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Lilly e il ciliegio. " Betta la volpe"


Nel toccare l'affusolata mano, la creatura dei boschi ebbe un brivido nelle sue duecentosei ossa e l'energia sprigionata da simile e unica emozione si trasformò in un guizzo dorato che lo trasportò serpeggiando fin sul ramo all'altezza del suo candido viso rimasto col sorriso a metà per la meraviglia;- Tu sei magico...-soffiò nell'aria calda non riuscendo a staccargli gli occhi di dosso. - E non hai ancora visto niente. Noi folletti dei boschi sappiamo fare tutto, anche le buonissime ciliegie di questo albero sono merito mio.- Nel parlare si riaccese come una piccola cometa e raggiunse un'alta cima dove dei minuscoli bottoncini verdi avevano preso il posto dei fiori.Lo scintillio dorato si fermò a mezz'aria e Lilly vide la boccuccia disegnata a cuore chiudersi in un forte soffio che avvolse di dorati riverberi i frutti appena comparsi facendoli sparire dalla sua vista e rimase col nasino all'insù ammaliata dalla insolita visione. Poco dopo scese fin sulla sua spalla tenendo nella manina un ramo carico di ciliegie mature e brillanti da specchiarsi dentro.Meccanicamente, ancora interiormente stordita la fanciulla prese una ciliegia e la infilò in bocca e di nuovo la bocca si mosse ad assumere quel sorriso estasiato che tanto faceva sognare il folletto del bosco. In breve le divorò facendo mostra di quella civetteria tanto cara alle creature aldilà del fiume.- Però un folletto non dovrebbe impiegare i suoi poteri per queste cose, dovresti prenderti cura della natura tanto malata..-- Già! -Esclamò furioso.- Come se non lo facessi da mattina a sera, ma con gli uomini di fuori è tutto inutile, gli Gnomi hanno già rinunciato e gli Elfi si sono ritirati da due secoli. Madre natura è sul punto di non farcela più, ancora un poco e sarà il disastro totale. - Lilly depose con garbo le ossa dalla bocca al cavo della mano e lo interrogò stupita: -Cosa vuoi dire, che la terra finirà? -Il folletto ebbe un ghigno dispettoso- No, sarà la fine di quelli di sopra se non troviamo al più presto una soluzione. Non che mi dispiaccia molto, se non fosse per te a quest'ora...- Fece finta di credergli, le sembrava un sogno e non voleva svegliarsi, non ancora almeno. - Perché cosa ho di tanto speciale?-Eddy sorrise imporporandosi fin sulle punte delle orecchie. - Sei bellissima, e poi parli con gli animali senza farli fuggire. Ti va di unirti a me per una missione di salvataggio di quella smorfiosa di Betta?- Chi è Betta? - Chiese al colmo dell'eccitazione per quella inattesa prospettiva. - come non sai chi è Betta? È quella vanitosa di comare volpe che abita nei rovi dietro la collina, ieri sera è rimasta impigliata con la zampa nella tagliola di quel pallone gonfiato di Piergiorgio.- Quasi saltellava dalla gioia,- non sono mai stata nella tana di una volpe, non sarò troppo grande per entrarci? - - aspetta e vedrai...- Nella manina gli comparve una bacchetta d'argento sfrigolante strane scintille sulla punta. Fece un rapido gesto con la mano agitando la bacchetta, un istante dopo Lilly camminava al suo fianco nelle alte graminacee che si inchinavano al loro passaggio verso una lepre che brucava li vicino. Come li vide si avvicinò: -Era ora che ti facevi vivo, dai saltate su che vi porto io, la povera Betta sta perdendo molto sangue.- Come?- Sussurrò Lilly tenendosi stretta alla giubba del folletto sulla groppa della lepre che filava come il vento nell'erba alta: - Ma le volpi non mangiano le lepri? Perché la vuole aiutare? -- Non lo sai? Se una lepre aiuta una volpe si guadagna per sempre la sua riconoscenza e nessuno della vallata le darà mai piu la caccia.- La lepre stava costeggiando il ruscello. - ferma qui - Urlò Eddy. Scese di corsa e raccolse un fascio di erba Farfara e nell'attimo che Lilly batté le ciglia due volte erano di nuovo in viaggio.Betta li guardava sospettosa, ma ferma e immobile che quasi neanche respirava. - Per favore - Stava dicendo il folletto alla giovane amica, - io vado a prendere dell'acqua, tu finisci di pestare ben bene le foglie. - Per Lilly era un sogno che si tramutava in realtà. Suo babbo da sempre la trattava come una bambina e nessuno in casa le affidava mai delle responsabilità nonostante fosse adulta da un bel po'. - Vai tranquillo, che so come si fa. - Ricordava bene la nonna quando preparava gli impacchi per le slogature. Eddy lavò la ferita sulla zampa anteriore della volpe e Lilly vi applicò con delicatezza il cataplasma. Stava per strappare una striscia di stoffa dalla gonna per fasciare la ferita ma lui la fermò. - non c'è tempo per la fasciatura, Betta ha i piccoli nel bosco e se non va a recuperarli prima di notte li perderà. -- allora cosa faremo? - chiese eccitata. Lui sorrise e le porse la bacchetta. - Devi solo desiderare che Betta guarisca...                                               Luvif1: Lilly e il ciliegio.2:Lilly e il ciliegio. "Eddy il folletto."3:Lilly e il ciliegio. " Le presentazioni".