ricomincio da qui

Un passo indietro per farne uno avanti: "Il risveglio".


Mi destai alla buon'ora quella mattina,dal mio sonno scomodo e inquieto.Apri la finestra su un paesaggio stupendo:Una natura dalle mille sfumature,tra i colori predominanti dell'autunno,rosso,giallo e verde pallido,che davano allo scenario un aspetto fiabesco.Mi sentivo totalmente immersa e integrata,proprio come in un pittoresco quadro.I brontolii dello stomaco,si fecero di nuovo sentire;durante la notte mi avevano ricordato anche i momenti angosciosi del passato,quando la fame e gli stenti erano una condizione sociale onnipresente per la classe povera… e di quei tempi era la maggioranza.Non è che avessi fatto un sonno pieno ,avevo dormicchiato,tra un evocazione di ricordi popolata da fantasmi del passato e dalle vicissitudini storiche,dai morsi della fame,e dalla scomodità del duro e cigolante giaciglio  di legno.Mi avvicinai al fuoco, con un legnetto rovistai tra le ceneri:C’era ancora della brace ardente sotto.Secernetti la cenere più chiara da quella più scura per metterla a bollire;mi sarebbe servita,piu tardi per fare il bucato,proprio come in passato.Avrei utilizzato la stessa procedura,che la mia stessa nonna mi aveva insegnato.Mi sentivo sudicia e maleodorante,avevo bisogno di una bella rinfrescata e ripulita.Uscii fuori,portandomi dietro un grosso pentolone con la cenere bianca dentro; mi avviai verso il ruscello.L’aria frizzante e odorosa di erbe selvatiche,spazzò via tutti gli altri cattivi odori.La respirai a pieni polmoni,inebriandomi con la silvestre fragranza.Mi sentivo pronta per iniziare un'altra giornata agreste … l’idea di abbandonare quel posto non mi sfiorava nemmeno.L@ur@