Scrivo domani

Il compito che viene da Dio si realizza in una incarnazione


 Marzo 1998. Soffriamo per le forti pressioni del problema della organizzazione economica della vita. Non sappiamo come fare a difenderci dal bisogno economico, senza perdere la assoluta libertà d'animo e di movimento verso le chiamate dello Spirito di Dio. N. dice che la sua inedita indipendenza dalle preoccupazioni materiali gli comporta una serie di problemi e di pressioni del mondo circostante, che reagisce a questo suo nuovo atteggiamento. In chiesa ho pregato, perchè Dio ci liberi.Il compito che viene da Dio si realizza in una incarnazione. Rispondere sì a Dio non vuol dire “fare” ciò che ci chiede, bensì “essere” ciò che ci offre. Mi torna in mente, in questi giorni, quello che mi ha detto Nostra Madre: "Ricordati dei bambini." Ma tutte le porte mi sembrano ancora chiuse, non so cosa fare. Ci sembra di capire che sia il momento di accogliere noi un bambino. E' questa la spallata alla nostra vita con la forza dell'amore, che può concretizzarsi in questo momento. E questo, oltre ad essere un evento personale, è anche una preparazione, perchè possa continuare a maturare il nostro compito. Stiamo aspettando il risultato della vaccinazione antirosolia, che ho fatto a dicembre. N. digiuna e va in chiesa, anch'io vado in chiesa, ma la Voce mi dice di mangiare. Forse, è in relazione con una prossima gravidanza. Ho rifatto il test per la rosolia, ora è tutto a posto. Questa notte ho cominciato, improvvisamente, ha sentire un coro che recitava l'Ave Maria. C'era una calma irreale, tutto era sospeso, il tempo, lo spazio. Poi, ho sentito la presenza di Nostra Madre e, subito, l'ho sentita arrivare. E' rimasta un poco a sorridermi, poi è svanita. La mattina mi sono ricordata che, accanto a Lei, ai suoi piedi, molto piccola, c'era la figura di qualcuno. Ho la sensazione di essere incinta. Quel piccolo essere, che ho visto insieme a Maria, è il figlio che Lei mi ha portato. Nicola mi ha detto di avere sentito anche lui, l'altra sera, recitare l'Ave Maria, ma che gli era sembrato impossibile. Ho fatto il test di gravidanza, è positivo. Non riesco a crederci, mi sembra un miracolo.Siamo stati a vedere una casa in campagna, al ritorno ho avuto una minaccia d'aborto. Abbiamo capito che non possiamo in nessun modo occuparci della nostra vita concreta, materiale. Dobbiamo rimettere la cura di tutto a Dio e lasciare che faccia tutto Lui. Improvvisamente, abbiamo realizzato che era il 16 aprile! La data che ci era stata segnalata in sogno! E' il segno di Dio, che la minaccia che incombe sulla nostra vita, diventa, da questo momento, più concreta, e si può tradurre in fatti distruttivi, se non ci abbandoniamo con più ampiezza e più profondità a Lui.N. è fortemente vessato dalla questione professionale. Dovrebbe viaggiare per ottenere un avanzamento sul lavoro. Ma io resterei sola e non credo che sia questa la volontà di Dio, in questo momento, in cui abbiamo una gravidanza da proteggere. In realtà, il problema è più grosso. N. vuole smettere di lavorare per la carriera e per la posizione economica e continuare soltanto a lavorare per vivere, ma tutto sembra congiurare contro questo passo. N. ha la certezza profonda che, nella sua vita, al primo posto ci sia la famiglia. E che la carriera e la posizione economica non abbiano un posto centrale nella sua vita. Ma non riesce a trovare il modo di farlo diventare una realtà. (dal Diario personale "Verso la Luce - La sublime rivoluzione")