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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.
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Un passo indietro per farne uno avanti:"La nascita di Beppe".
Post n°273 pubblicato il 02 Novembre 2011 da lascrivana
Nonna Clara,iniziò con il dirmi che la madre di Beppe,Lucilla Sandrini,era molto giovane quando il figlio Giorgio la mise incinta. Era una ragazza molto viziata,cresciuta in una famiglia benestante che si occupava di vendita di bestiame da molti anni. Lucilla faceva uso di droga … mio figlio ne era a conoscenza;ma anche lui giovanissimo non faceva caso a tutte queste cose,l’importante era che lei lo amasse:Era la ragazza più bella del paese,e tutti i ragazzi la corteggiavano,ignari del suo comportamento dissoluto,distruttivo e infantile. Giorgio se ne accorse quando ormai era troppo tardi;ma decise di sposarla ugualmente: “Non potevamo di certo permettere che quel figlio crescesse senza famiglia!” Durante la gravidanza sembrava essersi tranquillizzata un po’,almeno apparentemente;fu solo verso la fine che iniziò a dare i numeri per paura del parto imminente. Ritornò a drogarsi di nascosto di mio figlio,diventando ogni giorno più folle e spaventata. La ricoverammo in una clinica a pagamento prima ancora che fossero pronti i tempi per il nascituro,in modo da poterla tenere sotto controllo. Quando si avvicinò il fatidico momento le sue paure aumentarono notevolmente,rendendo tutto più difficile e pericoloso:Provò a scappare persino dalla sala travaglio,quando ormai il bambino era già pronto per nascere;mettendo in serio pericolo la sua vita e provocando gravi lesioni cerebrali al neonato. Dopo nemmeno sei mesi dalla nascita di Beppe,scappò via di casa lasciando solo due righe dove ci supplicava di non cercarla. Giorgio,prese con se il bambino e se lo portò in città per farlo curare dai migliori medici. Laureatosi ,si era stabilito ormai definitivamente per lavoro in Toscana,assumendo una donna che si occupasse di Beppe a tempo pieno . Finché era piccolo le cose sembravano funzionare … poi,man mano cresceva,i problemi diventarono più gravi. Beppe tiranneggiato continuamente dai suoi coetanei che ne vedevano la differenza;inizio ad isolarsi da tutti e a diventare ogni giorno più aggressivo,maturando seri disturbi comportamentali. Giorgio,lo portò in vacanza da noi un estate all’età di dieci anni … e da allora non volle più tornare a Firenze con lui. La vita montana gli aveva fatto bene e aveva diminuito anche le dosi dei farmaci,riducendo notevolmente le sue crisi. Alla luce di tutto questo decidemmo di comune accordo,di tenerlo con noi. “Non è che la cosa facesse molto piacere a Giorgio … ma la salute di Beppe era più importante!” L@ur@ |
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