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Tra sogno e realtà. 3


In quei 30 anni ne erano successe tante di cose. A volte mi sembrava di aver vissuto mille vite; i ricordi delle mie storie immaginarie si confondevano con i reali vissuti; non distinguendo più il sogno dalla realtà.All'età di 46 anni, mi ritrovavo con due figli e un matrimonio fallito alle spalle. Il mio ex marito si era stancato di combattere con i miei pseudo amanti: diceva che passavo più tempo con i miei personaggi che con lui. -Che sciocco! Come si fa ad essere geloso del nulla-. La verità era che Luigi non mi aveva mai amato; sono stata solo una passione giovanile; all'epoca ero un avvenente ragazza con un discreto successo come scrittrice: sufficiente per credere che ero la donna della sua vita. Ci sposammo giovanissimi: e in men che non si dica. Dopo qualche anno nacque Luca il mio primo figlio, seguito dopo un anno dalla nascita di Celeste; ora, tutti e due maggiorenni, hanno deciso di andare a vivere a Pisa con il padre per frequentare l'università. Io, per scrivere, mi sono rifugiata in una località turistica balneare. Durante l'inverno, godo della solitudine del luogo; faccio lunghe passeggiate sul molo e lascio che il mare mi narri le sue storie: a volte tristi; altre più felici. Altre volte mi rifugio dietro le mure di cinta del vecchio castello medievale arroccato sugli scogli: e li, mi alieno a tal punto da pensare che in passato abbia realmente vissuto in quel luogo. Le onde, che s'infrangono sugli scogli, spruzzando acqua e disseminando goccioline come rugiada dappertutto: sembrano restituirmi le lacrime, che in passato hanno versato le famiglie delle vittime del mare; e quelle disperate delle nobili donne che per diversità di classe, erano state costrette a rinunciare all'amato.Laura