il principio base della convivenza tra gli italiani: l'UGUAGLIANZA di fronte alla legge ed il diritto degli offesi ad avere Giustizia in tempi ragionevoli.