Scrivo domani

Immersi in un mare di acqua infuocata per una nuova consacrazione


  Giugno 1999. L'acqua sul fuoco! Ancora questa associazione. Tra le prime cose, che mi furono mostrate dalla Signora vestita di bianco con la corona, c'è stata la conjunctio solis et lunae, il Matrimonio Sacro dell'acqua e del fuoco! Ripenso a quel giorno, in cui vidi il fuoco nell'acqua e sentii che il fuoco altissimo dello Spirito di Dio può pervadere nel profondo le acque della natura umana. Subito dopo, apparve Lei, la Vergine con la Corona fiammeggiante. La corrente impetuosa dello Spirito Santo, che per mezzo della presenza e dell'azione della Madre di Gesù e Madre Nostra si è riversata in me, nell'esperienza fisica che ne ho fatto, è fuoco che inonda: vivificante e ardente, purificante e inceneritore. Ti libera e ti distrugge nello stesso istante; ma libera la vita che è in te e distrugge il male che è in noi. “Viene chi vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” per farvi Suoi consacrati in Spirito e Verità. Maria, che ci porta lo Spirito Santo; Maria, che schiaccia la testa al serpente e invoca la discesa dello Spirito sugli apostoli. E' questa l'acqua infuocata in cui gettavo le anime. Anime di figli di Dio, che vengono immerse in questa acqua infuocata, lo Spirito Santo in una potenza nuova, per mezzo di Maria. E quello che raccolgo sono anime nuove, figli di Dio da far rinascere a vita nuova. "Chi non rinasce dall'acqua e dal fuoco, non entrerà nel Regno dei Cieli.", dice Gesù. E' come se ci fosse la necessità di questo nuovo battesimo, che è sempre lo stesso battesimo, quello di Gesù, ma che ora è destinato ad esprimersi secondo il fuoco dello Spirito, dopo essersi espresso nell'acqua della grazia battesimale.Così come profetizzò Giovanni Battista, prefigurando le successioni future dell'azione mistica della chiesa: "Io vi battezzo con acqua, ma viene chi vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco". Acqua e Spirito Santo prima, fuoco e Spirito Santo poi. Ma cosa significa?Ciò che Gesù ha iniziato con la sua venuta sulla terra, troverà una sintesi ed un compimento, in una potenza nuova dello Spirito Santo. Ma gli operai sono pochi, mi dice il Signore, la messe è molta. In che modo devo agire? Mi torna in mente quel giorno, in cui mi sembrò, in un lampo, di comprendere il senso della scrittura: "Rese glorioso il luogo santo, e lo rifornì di vasi sacri."(1 Mac. 14,15)Era uno di quei momenti di forte e profonda rivelazione, in cui lo Spirito di Dio mi avvolgeva e mi comunicava la Sua Volontà. Era sempre stato questo genere di frasi incomprensibili, che mi avevano tenuta lontana dalla Bibbia, per l'incapacità di sopportare quel senso di penosa impotenza nel capire, che mi assaliva, nel rendermi conto di come l'intelletto umano fosse radicalmente inadeguato a comprendere la parola di Dio.Ma quel giorno era accaduto che, mentre mi andavo accorgendo di avere sviluppato dentro di me una vera e propria adorazione per la Parola, quello che leggevo mi era sembrato così chiaro, così esplicito, palese. Il luogo santo era il luogo calcato dal popolo di Dio in Spirito, e i vasi sacri erano le persone in cui si riversava il Suo Spirito, le quali divenivano perciò Suoi consacrati.E la parola consacrato mi si rivelava con un senso tutto nuovo: colui nel quale, uomo, donna o bambino che sia, scende la Grazia di Dio, nell'unzione dello Spirito Santo, che lo purifica, lo libera, lo nutre, lo rigenera ad una nuova vita e ad un nuovo rapporto diretto e cosciente con il Padre, per il compimento della volontà del Padre. E tutto questo in una realtà nuova ed attuale, in una concretezza mai sperimentata prima, se non nelle vette della santità di tutti i tempi, e che oggi viene invece riversata sul popolo intero. Era caduto, per un attimo, dentro di me, il velo da quelle parole, e avevo compreso la volontà di Dio, che stava per manifestarsi agli uomini. Ma mi sembrava tutto troppo grande, troppo bello. Così, come sempre, dubitavo, censuravo, mi rifiutavo.Ora provo compassione per quello stato in cui ci si trova, quando si rifiuta quella grandezza di Dio, che va oltre la grandezza concepibile dall'uomo; quando ci si sente indegni di ricevere un dono, la cui grandezza va oltre la bontà che siamo capaci di attribuire a Dio: siamo esseri umani di fronte alla magnificenza di Dio, non possiamo che rimanerne strabiliati e poi pretendere di capirlo. Ma dovremmo solo adorarlo ed accoglierlo.Sento spesso la Voce, che mi ripete: "Rivestitevi di Cristo." Nello stato in cui mi trovo mentre la ascolto, vedo il Suo abito. E' quel "puro lino" di Spirito Santo di Cristo, che ci avvolge e veste le nostre anime. Ed una volta che in questo modo siamo vestiti, veniamo condotti ad una pratica fedele di tutti gli insegnamenti e i comandamenti di Gesù, che viviamo come solo e puro amore per Lui. Non sentiamo più alcun obbligo, alcuna norma esterna a noi da seguire, sentiamo solo il desiderio di stare vicini a quel calore, a quella pienezza, a quella Luce di Lui, che ci raggiungono quando siamo in presenza dei sacramenti, della liturgia, della preghiera e di ogni parola o immagine di Lui. E tutti quelli che a Lui sono stati vicini, impregnati come sono della Sua luce e del Suo calore, ci diventano, allo stesso modo cari e desiderabili, perchè continuano a rimandarci la stessa pienezza. Così, prima di tutto Sua Madre, da cui non possiamo più non desiderare di essere trattati come figli; così gli apostoli e tutti i Suoi santi, che hanno ricevuto la pienezza del dono del Suo ardente Spirito, il quale anche da essi ci raggiunge e ci si dona. (dal Diario personale "Verso la Luce - La sublime rivoluzione")