Scrivo domani

Soffio mistico, il respiro soprannaturale


Continuando gli incontri con A., eravamo arrivate a far emergere una forte chiusura della zona del cuore, che da sempre la aveva oppressa, impedendole di manifestare i suoi sentimenti. Avevamo scoperto, in quella zona, uno spirito di diffidenza, che aveva attecchito a seguito di delusioni affettive subite nell'infanzia. L'energia vitale penetrò progressivamente in quella zona buia e liberò le emozioni di A., permettendo che, attorno al suo cuore, ricominciasse a vibrare l'energia della luce. Un giorno, accadde anche per lei il miracolo. Avevo sentito che non dovevo più intervenire con le mie mani. Era sufficientemente liberata e purificata. Ma la Voce mi diceva di consigliarle di provare quello stato di raccoglimento profondo, in cui il respiro sembra agire da solo e ti porta via. Avevo potuto sperimentare, infatti, che esiste una stretta connessione tra i gradi del raccoglimento interiore in comunione con Dio e la modalità del respiro. Avevo sperimentato che, nella fase in cui, da uno stato di semplice raccoglimento, si passa ad avvertire un primissimo senso di "contatto interiore", può venire, proprio a quel punto, interessata, nel processo, la respirazione. Ossia, questa può ricevere come un impulso nuovo e, per così dire, autonomo, che ci porta a respirare in maniera improvvisamente diversa, come più piena e profonda. Il respiro può assumere, allora, via via, una potenza e un ritmo sempre più indipendenti dalla modalità ordinaria e sempre più riconoscibili come effetto di un "soffio" mistico, che spira dal di fuori verso di noi, attraendoci a sè. Quando, nel raccoglimento interiore profondo, infatti, l'anima prova la percezione sottile, ma chiarissima, di avere incontrato, dentro di sè, qualcosa che è altro da sè e che sente essere, sebbene ancora oscuramente, qualcosa di immensamente grande e meraviglioso, essa prova anche, d'istinto, un sussulto emotivo profondo. E questo sussulto, tutto interiore, può andare a scuotere la respirazione ordinaria, esattamente come avviene quando si è colpiti interiormente, per qualunque causa, e si entra in affanno per il peso, sul respiro, delle emozioni. A quel punto, poi, può capitare che, nello stato di apertura emotiva e di affanno respiratorio, che si viene a creare, si inserisca e si congiunga al nostro respiro un soffio diverso e "altro", avvertito sottilmente, ma chiaramente; il quale altro non è che il "soffio" divino, il quale conferisce potenza ed autonomia alla nostra respirazione, in quanto lo Spirito stesso di Dio ha afferrato il nostro spirito e ci conduce più vicino a Sè. Lo Spirito stesso di Dio, lo Spirito Santo. Lo Spirito di Dio ha preso per mano il nostro spirito, e Respiro dentro respiro, ci trae verso di Sè. Ma tale inserimento del soffio di Dio nel nostro respiro, può avvenire soltanto per una nostra volontaria e consapevole scelta, di rimettere il nostro spirito nelle Sue mani. Scelta di affidamento totale a Lui, da riconfermare ad ogni tratto del percorso interiore, in ogni istante dell'esperienza interiore. Ma deve trattarsi di un "sì" che abbia i caratteri di una resa incondizionata e di una rinuncia totale ad agire, perchè anche il semplice pensiero di dire "sì" a Dio, continuando ad usare qualsivoglia delle proprie facoltà per andargli incontro, è un "sì" deviante. Deve trattarsi di un "sì" passivo, che realizzi la piena passività in noi stessi, nell'esclusiva attesa che sia Dio ad agire, restando noi soltanto nella più completa e pronta obbedienza ai Suoi impulsi. Senza questo continuo, amoroso, perdurante, passivo "sì" a Dio, detto con fiducia piena nella Sua piena bontà verso di noi, nessuna esperienza di Dio è possibile. Perchè è Egli stesso che ci ha donato il perfetto libero arbitrio, che noi esercitiamo con tanta arrogante ignoranza, e che è stato posto proprio da Lui a presidio della libertà della nostra coscienza, come invalicabile limite a tutte le potenze dell'universo e come dono di dignità all'uomo. (Verso la Luce - La sublime rivoluzione)