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Un passo indietro per farne uno avanti :"Colazione a sorpresa".
Post n°266 pubblicato il 18 Ottobre 2011 da lascrivana
Mi svegliai che era già mattino inoltrato,tutta indolenzita dallo scomodo e duro giaciglio. Mi stiracchiai sbadigliando rumorosamente,e mi misi seduta sul letto. L’aroma del caffè e del latte deliziarono le mie narici … ma fu solo un attimo. Spaventata,mi resi conto di non essere sola,e che magari era il proprietario ad essersi fatto finalmente vivo in quella vecchia dimora. Mi alzai silenziosamente dal letto,e mi avvicinai di soppiatto al bordo del foro della botola che portava al piano di sotto. Sbirciai nella camera sottostante,facendo attenzione a non farmi vedere. La chiara e familiare testa arruffata di Beppe,mi fece tirare un sospiro di sollievo. Scesi velocemente le scale di legno;felice di rivederlo di primo mattino. Mi accolse con un largo sorriso tutto tronfio della bella sorpresa e con un solare: “Buongiorno!” “Buongiorno a te Beppe!” Esclamai entusiasta della sua presenza avvicinandomi e schioccandogli un sonoro bacio sulla fronte. Diedi un occhiata alla tavola apparecchiata:Su un largo canovaccio a quadri,erano riposti due capienti ciotole di terracotta e due bricchi di alluminio;uno conteneva il latte caldo e l’altro il caffè,il tutto accompagnate da una dorata e fragrante pagnotta. Ciò che attirò maggiormente la mia attenzione,malgrado la fame pazzesca che avevo;fu l’eleganza di una rosa rossa,poggiata con noncuranza sul tavolo. Mi girai verso di lui con aria interrogativa: “Sei stato tu a posare la rosa sul letto al mio arrivo?” “Aspettavi qualcun altro per caso?” Ci mise un po’ prima di rispondere balbettando: “Pe …pepensavo fofossi la mia mamma che era venuta a tro …trovarmi!” La risposta mi lasciò di stucco senza sapere cosa rispondere! Cercai di eludere il discorso per non intristirlo nuovamente rivolgendo la mia grata e soddisfatta attenzione alla sontuosa colazione,invitandolo a farmi compagnia. Riempii le ciotole di latte e caffè,porgendone una anche a Beppe; spezzai la soffice pagnotta,inzuppandola nel cappuccino,divorandola con avidità incurante del latte che mi sbrodolava dalla bocca,provocando di nuovo la sua ilarità. Imbarazzata,cercai di darmi un contegno tirando fuori la mie educate maniere;non potevo di certo essere un cattivo esempio per quel ragazzo! “Sei buffa sai … tu mi fai ridere,mimi fafai star bene!” Scandii timidamente Beppe. L@ur@ |
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