Scrivo domani

Se ad accostare la parola eros al nome di Dio è un papa


 L'incarnazione del divino amore, o l'anticristo. E BXVI riafferma: l'eros fa parte del cuore di Dio – di Simonetta CastellanoSe ad accostare la parola eros al nome di Dio è un papa, è certo che dobbiamo rimettere ordine nella nostra concezione del sacro e del dissacrante. Benedetto XVI dice: "Nella Croce si manifesta l’eros di Dio per noi e i sacramenti sono espressione della corporeità della nostra fede che abbraccia corpo e anima". Tanti, sobbalzando, si chiederanno di quale cristianesimo abbiamo sentito parlare finora. E, allora, è meglio ricordarsi, che siamo in tempi di scristianizzazione, che siamo in tempi in cui, anche andando in chiesa, non sappiamo dire cosa significhi “sacramento”, e nemmeno “sacramento del matrimonio”. Infatti, per sposarci andiamo sempre più a contrarre in Comune le nozze di cui conosciamo il senso civile.Benedetto XVI è il papa, che ha iniziato il suo pontificato, scrivendo: “Vorrei precisare — all'inizio del mio Pontificato — alcuni dati essenziali sull'amore che Dio offre all'uomo, insieme all'intrinseco legame di quell'Amore con la realtà dell'amore umano. È mio desiderio insistere su alcuni elementi fondamentali e di significato molto concreto: "Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze". "Così da suscitare nel mondo un rinnovato impegno nella risposta umana all'amore divino." Ossia, il suo intento è dichiaratamente vocazionale: 'suscitare' una nuova risposta al legame d'amore con Dio, sulla base degli elementi 'molto concreti' che espone nell'enciclica. (>BXVI, Enciclica "Deus Caritas Est")Evidentemente, per il Papa la scristianizzazione sta nella disincarnazione del divino amore e per questo per prima cosa scrive una lettera enciclica al popolo di Dio per riaffermare e spiegare “Dio è amore”. Ma quale genere di amore? L'amore tra uomo e donna, che comprende eros e agape: “I testi biblici indicano che l’eros fa parte del cuore stesso di Dio: l’Onnipotente attende il “sì” delle sue creature come un giovane sposo quello della sua sposa. Il profeta Osea esprime questa passione divina con immagini audaci come quella dell’amore di un uomo per una donna." "Purtroppo fin dalle sue origini l’umanità, sedotta dalle menzogne del Maligno, si è chiusa all’amore di Dio, nell’illusione di una impossibile autosufficienza." ( >BXVI, Messaggio per la Quaresima 2007 )Benedetto XVI difende così il cuore della fede cristiana: in Cristo si realizza l'incarnazione umana del divino e l'amore divino si esprime nell'“intrinseco legame di quell'Amore con la realtà dell'amore umano” ( >BXVI, Enciclica "Deus Caritas Est" ). Così come “nei Sacramenti il Signore ci tocca per mezzo degli elementi della creazione. I Sacramenti sono espressione della corporeità della nostra fede che abbraccia corpo e anima, l’uomo intero. L’umanità di Gesù è penetrata dalla forza dello Spirito Santo.” ( >BXVI, Messa del Crisma 21.4.2011)La scristianizzazione sta nella disincarnazione del divino amore. Perché affermare una vita divina distante dalla corporeità e dalla quotidianità della vita umana, esprime una fede disincarnata, rende insipida la religione e ne fa una inutile astrazione e un culto vuoto. E gli esseri umani, che hanno inscritta nel cuore l'inquietudine della ricerca dell'unione con il divino, non trovando più nella religione predicata quell'Amore concreto, che effettivamente li 'rilega' a Dio, se ne allontanano. Giustamente rigettando ciò che è divenuta un'impostura. Perché la verità è che in Cristo abbiamo una vita pienamente umana e pienamente divina e i battezzati "popolo sacerdotale" non hanno più una carne soltanto umana,né sono diventati puro spirito. Per questo, il cristianesimo di chi cerca la purezza di vita divina fuori dal corpo e lontano dalla concretezza dell'umanità - e perciò rifiuta l'incarnazione umana dell'amore divino - è un cristianesimo senza Cristo. E il sacerdote portatore di un dio puro spirito non è un “alter Christus”, ma un anticristo.>BXVI, Udienza 20.4.2011