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Lilly e il ciliegio:" Consiglio di guerra".


 Consiglio di guerra  Madre natura non si accorse che stava girando in tondo nell'occhio del ciclone, tuoni e lampi si alternavano riempiendo l'aria di boati e fiamme spaventose, un fulmine finì per colpirla a un'ala e iniziò a precipitare avvitandosi su se stessa fendendo le nubi a velocità vertiginosa. Virò a poche decine di metri dal suolo e il folletto perse la presa alle irsute piume del collo del grosso volatile e precipitò nei pressi del ciliegio. Una corrente ascensionale potentissima trasportò lontano l'aquila che sul momento non si accorse di aver perduto il suo prezioso passeggero.-Aio! Urlò stupefatto il folletto tenendosi il braccio dolorante, era atterrato sul palmo slogandosi il polso. - la casa di Lilly non è lontana - mormorò camminando a fatica controvento.Ora il bello era farsi vedere dalla fanciulla.-che fortuna, è alla finestra che guarda fuori. -Il buio intorno si illuminò  attirando l'attenzione della ragazza col nasino schiacciato contro il vetro della finestra della cucina. Le tendine gialle a fiori bianchi ondeggiarono al vento quando spalancò i vetri per vedere meglio quel debole bagliore provenire dalla radura erbosa.- Eddy!  - urlò col cuore in gola per l'emozione.Il papà alzò il naso dal giornale che stava leggendo e poggiò la pipa di granturco sul tavolino rotondo, a fianco della scatola dei cioccolatini.- cosa c'è Lilly, cosa hai visto la fuori con questa tempesta? -- una luce laggiù vicino il ciliegio. Sono sicura che si tratta del mio amico folletto. Posso andare a vedere papi? -Nicola,.  Così si chiama il suo papà.  Sorrise  e sospirò bonario.- certo piccola, vai pure a vedere ma stai attenta che è buio. -- grazie papà...- era già fuori che lo scorse a pochi passi nell'erba alta circondato da un nugolo di piccole lucciole intermittenti. Come la videro si diradarono e lei udì misteriosamente le loro vocine trasportate dal vento:- arrivederci Eddy, ora che è arrivata la tua amica non hai piu bisogno di noi. -- scusaci ma questo vento vuole strapparci le ali...addio Eddy.-Cadde sull'erba sfinito col fiato corto.- aiutami, sono ferito alla mano e ho tutte le costole ammaccate. -- certo, ti porterò in casa mia e ti nasconderò nella casa delle bambole.Protestò vivacemente,- ho bisogno di un letto vero, non di una scatola di cartone! -Lei lo prese in braccio e lo infilò nella tasca del grembiule per lavare i piatti.- stai buono qui. Che  ti credi che faccio dormire la mia barbie in un letto finto? - Il padre la vide infilare di corsa la scala per il seminterrato e le urlò dietro:- Tutto bene piccola? -- si papi tutto bene, porto il folletto di sotto. E' ferito e devo curarlo. -Sua madre sollevò lo sguardo dal centrino che stava ricamando a l'uncinetto.- sei troppo permissivo con tua figlia, perché continui spronarla a credere in cose che non esistono, non sai che potrebbe farsi male?Nicola si alzò e con un sorriso dolcissimo si chinò a darle un bacio sonoro sulla fronte.- magari amore mio potessi rivedere il mio folletto. Purtroppo sparì il giorno che mio padre mi disse che ormai ero un uomo e dovevo farmi una posizione. Stai tranquilla cara, a nostra figlia non succederà nulla di brutto, è in buone mani te lo assicuro.Il seminterrato aveva delle finestre dalla parte piu bassa del terreno, sull'altro lato della porta d'ingresso.Lilly aveva appena finito di fasciare il polso del folletto e gli aveva anche spalmato dell'essenza di calendula sulla schiena e stava per rimboccargli le coperte quando sentì bussare alla finestra.Incuriosita andò ad aprire e vide Betta coi suoi tre cuccioli che giocavano con comare lepre. Piu in là un riccio e una puzzola litigavano:- stai dietro che ci appesti tutti.- poi videro e si azzittirono, Lilly sorrise:- che bravi che siete, ma state tranquilli, Eddy sta bene. -Betta si schiarì la voce, - non vorremmo disturbare cara ma dobbiamo parlare al nostro amico, possiamo entrare? -La lepre diede man forte.Si, portiamo dei messaggeri di madre natura, provengono dall'altro lato del bosco apposta per parlare con Eddy. -La ragazza prese una sedia e la poggiò al muro sotto la finestra.- certo, scendete ma senza far rumore, i miei potrebbero insospettirsi. - Il folletto sedette sulle ginocchia della ragazza, e la puzzola si avvicinò inquieta:- su scendete prima che vi sbrano...e basta mi fate il solletiiico, hi,hi,hi. -Qualcosa di molto piccolo saltò dalla testa dell'animale al ginocchio del folletto.- toh! Delle pulci. Ma quante siete? E da dove venite? -Eddy starnutì due volte e gli insetti presero a crescere fino a diventare grandi come un topo. Erano in cinque, bianche e pelose.- fate schifo!- urlò Lilly - state lontane da me. -Uno dei cinque, il piu giovane e prestante le saltò sulla testa gonfiando i muscoli.- prendimi se sei capace! -- basta! - urlò il folletto - allora cosa dovete dirmi di tanto importante? E lasciate stare la mia ragazza che altrimenti farete i conti con me!Lilly voleva protestare ma non ce la fece, era troppo emozionante quello che aveva udito.Ora  che era fidanzata con un folletto le avrebbe fatto vedere lei a Piergiorgio...si dimenticò persino di avere una pulce gigante sulla testa. E questa stava dicendo:- ci manda madre natura per dirti che il mago nero ha spostato la sua azione a questo bosco e che dobbiamo prepararci a combattere.-Qualcun altro bussò alla finestra, Lilly si alzò e aprì trovandosi di fronte un cinghiale nero:- scusa è qui la festa?-Questa volta Nicola si decise e aprì la porta dello scantinato mettendo fine alla riunione. Vide sua figlia giocare con la casa delle bambole, le finestre erano aperte ma dovette trattenere il respiro.- che schifo, sembra che c'è un maiale qui dentro, devo decidermi a pulirci un giorno o l'altro. Ora basta giocare, a letto Lilly che domani ti aspetta la scuola. -La figlia ubbidiente si ritirò e lui sedette vicino la casetta e sbirciò dentro la camera da letto. Eddy trattenne il respiro e si tirò su il lenzuolo a coprirsi la testa. Non era sicuro infatti che quell'uomo non lo avrebbe visto.- buonanotte Eddy, guarisci presto e chissà, forse un giorno tornerai a fidarti di me...-     Luvif