Scrivo domani

La potenza di San Michele Arcangelo


Lessi su quella guida ai monasteri che, a giorni, si sarebbe tenuta la festa solenne di San Michele Arcangelo, con la processione, il 29 settembre. In quei momenti, ho sentito profondamente e chiaramente che Lui mi stava chiamando ad andare lì. Ho detto a N. che dovevamo fare in ogni modo per essere alla processione del 29 alle 17.
Durante la notte immediatamente precedente al 29, sentii una pressione maligna sottile e avvolgente, che mi faceva sentire debole e confusa. Ma insieme sentivo l'invito costante e delicato della Voce a restare vigile e ad andare da San Michele.Mi sentivo agitata quella mattina, la voce premeva e noi stavamo perdendo tempo. Arrivammo a >Monte Sant'Angelo alle 18, credevo di essere in ritardo, non conoscevamo la strada, ci infilammo a caso per una stradina. Appena scesi dalla macchina, sentimmo il coro della processione e, improvvisamente, mi trovai proprio di fronte alla statua dell'Arcangelo, che passava. Proprio lì davanti a me, la processione si fermò. Sentii la presenza dell'Angelo, mi unii, col profondo del cuore, alla preghiera del coro. Si pregava per le famiglie divise, dai conflitti, dalle incomprensioni e intrappolate in una vita non degna dei figli di Dio.E San Michele chiedeva di unirsi nella devozione a Lui per sconfiggere questo male. Sentii quelle parole pronunciate al megafono, come se qualcuno me le dicesse all'orecchio, rivolgendole personalmente a me. Ne ebbi una profonda impressione. Capii che quello che Dio voleva che io realizzassi non riguardava solo me, ma era un progetto che includeva molte altre persone.San Michele mi diede appuntamento per il giorno dopo nella sua chiesa. Sentivo una debole corrente d'energia, ma persistente. Soffrivo interiormente e capii che dovevo liberarmi delle mie resistenze. Dissi a N. che dovevamo essere più decisi a seguire qualsiasi richiesta di Dio. Che non dovevamo opporre più alcuna resistenza o obiezione di ordine pratico. Lui era esasperato, ma capiva. Il giorno dopo, sempre con l'energia dello Spirito che mi scorreva nelle vene, andai a fare quella visita che l'Angelo mi aveva chiesto, alla sua grotta. Non sapevo cosa sarebbe dovuto succedere e non conoscevo il luogo, ma sentivo la potenza dello Spirito dentro di me, che mi portava quasi in braccio.Mi ritrovai di fronte all'altare di San Michele, nel momento esatto in cui iniziava una Messa. Durante la Messa ero in profondo raccoglimento, assorta nell'ascolto interiore. Alla fine di quella Messa, il sacerdote fece recitare a tutti il giuramento di dedizione all'Arcangelo. Capii che era quello il motivo per cui mi trovavo lì. Ripetei quelle formule con tutta l'anima, consacravano me stessa, la mia famiglia e il mio lavoro al lavoro di San Michele. Dichiaravo di riconoscere lui come mio capo e di aspettarmi da lui ogni protezione e ricompensa. Sapevo cosa significasse. Mi sentivo come chi viene finalmente assunta. N. mi aveva aspettato fuori. Ma gli raccontai tutto e gli dissi che mi ero impegnata anche per lui, sapendo che questo era il desiderio del suo cuore, e che avevo consacrato anche la sua vita all'opera di Michele Arcangelo. Nicola ne fu felice e disse solo: "Speriamo!"Abbiamo soggiornato in aziende agricole, che fanno accoglienza turistica. N. ha potuto apprezzare la bellezza della vita in campagna, per lui cosa sconosciuta, così semplice e lontana dalle competizioni della città. Penso che sia proprio in un recupero della semplicità interiore, che si trovi il vero significato di questa moda del ritorno in campagna. Un distacco dalla morsa delle aspettative e delle pressioni del mondo al successo e all'affermazione e dei bisogni artificiali, che si moltiplicano all'impazzata. Un distacco che va realizzato a prescindere dal luogo in cui si abita.Perchè tanta sfiducia verso il desiderio profondo del nostro cuore? In esso non c'è solo l'attaccamento e la passione materiale che ti rendono schiavo di illusioni, c'e' anche il profondo desiderio del cuore, che manifesta il ricordo inconsapevole del compito che abbiamo accettato da Dio stesso. (dal Diario personale "Verso la Luce - La sublime rivoluzione")