Giada viveva nella mia fantasia da molti anni. In un mondo dove tutto quello che la circondava, era ideato e progettato da me.Si trovava spesso a parlare con sconosciuti e a raccogliere confidenze e delusioni. Si aggirava leggiadra tra i souvenir impolverati; scostando con grazia i veli che dividevano le mie memorie. La cosa che amava fare di più, era quella di sfogliare l’album delle immagini; quello dov’erano relegati i miei miti di bambina: essi, avevano avuto una parte più ricca nelle mie fantasie. Personaggi storici e attuali; miti del cinema e della canzone. Fra tutti questi, insieme al personaggio di spicco che rappresentava Giada, c’era anche quello di Paolo: entrambi erano flash della memoria; volti senza nome e senza storia. Giada aveva anche imparato a convivere con i repentini cambiamenti che soggiornavano nei meandri della mia mente. Spesso si aggirava confusa nel disordine e nel caos delle mie giornate più scombinate; altre si dilettava a nuotare nel mare calmo di quelle più rilassate. Il che accadeva raramente; e lei aveva imparato ad approfittarne.E fu così che una bella mattina si alzò decisa per scrivere una bella storia d’amore, utilizzando tutti gli scampoli di vita a sua disposizione. Nonostante non avessi viaggiato molto fisicamente, ero riuscita a fantasticare anche su i luoghi immortalati dalle cartoline. Attratta dalla fotografia, spesso mi perdevo nella contemplazione di paesaggi straordinari; e in quegli scenari, fantasticavo su delle storie mai raccontate. L’unica ad aver beneficiato della mia immaginazione, era stata Giada: in tutto quel tempo era stata li, ad accogliere tutte le mie più intime confidenze. Non sarebbe stato facile per lei scrivere una nuova storia su di essa: proprio lei che non aveva mai preso una penna in mano! D’altronde come poteva essere diversamente? Poiché è complicato anche per me. - Oh … Giada! Che compito ingrato che ti ho assegnato. Saremo capaci d’inventarci una storia tutta nostra? Ai posteri l’ardua sentenza, a noi spetta soltanto divertirci; e più ci aggiriamo intorno alla storia, meglio acciuffiamo la preda. Occhio Giada! Quando arriva il momento opportuno, acciuffalo! Altrimenti sai che fatica riprendere l’ispirazione da dove l’avevamo lasciata? ! -Laura