ricomincio da qui

Un passo indietro per farne uno avanti.


Decisi di lasciare la strada maestra per inoltrarmi nella fitta boscaglia. Il tappeto di foglie secche ammucchiati ai piedi degli alberi esalavano un gradevole sentore di muffa.Mi tolsi silenziosamente le scarpe, quasi come a voler rispettare il letargo degli animali. Provai una sensazione bellissima nel camminare scalza nel rossastro fogliame. Il suolo morbido e carezzevole al tatto, massaggiava e solleticava deliziosamente la palma del piede. Sollevai in alto il viso e fissai lo sguardo,proprio là … dove le cime degli alberiraggruppati,lasciavano a malapena intravedere uno sprazzo di luce.Chinai la testa e mi misi in cammino … senza una meta fissa,con gli occhi rivolti lontano,in cerca di un meraviglioso mondo da esplorare.Sognavo di trovare ai piedi del monte, proprio vicino al ruscello, un paesino inesplorato e capace di badare a se stesso egregiamente!Dove tutto si svolgeva di comune accordo,rispettando la saggezza degli adulti: quella basata sull’esperienza di una vita vissuta umilmente.Un paese senza cattiveria,invidia,gelosia,una specie di paradiso terrestre insomma.Un angolo immaginario dove concedersi la pace dei sensi.Bere nell’acqua del fiume senza il rischio di avvelenarsi,lavarsi sotto una sorgente d’acqua naturale … nuda,lontano da sguardi allusivi e indiscreti.Cenare intorno a un focolare ,infilando i bastoncini di legno nella carne arrostita e bere nei bicchieri il vino di propria produzione di terracotta. E poi ogni notte lasciarsi cullare dal fruscio delle foglie e dallo sciabordio delle placide acque della piena del  torrente.Rumori ormai persi nel tempo, ma sempre presenti nella mia memoria. Sognavo "Una vita agreste priva di quella corsa al progresso che avrebbe visto come esito il nostro regresso umano".