Scrivo domani

La provvidenza di Dio e il laccio del demonio


 Aprile 1998. N. mi ha detto che gli sembra di percepire la presenza fisica del demonio, in tutti quei momenti, in cui gli si propongono situazioni o persone che tentano di farlo recedere dai suoi passi, e di avere come l'impressione di vederlo in faccia. Così, sta riflettendo se sia il caso di nominare esplicitamente Gesù e la sua fede in Lui, come risposta a quelle situazioni. E' necessario riflettere, perchè il nome di Dio non deve essere fatto invano, ma, nello stesso tempo, solo il nome di Dio, che è il Verbo della Vita, può realizzare la nostra vita e liberarci dall'attacco del male e dalle sue insidie. Sto cominciando a comprendere il valore reale e l'efficacia concreta della professione di fede nella vita quotidiana: essa è un atto fondamentale per immettere Gesù e la Sua potenza nelle nostre cose.Nei momenti salienti della vita, nei momenti della scelta o dell'approccio alle questioni determinanti del nostro quotidiano, noi siamo sempre chiamati a fare un atto o a dire qualcosa. E se il nostro atto o le nostre parole sono conformi e imitativi degli atti e delle parole di Gesù, noi scacciamo il male dalla nostra vita. Impediamo che si realizzi, che prenda corpo, nella nostra vita la scelta sbagliata o l'affermazione di principio sbagliata, le quali sono il mezzo per cui il male comincia a prendere corpo nella nostra vita.A seguito di queste riflessioni N. ha cominciato ad adottare questo tipo di risposte alle pressioni del mondo, che contrastano con la sua vita di fede. Così, ora, per quanto riguarda le pressioni circa le questioni economiche o la carriera, dice sempre esplicitamente che non si aspetta l'aiuto di nessuna realtà umana per vivere, e che non ha preoccupazioni per il futuro, perchè ha rimesso ogni suo sostentamento a Dio stesso.Intendiamo vivere, da oggi in poi, seguendo la costante guida della volontà di Dio, il sempre più perfetto allineamento della nostra vita quotidiana al Vangelo, eliminando il superfluo dalla nostra vita materiale, da quella psichica e da quella spirituale, per accettare solo il necessario e, meglio ancora, solo l'indispensabile. E ci rendiamo conto che per farlo non possiamo più nascondere le nostre convinzioni e la fonte della nostra ispirazione.Perchè è Gesù che ci ha raccomandato di non preoccuparci per il domani, e di vivere facendosi bastare, per i propri bisogni, solo quello che Dio provvede spontaneamente. E ciò sulla base del fatto che Dio ci dà tutto il necessario per la vera crescita, e ci toglie solo tutto quello che potrebbe danneggiarci, nonostante le nostre convinzioni.E' per questo che l'Apostolo dice di non chiedere a Dio, nella preghiera, di mandarci le cose, che secondo noi sono necessarie. Perchè noi non sappiamo cosa realmente ci conviene domandare. E ci dice di non essere, a maggior ragione, nemmeno noi stessi a volerci procurare ciò che ci serve, ma di pregare solo e sempre Dio soltanto, per i nostri bisogni di ogni genere, chiedendogli solo e semplicemente che provveda, secondo il Suo sapiente amore per noi, a ciò che fa, realmente, e secondo la Sua volontà, il nostro bene assoluto.Abbiamo visto accadere una svolta, nella nostra lotta contro le pressioni del mondo. Non appena si nomina Gesù, come fonte delle nostre scelte di vita, la discussione si spegne, ed anche gli eventi oppressivi si allentano. E mi pare proprio questo il concretizzarsi del sogno che fece N., in cui affrontare il ladro con le nostre forze significava solo sfiancarsi nella lotta ed ottenere al massimo una vittoria momentanea. Mentre, facendo la comparsa Gesù nella nostra vita, il ladro svaniva per sempre. Il ladro, il persecutore, il nemico, il mentitore, l'avversario, la belva feroce: sempre lui, l'unico avversario del genere umano, che, con la menzogna, rapina all'uomo la pace presente e la gioia futura e lo divora.Mi appare una risorsa immensa la sapienza delle scritture, in cui tutte le sue trame, le sue menzogne, e le sofferenze causate da lui agli uomini vengono svelate e rivelate alla coscienza attenta, nella preghiera del cuore. Siamo certi che è solo questione di costanza e tutto sarà definitivamente e per sempre risolto. Questione di fedeltà, appunto. Se ripenso alla forza della vessazione che esercita l'argomento lavoro sulla nostra vita, comprendo davvero la grandezza del miracolo di vedere, lentamente ma inesorabilmente, svanire i problemi e le discussioni, grazie al ricorso alla parola di Gesù. Sia lodato per sempre il nome di Gesù, che salva da ogni sofferenza chi crede in Lui. (dal Diario personale "Verso la Luce - La sublime rivoluzione")