Scrivo domani

L'abito infame. Un post per fare auguri di luce alle donne.


La Luna, archetipo del femminile o della Grande Madre. La coniunctio solis et lunae e l'abito interiore sacro della donna occidentale.Guardando nella luce, che appare alla vista soprannaturale, persone di ogni tempo e di ogni cultura hanno visto segni ed immagini, figure e simboli, che racchiudono e trasmettono la conoscenza dei misteri dell'universo e, perciò, anche la storia universale dalla sua origine al suo termine. Sono le immagini archetipiche, o archetipi universali. Tra queste ve n'é una, che per la sua immensità e totalità di significato può essere considerata l'archetipo degli archetipi, o la madre di tutti gli archetipi: la coniunctio solis et lunae.La Luna è il grande archetipo della donna, del femminile universale. Il Sole lo è dell'uomo, del maschile universale. La congiunzione dei due esprime l'unione universale del maschile/femminile, principio di fecondità cosmico e fondamento della creazione divina, nonché segno e strumento del ritorno del cosmo nella Luce. Congiunzione che è segno e strumento del ritorno nella dimensione della Luce, detta perciò - nella religione cattolica - 'Sacramento del Matrimonio'.
Anche l'abito è una immagine di forte valenza simbolica, esprime, infatti, la condizione esistenziale, lo status in cui si vive, e perciò a cui si àncora la propria vita. L'abito esistenziale, perciò, nell'orbita dei criteri e delle leggi universali e divine che reggono e rinnovano la creazione, è oggetto di particolare attenzione in tutte le religioni, per le quali, essendo il loro fine specifico quello appunto di 'rilegare' l'essere umano all'armonia universale e a Dio, è essenziale una solenne dichiarazione del proprio status, con una precisa e vincolante definizione della propria condizione esistenziale. Tale definizione del proprio status agisce sul piano soprannaturale, in cui svolge la funzione di collegare l'infinito al finito, l'universale al particolare, l'invisibile al visibile e così di contribuire a quella liturgia cosmica, che ha il fine di riunificare il creato nella dimensione superiore della Luce.Schematicamente, dunque, si possono riassumere i significati essenziali della simbologia Sole-Luna in questo modo:Luna = il femminile cosmico, l'anima universale e l'anima individuale, la donna, il corpo mistico-soprannaturale universale, la Sposa, il corpo della donna e il corpo della chiesa, la madre umana e la Madre di DioSole = il maschile cosmico, la coscienza umana, l'uomo, il sacerdozio universale, lo Sposo, il capo del corpo umano e il capo del corpo ecclesiale, il Cristo, il sacerdoteCongiunzione Sole-Luna = unione cosmica del maschile/femminile, unione uomo/donna, unione soprannaturale Dio-anima, matrimonio sacro,  unione Cristo-Chiesa, nozze escatologiche dell'AgnelloE dell'abito sacro si può, di conseguenza, dire che è essenziale sia strettamente coerente con il significato e la funzione di collegamento reale e soprannaturale con la realtà divina dell'esistenza e di canalizzazione delle forze dello Spirito per l'opera di riunificazione e salvezza cosmica. Abito sacro, che nell'accezione generale sta per abitus interiore di ciascuno e in particolare sta per sacerdozio universale. Ossia, status esistenziale interiore, sia prettamente umano, sia in funzione religiosa, indispensabile per la realizzazione dell'opera cosmica.E', dunque, di interesse pubblico l'abitus interiore di ciascuno. Dicono tutte le dottrine e le religioni del mondo. Genera l'ambiente in cui viviamo, influenzando tutte le sfere visibili e invisibili dell'esistenza, quelle esteriori e quelle interiori, quelle individuali e quelle planetarie. Ciascuno, con il proprio abito interiore, contribuisce all'assetto e all'evoluzione della vita soprannaturale e naturale del creato.Quali auguri alle donne occidentali e perché.Per fare alla donna oggi gli auguri di quanto più le è necessario e quanto più è nell'interesse di tutti, nell'ottica di una visione spirituale superiore, mi devo chiedere: ma qual é ad oggi l'abito interiore, la condizione esistenziale, che la donna occidentale si trova ad indossare? La risposta, che trovo, è triste. Perché devo dire che è l'abito infame di un grande inganno.L'opera della liturgia cosmica, infatti, che è quella di riunificare e salvare il creato, riconducendolo nella dimensione superiore della Luce, da cui esso trae origine, è quella di cui si parla come in ogni religione anche nella dottrina cattolica e nella Sacra Bibbia. Sacra Bibbia che, per il suo ruolo millenario e unanimemente riconosciuto di grande codice della cultura occidentale, è da considerare oggettivamente il testo decisivo, da cui è stata tratta la forma del pensiero e, dunque, delle menti e delle anime occidentali. Il testo decisivo, dunque, per la vita spirituale e, quindi, per la condizione esistenziale, lo status interiore e l'abito di vita degli uomini e delle donne occidentali.Ora, se è vero che ogni religione è l'humus spirituale in cui ogni persona nasce, si forma e - se profondamente vissuta e compresa - viene condotta alla piena copartecipazione all'opera di riunificazione/redenzione cosmica, allora la mia evoluzione superiore di donna, o uomo, occidentale, così come l'efficacia della mia partecipazione all'opera di rigenerazione e salvezza cosmica e il mio definitivo approdo nella Luce, dipendono dalla reale coerenza dell'abitus interiore ed esistenziale, che attualmente indosso, con il disegno universale e l'opera cosmica della coscienza cristica, rivelate nella Sacra Bibbia.Ma l'abito interiore, esistenziale e sacro della donna occidentale è del tutto incoerente con il disegno universale e l'opera cosmica rivelate nella Bibbia. E', difatti, proibito alla donna di essere parte del corpo mistico universale con un abito sacro, che esprima e realizzi nella sua esistenza e nella comunione ecclesiale il suo ruolo di metà femminile di quella sacra congiunzione, che deve operare la liturgia cosmica per la riunificazione e salvezza del creato nella Luce.Ma non è che le donne in origine non ci fossero nella struttura del corpo universale istituzionale della chiesa, erano infatti diacone e mogli dei sacerdoti. In origine, cioè nella chiesa che era più vicina alla presenza fisica del suo fondatore, Gesù di Nazareth, e dei dodici sacerdoti consacrati da lui stesso. E' che semplicemente le donne sono state estromesse. C'è almeno da chiedersi: quando, come? E Perché? Attualmente si conoscono soltanto due associazioni, che non ammettono donne nella loro struttura istituzionale: la Chiesa e la Massoneria. E la verità è che se si comprende la Bibbia, se soltanto si leggono le molte pagine come quelle, ad esempio, del Cantico dei Cantici, risulta di tutta evidenza che, recidendo le donne dal corpo mistico universale, i sacerdoti si sono rivestiti di iniquità. E basta prendere un testo a caso, anche come questo seguente del Catechismo per cominciare a nutrire fondati sospetti che sia proprio così. (Segue. Prossimo Post: L'abito infame 2. La 'Coniunctio Solis et Lunae' nel Catechismo della Chiesa Cattolica )