ricomincio da qui

il melograno.


 Mi piaceva l'idea di aver un po di tempo in più da dedicare a me stessa; e a quelli che erano stati i miei sogni in passato; crogiolarmi nell'oblio riflettendo sugli eventi e il loro evolversi nel quotidiano; e mi piaceva farlo anche a tempo di musica.Ripensare ai melograni rossi e succosi; a quei piccoli rubini fittamente incastonati tra essi: tanto da formare un pigna lucida e luminosa.Mi piaceva pensare quel frutto, come all'essenza traboccante di uno spirito passionale: dal carattere focoso e battagliero; e dall'animo nobile con una mente proficua.Privato dal duro involucro che lo avvolge, il melograno, appare agli occhi come a una magica sfera: con il dono naturale di rivelare il cuore delle persone e sapere di cosa essi hanno più bisogno; e con la possibilità di poter esaudire ogni recondito desiderio, quello piu' nobile e depositato nell'inconscio: camuffato sotto le ignobili coltri dell'avidità e del consumismo.Nel momento in cui il melograno viene sgranato in due e diviso in più parti: da' la possibilità di beare più palati allo stesso tempo; persino i granelli avanzati divengono cibo per gli uccelli.Eppure esso è solo un umile frutto il cui albero e più simile a un rovo: tanto i suoi rami sono spinati.Anche le rosse more selvagge nascono dai rovi; così come le rose.La bellezza e la forza che il colore di questi frutti trasmette, è incentivata dalle piante che li ha generati: rude e spinosa; dai fitti rami imbrigliati tra essi, che proteggono con tenacia i suoi succosi pargoli; capace di deliziare, chi con mano impavida li coglie per cibarsi.Il messaggio che la natura c'invia è abbastanza chiaro: proteggere con la forza della mente e la scaltrezza ciò che di più bello la vita gratuitamente ci ha dato il cuore...Esso anima le emozioni scaturite dalla sede del nostro cervello: batte più forte quando trabocca d'amore; e si contrae dolorosamente nella disperazione; galoppa in preda all'ansia e all'eccitazione; e ci rasserena con i suoi ritmi regolari nel riposo e nella tranquillità.Nonostante il groviglio metallico delle macchine che ci circondano; del martellare delle voci di protesta e indignazione; della cattiveria inflitta da un sistema malvagio è deleterio: il cuore rimane al centro del nostro essere -rosso e compatto come il melograno- ma capace di sgranirsi in tanti piccole particelle completamente integre."Non bisogna avere paura di regalare il proprioa amore; perchè il cuore non si frantuma in tante piccole schegge: bensì si sgrana in tante parti uguali".Laura