Scrivo domani

Esseri di luce


Settembre 1996. La mia vita era, ormai, cambiata. Nel periodo che seguì l'indimenticabile giorno della mia rinascita, molte cose cominciarono a trasformarsi. Anche i miei sensi non erano più gli stessi di sempre. Benchè da sempre avessi avuto percezioni molto sottili e indefinibili sulle persone, sui luoghi, sugli eventi, queste percezioni sembravano ora trasformate, chiarificate ed accresciute. In quel periodo, c'erano mattine in cui il sonno degradava dolcemente verso un dormiveglia cosciente, nel quale restavo per ore, come su una finestra, dalla quale potevo osservare limpidamente le situazioni della vita, che mi girava intorno. Trovavo, in quella visuale, spiegazioni impensabili per la mia mente quotidiana.E ricevevo, dall'eco di quella Voce morbida e profonda, che mi parlava sempre più chiaramente, informazioni ed insegnamenti su me stessa e su persone a me vicine. Riuscivo a capire quanto tutti noi fossimo legati da un'unica, grande esperienza comune. E quanto fossimo tutti in stretto contatto con questi esseri luminosi, i quali potevano conoscere, così dettagliatamente, il senso delle nostre vicissitudini quotidiane e potevano cooperare con i nostri sforzi, cosi da vicino e così concretamente.Quello stato di dormiveglia si trasformava, poi, senza soluzione di continuità, in veglia. La mia attenzione restava vigile, ma indistinta. Vagava per la stanza senza guida della volontà e senza direzione apparente. I miei occhi vedevano l'ambiente circostante ed ogni cosa in esso, ma insieme cominciavano a percepire linee di luce colorata e varie forme luminose. Esse sembravano sovrapporsi ed integrarsi agli oggetti della stanza.Se con lo sguardo incrociavo le mie mani, le vedevo contornate di una linea di forte luce bianca fluorescente. Questa linea di luce seguiva fedelmente il contorno della mano e delle dita e sembrava promanare dal corpo stesso, dal suo interno. Un giorno volli guardare con più attenzione le mie mani. Per alcuni minuti, cercai di lasciare lo sguardo solo sulle mani e, contemporaneamente, di non uscire da quello stato di attenzione indistinta, senza sforzo, in cui ci si trova naturalmente quando il sonno e' appena finito, ma non si è ancora deciso di riprendere l'attenzione della veglia. Il risultato fu sorprendente.Dalla mie mani emanava quella luce raggiante, che, ad uno sguardo più persistente, si mostrava di un colore verde brillante. Essa si estendeva, seguendo perfettamente il contorno e la forma delle dita e del palmo, per circa due o tre centimentri oltre il confine della mia pelle. I miei sentimenti su me stessa furono per sempre cambiati da quella visione. La percezione del mio corpo e di me stessa cambiò radicalmente, in un istante. Fui presa da un senso di profondo rispetto e di ammirazione per il mio corpo e per la mia esistenza, che non avevo mai provato prima. Il mio corpo sprigionava luce. Una luce intensa, vibrante.Non ero preparata ad una tale scoperta, nonostante avessi già letto molto sullo studio dell'aura e dei campi elettromagnetici umani. Poter vedere, realmente, che una parte del proprio corpo è costituita di luce viva e brillante di colori, è, forse, una esperienza alla quale, per quanto si conosca, non si giunge mai preparati.E' una esperienza che trasforma per sempre il modo di percepire il proprio corpo e l'esistenza. Si vede come tutto ciò di cui è formato il nostro mondo, siano esse persone, natura, o anche eventi e circostanze, siano solo la manifestazione materiale, tangibile, di una forza luminosa e raggiante, piena e gratuita. Il corpo fisico e l'esistenza, così, acquistano un valore reale, una dignità, che suscitano uno spontaneo atteggiamento di premura e di sollecitudine.Man mano che il mio sentimento di rispetto e di ammirazione prendeva spazio dentro di me, col crescere dell'emozione, mi andavo accorgendo che cominciavo a percepire qualcos'altro. A pochi centimetri di distanza dal contorno di luce verde, che si sprigionava dal mio corpo, apparivano, di fronte a me, altre due mani, nella stessa posizione in cui si trovavano, in quel momento, le mie mani. Esse erano formate di una luce rosa violetto, densa, brillante e morbida, come una nuvola, perfette e nettamente visibili. Non credevo ai miei occhi. Istintivamente provai a muovere le mie dita fisiche... Anche le dita di luce violetta si muovevano sincronicamente, istantaneamente... Sembravano anche quelle parte del mio corpo. Ma erano fatte di sola luce vivente.Avevo letto qualcosa, in precedenza, sul fatto che tutti noi abbiamo, in realtà, oltre al corpo fisico, altri corpi, costituiti di una sostanza sottile e luminosa, invisibile al nostro sguardo comune. Quelle mani erano, dunque, un'altra parte di me, dimenticata dalla coscienza ordinaria e che ora tornavo a vedere? Le sentivo, potevo riappropriarmene. Il rispetto e l'ammirazione, per ciò che il mio corpo si rivelava essere, divennero gratitudine e commozione. Ero grata di appartenere ad un mondo in cui la sostanza delle cose è luce e colore. Ero felice di vivere l'esperienza strabiliante di poter vedere, con i miei occhi, quanto sia presente ed essenziale, in ogni corpo, la vibrazione altissima della forma di vita spirituale. Avevo potuto riprendere consapevolezza che anche noi siamo esseri di luce. Mi sentivo degna di esistere.(Verso la Luce - La sublime rivoluzione)