Scrivo domani

Il tabù della sofferenza


Lo sappiamo che non si può parlare liberamente della propria sofferenza interiore. Provoca disagio in chi ti ascolta, se non rigetto. Ma la verità è che questa sofferenza c'è. Normalmente latente, come una vibrazione continua e sommersa; in certi momenti acuta, da vertigini. In certi momenti, una speranza la vorresti avere, una risposta la vorresti trovare. Celebrate il Signore perché è buono, * perché eterna è la sua misericordia. Lo dicano i riscattati del Signore, * che egli liberò dalla mano del nemico.Vagavano nel deserto, nella steppa, * non trovavano il cammino per una città dove abitare. Erano affamati e assetati, * veniva meno la loro vita. Nell'angoscia gridarono al Signore * ed egli li liberò dalle loro angustie.(Salmo 106)Prima che noi fossimo, il Dio infinito ha visto le nostre sofferenze e ha deciso che avrebbe sofferto, pur di liberarcene, dice la Bibbia.Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte * e spezzò le loro catene. (Salmo 106) E' dolce, dice l'Ecclesiaste, questa luce (cfr. Qo 11, 7) ed è cosa assai buona per la vista dei nostri occhi contemplare questo sole visibile. Tolta infatti la luce, il mondo sarebbe senza bellezza e la vita senza anima. Il Signore promise di sostituire la luce che vediamo con gli occhi corporei con quel sole spirituale che è veramente dolcissimo. Ma anche adesso è cosa veramente dolcissima volgere verso di lui gli occhi spirituali e contemplare e considerare la sua semplice e divina bellezza, essere illuminati e innalzati da questa stessa partecipazione e comunicazione, essere ricolmati di spirituale dolcezza. (Dalla «Spiegazione dell'Ecclesiaste» di san Gregorio di Agrigento, vescovo - Avvicinatevi al Signore e sarete illuminati)Il Dio infinito agisce attraverso la sua Luce infinita, meravigliosa e dolcissima. Ci ha ammessi alla sorte dei santi nella luce, ci ha liberati dal potere delle tenebre: guardate a lui e sarete raggianti. (San Paolo, Lettera ai Colossesi)«Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Vangelo secondo Giovanni 8, 12)