Subito dopo aver consumato la colazione nella sala da pranzo,Giorgio e Ornella accompagnati da Armando e Beppe decisero di fare il giro della proprietà.
Non è che Ornella dimostrasse molto entusiasmo nel partecipare a quell'insolita escursione;ma non potendo trovare alcuna scusa plausibile,pur distorcendo il naso,fu costretta a seguirli.
Io e nonna Clara ci lanciammo uno sguardo complice e seguimmo la coppia che si allontanava,capeggiati da Beppe e Armando ,dalla finestra della cucina.
Non potemmo fare a meno di ridere dell'andatura malferma di Ornella su selciato dissestato;che avendo dimenticato di recarsi in montagna,aveva indossato si gli stivali,ma con il tacco alto.
Ad accoglierli nella loro visita,erano presenti,oltre ai fattori e ai pastori,anche le famiglie del vicinato,che salutarono calorosamente la splendida coppia;
eh si ... anche se mi dispiace ammetterlo quei due insieme,erano veramente messi bene!
Rientrarono puntuali all'ora di pranzo:
-Il tempo stamane è passato velocemente!
E' stato un vero piacere salutare tutti-
Esclamò Giorgio visibilmente soddisfatto.
Ornella invece,si mise seduta sul divano con un aria scocciata e disgustata.
-Ornella ha pestato uno sterco di mucca!-
Ribadii Beppe con tono canzonatorio.
A stento io e Clara trattenemmo una risata,e non potendo farlo in sua presenza,ci ritirammo in cucina con la scusa di iniziare a servire il pranzo.
Il pasto lo consumammo in un silenzio imbarazzante,il viso visibilmente contrariato di Ornella,ci tolse il gusto della conversazione.
Fu proprio lei,Ornella,ad aprire per prima la bocca;e sarebbe stato meglio se non lo avesse fatto,perché quello che ne uscii fuori,fu veramente troppo,ma troppo in tutti sensi!
Indignata e contrariata per quanto era successo quella mattina,manifestò il suo palese disprezzo per la vita montana,nonché riconfermò a caratteri cubitali,che dopo il matrimonio con Giorgio,lei non sarebbe mai venuta a vivere alla fattoria,solo per adempire ai desideri e ai vizi di Beppe,sostenendo che sarebbe stato meglio per lui rinchiuderlo in buon istituto a Firenze,dove avrebbe avuto le cure adeguate al suo caso.
-Questo è troppo!-
Esclamò Armando con tono alterato.
Ma non gli fu possibile aggiungere altro,in quanto la reazione violenta di Beppe,ci lasciò senza parole.
Beppe si alzò da tavola,buttando la sedia per terra e rovesciando la tovaglia tirandola per i lembi.
Paonazzo in viso e senza in grado di spiccicare una parola, scappò via scalciando violentemente con i piedi, qualsiasi cosa lo ostacolasse.
Lo seguii chiamandolo ad alta voce,ma inutilmente,in un batter d'occhio si era già dileguato all'orizzonte.
-Vado a cercarlo io!-
Disse Giorgio scansandomi in modo poco cortese dalla porta:
-Da solo non puoi farcela!
Conosco i luoghi che è solito frequentare Beppe,non mi sarà difficile aiutarti a trovarlo-.
Mi avviai,seguita da Giorgio,verso il vecchio casolare vicino al rigagnolo d'acqua.
E fu proprio li,vicino al ruscelletto che lo trovammo.
-Io non verrò mai a vivere a Firenze con te e quella donna!
Non voglio andare in un istituto-
Disse Beppe piangendo.
-Non mi toccare!-
Urlò alla vista del padre che si avvicinava per calmarlo.
Feci cenno a Giorgio di stare in disparte e mi avvicinai silenziosa a Beppe,accarezzandogli dolcemente il braccio nel tentativo di calmarlo.
Mi si buttò disperato tra le braccia,esortandomi a non lasciare che Ornella e il padre se lo portassero a Firenze.
Lo rassicurai dolcemente promettendogli che lo avrei impedito a qualunque costo.
Giorgio,dispiaciuto per quanto era successo,fu incapace di ribadire a quanto stavo affermando,poiché non avevo alcuna voce in merito,in quanto legalmente non potevo impedire che ciò accadesse.
Dopo un po' Beppe si calmò,e staccandosi dal mio abbraccio ,si diresse verso il padre; prendendolo per mano gli fece cenno di seguirlo nel vecchio casolare.
Mi avviai anch'io dietro di loro,e appena giunti nella vecchia casa,Beppe affermò orgoglioso:
-E' qui che ha vissuto per un po' Sibilla quando l'ho conosciuta!-
-E io l'ho aiutata in tutte le faccende come un vero uomo!-
Proseguii facendo la voce grossa come un adulto.
Il che lasciò allibito Giorgio che non poté fare ameno di domandarmi con tono sorpreso:
-Sibilla hai veramente vissuto in questo vecchio casolare?-
-Si Giorgio ... per un po'; lo so che ti sembrerà assurdo ma è così!-
Poi lo invitai a seguirmi sulla scala a pioli per recarci al piano di sopra.
-Conosco bene la strada ...
Ribadii Giorgio con tono triste,seguendomi docilmente.
Beppe rimase ad aspettarci al piano di sotto ... come se per qualche strano motivo o qualcuno gli avesse suggerito di lasciarci soli.
-E' qui che è stato concepito Beppe ... ricordo ancora il nostro primo appuntamento con la madre,al suo arrivo le feci trovare una rosa rossa sul letto.
Il ricordo di Giorgio mi fece rabbrividire:
-Una rosa rossa,hai detto!
Oh mio Dio!
Che strana coincidenza ... anche Beppe,credendo che io fossi sua madre che era ritornata a riprenderselo,mi fece trovare la rosa sul letto al mio arrivo.
Lui mi aveva vista scendere dall'autobus,trovandosi al paese con il nonno e mi aveva anche visto dirigermi verso il bosco, chissà per quale assurdo motivo,ebbe il netto presentimento che io mi sarei diretta verso questo vecchio casolare -
Mi soffermai per un po' con lo sguardo fisso sul vecchio letto di tavole,con davanti l'immagine impressa di quella rosa.
Poi proseguii con tono più pacato e sospettoso.
-Ma come faceva a sapere che questa sarebbe stata la mia direzione?
Io non sapevo nemmeno dove mi stessi incamminando!
E' strano ... veramente mi lascia pensare che forse è stata una forza misteriosa a guidarmi verso di lui ... verso questo luogo-
Il che sorprese anche Giorgio,che accigliando lo sguardo e sfregandosi il mento con le dita mormorò con un flebile tono di voce:
-Già veramente strano ... lui non poteva sapere della rosa;
non l'ho mai raccontato a nessuno a parte te ora-.
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