ricomincio da qui

Uno strano personaggio.


Cecilia, quell'anno, decise di passare tutto il mese di Dicembre all'agriturismo "In vacanza da Leila"; aveva sempre adorato i castelli, e sapeva bene che nei pressi del casale ce ne stava uno arroccato su un altura rocciosa semi circondato dal mare. Dopo aver sistemato le valigie in camera e fatto un abbondante colazione nella sala ristoro del locale: si recò immediatamente in visita al castello. La giornata, non sembrava affatto male; a parte qualche nube che di tanto, in tanto velava il disco raggiante del sole. Dopo aver fatto qualche passo, si levò l'ingombrante giubbotto blu di piume d'oca. Il rosso del suo golf di lana, s'intonava meravigliosamente con gli addobbi natalizi che rallegravano la via. Anche se aveva già letto in alcuni racconti della famosa scrittrice " Leila russo" le meticolose e spettacolari descrizioni di quel luogo nel periodo Natalizio: rimase ugualmente meravigliata dalla visione. Il paese, che dopo le vacanze estive sonnecchiava annoiato: sembrò magicamente risvegliarsi per accogliere i turisti. Girovagò con calma, dilettandosi con la beata visione dei mercatini di Natale. Aveva tutta la giornata davanti per visitare il castello. Affascinata dalle diverse forme di statuine che raffiguravano i personaggi del presepe, non si accorse che era già giunta l'ora di pranzo. Non aveva nessuna voglia di ritornare al locale, così decise di saltare il pasto e continuare a bigonellare prima di raggiungere il castello. Aveva ormai raggiunto la roccaforte, quando il cielo si oscurò all'improvviso. Grossi nubi, scure e addensate, ammantavano la massiccia figura del castello, e qualche gocciolina annunciava l'arrivo imminente di un temporale. Cecilia, per nulla spaventata da quella premessa di pioggia, continuò imperterrita la sua escursione. Le acque del mare, scure e minacciose, lambivano la costa sollevandosi sulle rocce che delimitavano il litorale. Le onde furiose, s'infrangevano sugli scogli sbruffando l'acqua fino a raggiungere le spesse mura della fortezza. Cecilia, per poter continuare a girarci intorno, doveva aspettare che si placasse l'ira di ogni onda; anche se la veloce frequenza del loro alternarsi, sembrava volesse impedirgli a tutti i costi di continuare la visita. Cecilia, dopo aver raccolto la massa riccia e scomposta dei capelli biondi nel cappuccio e tirato la zip fino in fondo lasciando scoperto a malapena l'ovale del viso: procedette caparbiamente riparandosi con un braccio dagli schizzi. Nonostante, il suo esile braccio fosse ricoperto dalla spessa coltre del piumone, non fu sufficiente a proteggerla dall'improvviso acquazzone rovesciato da un onda gigantesca che si era abbattuta al suo passaggio. Fortuna che dietro l'angolo, c'era uno spiazzale più ampio che le consentiva di proseguire senza intoppi. Una fresca risata argentina la fece trasalire, si girò per vedere donde venisse codesto suono, e restò sbigottita davanti all'esile figura di un giovane vestito con abiti d'epoca. Pensò subito si trattasse di un giullare del castello ingaggiato in quel periodo per accogliere i turisti.-Salve! So bene che forse non è la giornata ideale per far visita al castello; ma fremo dalla curiosità di conoscere questo luogo; sono disposta a pagare anche una guida... Non è che potresti aiutarmi-Il ragazzo la guardò stranito, rifletté un attimo prima di rispondere: -bene impavida Cecilia, il tuo desiderio sarà esaudito... Ti accompagnerò con piacere a visitare le mie antiche dimore-A Cecilia non sfuggì affatto la curiosa allusione, però penso che il ragazzo fosse pagato apposta per coprire questo misterioso ruolo.Laura