Scrivo domani

Dalla pretesa superiorità della purezza sacerdotale, alla perversione della struttura organica del Corpo mistico universale


Diario in tempo reale. Non è facile, né bello svegliarsi ogni mattina avendo davanti agli occhi il disordine universale in cui stiamo precipitando e sentirsi visceralmente gravati dal conflitto e dall'arroganza di pochi (maschi) su tutto il resto dell'umanità (maschi e femmine). Mi piacerebbe, ogni tanto essere un po' più normale e svegliarmi pensando di andare a farmi una passeggiata, di cucinare qualcosa di buono, di giocare con i miei figli. E allora non mi viene in mente niente altro da fare che chiedere a Dio: ma perché mi fai sentire così? E Lui: "E' necessario, non sarà sempre così, ma devi alzarti e scrivere."Ok, ho capito, come al solito. Mi alzo e comincio dalla liturgia delle ore, ufficio delle letture >http://www.maranatha.it/Ore/qua/qua3/letMERpage.htm . Io leggo, la luce si posa sulle righe e Lui mi parla.
«La mia grazia rimane per sempre». “Nonostante i guasti e malgrado loro, io vi salverò.”Versetto: Convertitevi, e fate penitenza, fatevi nuovi nel cuore e nello spirito. “Ora che avete visto il disordine universale, che avete provocato con la vostra superbia, fate un passo indietro e smettete di usurpare alla donna il suo posto nel governo e nell'amministrazione della casa e della famiglia umana."“Se dici: Fammi vedere il tuo Dio, io ti dirò: fammi vedere quindi se gli occhi della tua anima vedono e le orecchie del tuo cuore ascoltano. Infatti quelli che vedono con gli occhi del corpo, percepiscono ciò che si svolge in questa vita terrena e distinguono le cose differenti tra di loro.Allo stesso modo si comportano anche gli orecchi del cuore e gli occhi dell'anima in ordine alla vista di Dio. Quando il peccato ha preso possesso dell'uomo, egli non può più vedere Dio. Mostra dunque te stesso. Fa' vedere se per caso non sei operatore di cose indegne, ladro, calunniatore, iracondo, invidioso, superbo, avaro, arrogante con i tuoi genitori. Dio non si mostra a coloro che operano tali cose, se prima non si siano purificati da ogni macchia.”Ed io penso a quello che hanno detto dell'istituzione sacerdotale gli ultimi tre papi. Paolo VI: "Riferendosi alla situazione della Chiesa di oggi, il Santo Padre afferma di avere la sensazione che «da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio»." (>Omelia, 29.6.1972)Giovanni Paolo II: "Ci siamo sviati: dobbiamo ritornare sulla Via; si sono oscurate le menti: si deve dissolvere l'oscurità con la luce della Verità; la morte ha preso il sopravvento: si deve far trionfare la Vita". Non è questo il programma del Concilio Vaticano II e del mio stesso pontificato? (>Messaggio 11.6.1999 per la Solennità del Sacro Cuore di Gesù)Benedetto XVI: "Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Il tradimento dei discepoli è certamente il più grande dolore del Redentore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Signore, salvaci." (>Via Crucis 2005)“Presentiamoci come servi di Dio”. E continuo a pensare. Chi ritiene di essere un servo dell'umanità, non afferma, come fanno i sacerdoti riguardo al loro status, di essere in una condizione superiore all'umanità. Chi crede che la carne umana è destinata a risorgere fondendosi con la potenza vitale di gloria divina, non afferma che chi riceve impressa in sé la potenza vitale divina, come accade al sacerdote quando riceve il sacramento dell'Ordinazione, deve stare lontano dalla carne umana. Chi crede che la potenza vitale divina ha voluto e potuto perfettamente congiungersi all'umano nella donna, non può negare che il disegno di Dio abbia “associato intimamente la donna” al sacerdozio di Cristo e che sull'altare originario della chiesa sia stata la donna ad offrire la vittima per la nostra redenzione. Chi crede che il sacerdozio cristiano stia nella persona e nella vita, morte e resurrezione di Cristo, non può negare che è da questo sacerdozio naturale originario di Maria, nella quale lo spirito di Dio si è congiunto carnalmente alla donna, che discende all'uomo il sacramento dell'Ordinazione. Maria, serva di Dio: donna sposa e madre, intimamente associata al sacerdozio del figlio, servo dell'umanità.Il sacramento dell'Ordinazione sacerdotale è solo per gli uomini, che con esso non acquisiscono il diritto di cancellare nella donna la coscienza del suo proprio carisma sacerdotale naturale e originario, né il diritto di escluderla dal suo proprio posto cardinale nella struttura organica istituzionale del Corpo Mistico universale. Ma poiché ciò è quanto accaduto, è bene tenere presente che non si tratta di aver commesso un errore di superbia, che ha leso la donna nella percezione della sua dignità rispetto all'uomo. Questa sarebbe una falsa rappresentazione dell'errore, derivante solo dalla mentalità maschile segnata da complessi di misurazione grande-piccolo, inferiore-superiore, puro-impuro, degno-indegno. Si tratta, invece, di vedere e capire che si è prodotta una falsa strutturazione del Corpo Mistico universale: come il capo è necessariamente maschile, così il corpo è necessariamente femminile. Per poter essere penetrato e fecondato dallo Spirito di Dio e così generare i suoi figli. Ciò significa che nella chiesa la struttura organica maschile del corpo mistico della sposa sono la perversione.E significa che ciò che si è negato alla donna è la consapevolezza e l'esperienza della sua capacità naturale di concepire il divino, di fondere in sé lo Spirito divino con la carne umana, come manifestatosi in Maria. Si è operata così la menomazione della donna, sia nella sua capacità naturale e corporea, sia nella sua identità.Maria: la donna sposa e madre, che in intima unione carnale con lo Spirito divino partorisce il figlio di Dio e compie l'offerta sacerdotale del corpo di Cristo sull'altare della croce. La dottrina cristiana afferma che è nella carne del corpo della donna, senza mediazione maschile, che l'umanità viene unita, purificata e consacrata a Dio dalla potenza divina e l'azione liturgica è sempre l'unione coniugale di maschile-femminile umano-divino, da cui nasce e opera quell'uomo nuovo, che inaugura la nuova dimensione della vita umana nella Luce. Il sacerdozio cristiano sta nella coppia uomo-donna fin dalla sua origine: la sua origine nella fusione coniugale carnale tra potenza vitale divina purissima e carne umana femminile, da cui è nato il Cristo, che è - nella sua stessa persona e contemporaneamente - sacramento delle nozze eterne tra la sposa umana e lo Sposo divino e figlio di Dio. Dal sacerdozio matrimoniale naturale originario della donna in Maria nasce il figlio di Dio, la famiglia della chiesa e la casa soprannaturale dell'umanità, in carnale unione con lo Spirito Santo e in intima unione con il Cristo, senza mediazione maschile. Il sacerdozio naturale originario della donna le conferisce nel disegno di Dio Padre un ruolo cardinale nella nascita della chiesa e nella sua successiva formazione (vedi ad es.la Pentecoste), perciò nel suo governo e nella sua amministrazione. Dov'è nella chiesa oggi il posto della Madre? Questo chiede oggi il disegno di Dio per la salvezza dell'umanità e la rigenerazione della chiesa.