Scrivo domani

Luce, fiori bianchi e profumo


Giugno 1997.
Mi sono svegliata, mentre vedevo una immagine di luce, di fiori bianchi e di profumo, che mi investivano dall'alto e mi portavano ogni possibilità di realizzare il mio compito, proprio all'interno del mio più profondo ideale di vita e di bellezza. Allora, ho capito che potevo cominciare a pensare, secondo le mie inclinazioni, a questo nuovo modo di vivere e di operare. Ma non appena sono stata completamente sveglia ed ho cercato di cominciare a pensare la nuova giornata, che avrei potuto vivere, esprimendo concretamente le possibilità di quella immagine luminosa, ho avvertito un macigno abbattersi su di essa. Vidi essere questo, un macigno di tutta la sofferenza e l'impotenza sperimentate nella mia vita, che stava per soffocare e distruggere quella mia percezione di potenzialità e di possibilità. Ne potevo percepire l'azione devastante, capivo che, sotto quella azione, avrei potuto dimenticare definitivamente l'immagine luminosa, rimanendo in preda soltanto dell'effetto depressivo del macigno, che ad essa tentava di sovrapporsi. Potei vedere che, quel macigno, era tenuto insieme e attivo solo dalla convinzione che la mia vita stessa fosse solo quella che era sempre stata e che non potevo certo averne un'altra.Volli, in quel momento, provare a reagire a quell'automatismo, che schiacciava la mia visione e la mia determinazione. Volli guardare in faccia la verità, quella che stavo scoprendo nella mia esperienza di vita, e fu proprio allora che sentii emergere in me la liberazione. L'immagine luminosa riprese forza, si dilatò e sbalzò via il macigno e, nella luce che risplendeva, risuonarono queste parole: "Io sono ciò che sono. Non c'e' nulla che possa cambiare questa realtà."Era come sentire il Signore della Vita, risuonare nella mia anima e dirmi che, in Lui, avevo una vita incorruttibile. Non corruttibile da alcun evento accidentale e distruttivo, per quanto distruttivo fosse, il quale sarebbe stato, sempre e comunque, da Lui, sbalzato via dalla mia anima dall'interno.Ho sentito, poi, che dovevo uscire, prendere sole e aria. Abbiamo fatto una gita da turisti a Roma. Siamo stati a S.Pietro. Di fronte ad una vetrina, con oggetti del culto e immagini sacre, ho sentito un grande trasporto verso le cose della chiesa e un fervente desiderio d'amore, che Dio mi comunichi cosa vuole che faccia per lui. Siamo stati in libreria a comprare una guida sui monasteri che fanno accoglienza turistica per periodi di ritiro spirituale. E' una cosa che mi attira. Ma così vorrei vivere, non solo fare una vacanza.Accanto alla guida, che ho comprato, c'era un libro di S.Teresa d'Avila, sulla sua vita, che, da mesi, pensavo di andare a cercare. Avevo letto alcuni passi di S.Teresa sui "Poteri misteriosi della fede" di Guitton e mi erano sembrati particolarmente corrispondenti a quello che accade a me, così avevo pensato di leggere qualcosa per sentirmi un po' in compagnia in una esperienza così diversa, che ancora non riesco a sopportare del tutto facilmente. Poi, avevo pensato che, forse, leggendo anche di queste cose, non avrei fatto altro che continuare a condizionare la mente su questo genere di esperienze, invece di sentirmi più leggera. Così avevo desistito dal proposito. Quando, proprio in quel giorno, vidi lì il libro, lo interpretai come il segno, che potevo mettere da parte ogni timore e leggerlo.dal Diario personale "Verso la Luce - La sublime rivoluzione"