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L'apoteosi di un viaggio: il cambio di prospettiva,


Il viaggio oggi cambia di prospettiva; non più ridotto a quel fazzoletto di terra dove conoscevi ogni singolo centimetro: bensì diramato in più direzioni. La velocità dei mezzi di trasporto, riduce le ore di arrivo: fornendo la possibilità di godere maggiormente della meta. Del percorso si riporta poco o niente: magari nemmeno il godimento del panorama. Chiusi nello stretto abitacolo del mezzo di trasporto; alcune volte, si guarda o si parla con chi ci sta a fianco; altre invece se non si sonnecchia, ci si concentra davanti a un marchingegno elettronico -che sia portatile, cellulare, o smartphone-. Io mi sono imposta la totale attenzione sul panorama, e se questo non è possibile, mi concentro sulle persone. Ripongo il mio cellulare nella tasca, e mi dedico con minuziosa attenzione allo spettacolo che gratuitamente mi viene offerto dalla natura. Nonostante percorra sempre lo stesso itinerario -non c'è giorno che non mi stupisca con un nuovo dettaglio. E poi, m'intriga l'essere umano con le sue mille sfaccettature. Ne ammiro l'andature ancheggiante di una formosa ragazza; e mi diverte quella più pesante di chi magari ha pensato bene di trascinarsi dietro qualche chilo in più. Aborro il disprezzo in tutte le sue forme; ed elogio l'eleganza nel manifestare il proprio dissenso con grazia -nonostante la gente, a volte, sembra gradire di più la forma grezza-.