Dopo aver dato un idea di quello che sarà il nuovo racconto -tra video e impostazione dei personaggi- mi toccherà scegliere quale personaggio interpretare in prima persona.Potrei scegliere di essere Paolo, oppure Marisa: entrambi possiedono qualcosa che mi appartiene. Ma, il ruolo che più mi affascina, è quello di Giada.Rassegnata ormai che non riuscirò mai a scrivere un libro su carta, mi dovrò organizzare per dare una nuova immagine a quella che è la creazione artistica di una "scrittrice" sul web.In maniera molto scherzosa mi sono sempre definita scrittrice; molti non hanno, ne capito, ne apprezzato questa mia ironia. Si sono subito risentiti elencandomi una serie di motivi per cui io non debba definirmi tale; io ho risposto subito a tono scrivendogli che ho fantasia a sufficienza per "ritenermi tale"! Al che, chiaramente, sono ammutoliti.Ora la mia fantasia mi spinge a interpretare un personaggio, che si insinuato prepotente nelle mie memorie per il suo aspetto fisico; ma che non ha lasciato nessuna traccia del suo pensiero nei miei ricordi. Un immagine vaga, di una fanciulla di cui non ricordo nemmeno il nome.Ho deciso di dedicare a lei questa storia. Il suo aspetto fisico corrisponde alla descrizione di Giada; anche nella sua immagine spettrale, che, proprio per quella prerogativa della pelle diafana: dava l'idea di essere fosforescente e di illuminarsi al buio.Tutto quello che narrerò di lei è frutto della mia fantasia, anche il nome.In realtà ho sempre saputo che un giorno avrei scritto di lei... e credo di averlo percepito sin da subito.Molto probabilmente, se oggi avessi l'opportunità di rivederla, nemmeno la riconoscerei; mentre nel ricordo, i dettagli di ciò che era nell'aspetto nella sua adolescenza: mi sono tutti chiari.Ho deciso che indosserò la pelle di Giada per inventarmi questa nuova storia.Scrivere in prima persona, mi da l'opportunità di affondare nel personaggio e di vivere con più trasporto le sensazioni che descrivo.Perché se un racconto non ti emoziona, per me, non ha nemmeno senso scriverlo.Laura.
Tema "Buon San Valentino" Presentazione.
Dopo aver dato un idea di quello che sarà il nuovo racconto -tra video e impostazione dei personaggi- mi toccherà scegliere quale personaggio interpretare in prima persona.Potrei scegliere di essere Paolo, oppure Marisa: entrambi possiedono qualcosa che mi appartiene. Ma, il ruolo che più mi affascina, è quello di Giada.Rassegnata ormai che non riuscirò mai a scrivere un libro su carta, mi dovrò organizzare per dare una nuova immagine a quella che è la creazione artistica di una "scrittrice" sul web.In maniera molto scherzosa mi sono sempre definita scrittrice; molti non hanno, ne capito, ne apprezzato questa mia ironia. Si sono subito risentiti elencandomi una serie di motivi per cui io non debba definirmi tale; io ho risposto subito a tono scrivendogli che ho fantasia a sufficienza per "ritenermi tale"! Al che, chiaramente, sono ammutoliti.Ora la mia fantasia mi spinge a interpretare un personaggio, che si insinuato prepotente nelle mie memorie per il suo aspetto fisico; ma che non ha lasciato nessuna traccia del suo pensiero nei miei ricordi. Un immagine vaga, di una fanciulla di cui non ricordo nemmeno il nome.Ho deciso di dedicare a lei questa storia. Il suo aspetto fisico corrisponde alla descrizione di Giada; anche nella sua immagine spettrale, che, proprio per quella prerogativa della pelle diafana: dava l'idea di essere fosforescente e di illuminarsi al buio.Tutto quello che narrerò di lei è frutto della mia fantasia, anche il nome.In realtà ho sempre saputo che un giorno avrei scritto di lei... e credo di averlo percepito sin da subito.Molto probabilmente, se oggi avessi l'opportunità di rivederla, nemmeno la riconoscerei; mentre nel ricordo, i dettagli di ciò che era nell'aspetto nella sua adolescenza: mi sono tutti chiari.Ho deciso che indosserò la pelle di Giada per inventarmi questa nuova storia.Scrivere in prima persona, mi da l'opportunità di affondare nel personaggio e di vivere con più trasporto le sensazioni che descrivo.Perché se un racconto non ti emoziona, per me, non ha nemmeno senso scriverlo.Laura.