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Grandi speranze.


Immagino che molti di voi conoscano il racconto di Dichens "Grandi speranze"; o magari ne hanno seguito la trama al cinema.La prima versione che mi ha portato a conoscenza di questa bellissima vicenda, era stata girata al cinema in chiave moderna con il titolo di "Paradiso perduto". Inizialmente rimasi affascinata dall'intrigo d'amore dei due personaggi -Pip e Estella-. Fu soltanto con la nuova uscita al cinema di "Great Expectation" che venni a conoscenza che si trattava di una famosa opera di Dichens. Questo non ha fatto altro che aumentare il mio interesse per questa storia -rivedendola e rilengendola più volte e riscontrando sempre nuovi argomenti su cui riflettere.L'ultima volta che l'ho rivisto, risale a qualche settimana fa, mi sono soffermata sulla generosità del misterioso benefattore -che si rivelò essere il malvivente a cui Pip aveva dato una mano, quando era solo un adolescente-.Si trattava di un uomo che aveva subito dalla vita parecchie ingiustizie; privandolo di una famiglia che adorava: oltre che essere sequestrato della maggior parte dei suoi beni.Nonostante avesse perso la fiducia nel genere umano e nella giustizia, bastò un semplice atto di generosità da parte di un bambino, per risvegliare in lui un forte sentimento di gratitudine e di fiducia.Non dimenticò mai quel gesto, e al momento opportuno lo ricompensò per la sua gratuita complicità.Quel presunto delinquente era riuscito a nascondere alla legge un cospicuo bottino -ricavo dalla vendita delle sue pecore-; e, non potendo usarlo per se stesso, poiché non aveva più desideri e ambizioni- decise di riporre le sue aspettative in Pip: facendo in modo che diventasse un " un giovane di grandi speranze" ... Quel bambino aveva compiuto il miracolo.Tutto questo accadeva mentre il giovane Pip, veniva condotto dal vecchio zio, da una ricca e frustrata signora che non voleva altro che usarlo come cavia per la giovane e bella Estella. In passato la donna era stata abbandonata dal suo fidanzato proprio il giorno delle nozze: da allora aveva nutrito un profondo odio per il genere umano; a tal punto da adottare una bambina per poterla crescere fredda e crudele -ella doveva spezzare il cuore a tutti gli uomini che l'amavano-. Pip, che dal canto suo non aveva intuito immediatamente il disegno malvagio della ricca signora: pensava fosse lei la misteriosa benefattrice che gli aveva pagato gli studi e il college. Dal confronto di tutte e due le aspettative, emerge la grandiosità del generoso gesto dello sciagurato a cui il destino aveva sottratto tutti gli affetti. Aveva dato, senza nulla chiedere in cambio -nemmeno la gratitudine- Gli era bastato un semplice gesto di compassione per ricredersi sulle persone; mentre alla ricca signora era bastata una delusione per farla infierire su tutti gli uomini -compresi i ragazzi innocenti come Pip-.A volte basta veramente poco per far nascere in noi una speranza.Artefici del nostro destino manovriamo tutto quello che è in nostro potere per esaudire i nostri desideri -usando sempre il massimo rispetto per la libertà e gli ideali altrui-.Laura