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Un passo indietro per farne uno avanti:"Le feste nella fattoria Montorsi".
Post n°304 pubblicato il 03 Gennaio 2012 da lascrivana
Le feste Natalizie in casa Montorsi,si svolsero all’insegna della semplicità e del bello delle tradizioni. Le passammo in un ampio e accogliente capannone costruito in legno di faggio: allestito appositamente per i raduni;le sagre, e tutte le altre festività ricorrenti. A rendere ancora più magico quel luogo, nel cortile era stato addobbato a festa un enorme abete: con tante file di luci colorate e fiocchi dorati; le stesse decorazioni agghindavano anche le finestre e l'interno del capannone. Addossate alla parete, lunghe tavolate, ricoperte con candide tovaglie ricamate a festoni: accoglievano prelibate pietanze -originarie del luogo. In un angolo della sala, un ampia piattaforma, ospitava i suonatori di fisarmonica,di piano; e gli immancabili suonatori zampogna. Anche Beppe quell'anno fece parte del gruppo d'intrattenimento musicale: poiché, il nonno, gli aveva insegnato a suonare la fisarmonica. Ospiti assidui alle feste organizzate dalla fattoria dei Montorsi, erano i contadini e i pastori -aiutanti della grande tenuta- con le loro rispettive famiglie; e in più l'allegra compagnia del vicinato. Durante il periodo invernale,il transito della fattoria: era difficile e pericoloso;le frequenti nevicate rendevano impraticabile la strada. Per passare piacevolmente il tempo, tutto il vicinato, si organizzava per divertirsi insieme nel capannone. Gli uomini si occupavano per il rifornimento della legna per il fuoco; del vino; e del macello del bestiame:una parte di carne era destinata alla consumazione giornaliera,altra ancora per la stagionatura di prosciutti e insaccati. Le donne,invece,non solo si occupavano della cucina e delle preparazioni varie: ma davano una mano al riempimento dei salumi, alla salatura e all'aromatizzazione delle provviste. Il tutto si svolgeva allegramente -con l’immancabile brocca di vino sempre piena- inventandosi continuamente un brindisi. Questa volta non avevo dovuto spendere una cifra per i vestiti della festa; in quel contesto non era affatto necessario. Il caldo e spesso golf di lana azzurra -quello che mie ero sferruzzato per l'occasione- e il paio di pantaloni di panno in lana blu -regalo di nonna Clara- : erano sufficienti per far bella figura in quell'ambiente umile e decoroso. Con la scusa del cattivo tempo,durante l’inverno,si passava molto tempo in casa, così, nonna Clara si era adoperata ad insegnarmi tutti i lavori manuali: cosa che appresi facilmente e con entusiasmo. A volte,mi svegliavo alle prime luci dell’alba per poter finire, prima delle festività, il mio golf di lana ai ferri. Nonna Clara, come regalo di Natale, mi cucì un paio di pantaloni di calda lana -che si abbinavano deliziosamente alla maglia che mi ero sferruzzata-. Nonno Armando,invece, mi regalò delle forcine di legno -finemente intagliati da lui-per raccogliermi i capelli. Beppe adoperò i suoi risparmi per comprarmi una bellissima collana di perle.Ne era così orgoglioso che volle che la indossassi per le feste: in modo da poter far rimirare a tutti il suo buongusto e il suo affetto sincero per me. Tanto amore e devozione mi commuoveva; non ero mai stata così bene come stavo ora. |
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