ricomincio da qui

Un passo indietro per farne uno avanti: "Il fuoco".


Fui così presa dal mio daffare,che dimenticai subito,dello strano presagio della rosa rossa.Andai al ruscello poco distante,una piccola oasi ,che si apriva un varco nel terreno semi roccioso.Mi rifornii d’acqua,riempiendo la larga tinozza di zinco trovata vicina al vecchio focolare del piano di sopra; un tempo era sicuramente servita anche per concedersi un caldo bagno.Per trasportarla,utilizzai, due secchielli,anch’essi di zinco,quest’ultimi,invece,stavano al piano di sotto,proprio vicino alla porta.Poi,feci una piccola escursione cercando di trovare fascine di legno e arbusti secchi per accendere il fuoco.Riuscii a trovare sia ramoscelli secchi che pezzi di tronco,sparsi qua e là:Fui pure fortunata!Perché trovai un bel pezzo di tronco d’albero,una volta acceso,proprio per il suo spessore,avrebbe sicuramente, consentito una lunga durata del fuoco.Ormai,avevo tutto il necessario per poter passare la notte al caldo;così mi apprestai ad accendere il fuoco e a riempire il calderone d’acqua per metterla a bollire,solo dopo averlo accuratamente ripulito,con delle larghe foglie,le stesse che avevo utilizzato per dare una spolverata in giro.Tirai fuori dal mio zainetto,un caldo plaid di lana di cachemire e l’accendino,anche se non fumavo,lo portavo sempre dietro,perché si trovava nel borsellino degli arnesi utili,insieme ad un piccolo coltello,dalla lama ben affilata,una forbice,ago e filo,e gli immancabili bottoni di riserva.Dopo aver acceso il fuoco,mi misi  seduta di fronte ad esso,rannicchiandomi nel mio caldo e morbido plaid:“Finalmente ero al calduccio!”La luce soffusa e l’atmosfera calda  e confortante,ricordava quella dei tempi andati,ora,con calma potevo osservare meglio la stanza e cercare d’immaginare le figure che si erano soffermate in quell’antico spazio.L@ur@