Scrivo domani

Remissivo e acritico di fronte al male, melliflui con i maligni?


Diario in tempo reale. "Anche la loro polvere", scuotetela dai vostri piedi. Saranno trattati molto "duramente". E' la lettura di oggi. No, decisamente Gesù non è il tipo remissivo e acritico, che i preti ci hanno assuefatto a credere. Dal Vangelo e da tutta la Scrittura il Cristo risulta essere una persona forte, che dice sempre pane al pane e vino al vino. E si contrappone sempre, molto aspramente ai capi e agli anziani del tempio - che per lui sono "ciechi, guide di ciechi" - mentre forma i suoi contro ogni compromesso."Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città»." (>Vangelo di Luca, 10)E come il Cristo, così anche coloro che hanno il suo spirito e perciò possono dirsi cristiani non sono mai accondiscendenti, o accomodanti, o ambigui, o melliflui di fronte al male e ai maligni. Per esempio, san Paolo: "Molti si comportano da nemici della croce di Cristo: la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi" (>Dalla lettera ai Filippesi di san Paolo, apostolo 3)Era forse poco cristiano san Paolo? Mancava di carità? Giudicava? Ma i preti ci hanno voluto convincere che il consiglio evangelico di non giudicare il prossimo significhi di non avere mai un approccio critico verso la realtà, di non farsi mai un'idea precisa di ciò che è bene e ciò che è male e, se proprio quasta idea ce l'abbiamo, almeno di non esprimerla mai. Poi, ovviamente ci accusano anche di relativismo.Il termine "giudicare" significa, invece, emettere una sentenza definitiva su una persona, ed è solo questo che è riservato a Dio, il quale può esprimere questo "giudizio", perché vede totalmente la persona. Ma ai cristiani è richiesto di avere gli occhi aperti e il discernimento dello spirito su ogni cosa per poter comprendere e scegliere il meglio secondo i valori assoluti.Ma, giacché noi cristiani siamo diventati i ciechi buonisti a oltranza per bisogno di dimostrare a parole quanto siamo obbedienti a Dio, nel momento in cui cerchiamo alibi per poter fare poi quello che ci pare, allora la stessa liturgia di oggi così descrive la situazione esistenziale in cui si è ridotto il "fedele" e, di conseguenza, l'intero corpo ecclesiale, in primis il capo del corpo ecclesiale, che sono i sacerdoti:"Putride e fetide sono le mie piaghe *a causa della mia stoltezza.""La forza mi abbandona, *si spegne la luce dei miei occhi. Tende lacci chi attenta alla mia vita, †trama insidie chi cerca la mia rovina *e tutto il giorno medita inganni." (Salmo 37)Da sempre, invece, chi ha lo spirito di Cristo, dentro lo stesso corpo di Cristo combatte e si dissocia ad alta voce dalle parti marce: "La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso". (>Dalla lettera ai Filippesi di san Paolo, apostolo 3)E quale corpo Gesù trasfigurerà ai sacerdoti, se essi "si sono spogliati del corpo"? Se, studiando queste cose, e quindi sapendo che Gesù tornando vuole rendere glorioso il nostro corpo, i sacerdoti hanno scelto di conformarsi a Dio "spogliandosi del corpo", c'è da chiedersi: di quale Dio aspettano il ritorno? _________ BXVI: "Essere nella Chiesa è essere nella rete del Signore, nella quale Egli tira fuori pesci buoni e cattivi dalle acque della morte alla terra della vita. Può darsi che in questa rete sono proprio accanto a pesci cattivi e sento questo, ma rimane vero che io non ci sono per questi o per questi altri, ma perché è la rete del Signore. Perché sono nella Chiesa, anche se ci sono scandali e povertà umane terribili? Rinnovare la consapevolezza della specificità di questo essere Chiesa, del popolo da tutti i popoli, che è Popolo di Dio, e così imparare, sopportare anche scandali, e lavorare contro questi scandali proprio essendo all’interno, in questa grande rete del Signore." (BXVI, Viaggio in Germania, 22.9.2011)