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La curiosità di Rosalinda.


-Non posso credere a ciò che mi stai dicendo, mi sembra assurdo- mi disse Igor guardandomi diritto negli occhi.Io non potei provare che compassione per lui. Lo amavo. Lo amavo alla follia, ma spiegargli le mie paure e le mie sensazioni in quel momento mi risultò difficile.Accarezzandogli la guancia lo attirai verso di me, cercando di dargli conforto col mio corpo,visto che non riuscivo a farlo con le parole.-Pensaci Igor...- riuscii infine a dire -Lidia è accecata dalla gelosia. Mi ha spiaccicato tutto in faccia oggi pomeriggio. E ho visto una luce cattiva nei suoi occhi. Non vorrei essere tragica ma...-Lui mi mise una mano sulle labbra, quindi mi baciò con trasporto.-L'altra sera abbiamo avuto una discussione molto animata...- disse dopo un istante.-Anch'io ho notato un qualcosa di diverso nei suoi occhi. Ma mai avrei immaginato che...-Le parole gli si smorzarono in gola.-Devi lasciarla immediatamente Igor. Io ti amo, non sarà facile, ma ce la faremo-Finalmente, ero riuscita a pronunciarle quelle parole così importanti per me. Improvvisamente, tutto mi apparve più semplice, più limpido.Lui mi guardò, dapprima perplesso, quindi sempre più convinto.-Hai ragione Rosalinda. Ed è per questo che non devo più nascondermi. Torno subito da lei, devo parlarle chiaro-Mi irrigidii.-Ne sei certo? Io...io ho paura-Abbracciandomi con trasporto, mi baciò di nuovo.-Stai tranquilla, andrà tutto bene- Lidia si diresse decisa verso l'abitazione di Rosalinda. La doccia ancora umida, la macchina in garage. Tutte cose che, col senno di poi, la indussero a pensare che il marito, per qualche ignota ragione, fosse stato messo sull'avviso.E chi, se non la psicologa, poteva averlo fatto?Meglio, avrebbe preso due piccioni con una fava.Ferma a un semaforo, aprì la borsetta assicurandosi che la rivoltella fosse ancora al proprio posto. -Ne sei certo Igor?- lo fissai intensamente, troppo impaurita per il timore di poterlo perdere nuovamente.-Se ci pensi bene Rosalinda, è l'unica cosa da fare. Anch'io ti amo, mi sei entrata nel sangue e non potrei più fare a meno di te-Io lo fissai a lungo. Le parole di Lidia continuavano a martellarmi il cervello a ritmo incessante.“Tutte le liceali che si sono infilate nel letto di mio marito. Pensa davvero di essere stata la sola? Ha la più pallida idea di quanti amanti mi sono sorbita in tutti questi anni?”Io sorrisi. Fu più una smorfia in verità, ma lui mi accarezzò la guancia.-Stai tranquilla tesoro, so quel che faccio. Tu aspettami qua, andrà tutto bene- Sceso in strada, Igor si avviò a piedi verso casa. Nonostante la sicurezza mostrata con Rosalinda, non aveva la più pallida idea di come avrebbe potuto affrontare Lidia.-Ciao Igor-La voce lo fece voltare di scatto.Alzando gli occhi, si accorse di trovarsi in un vicolo che, solitamente, gli avrebbe accorciato la strada verso la propria abitazione.-Lidia...che ci fai...io...noi...dobbiamo parlare...-La donna, senza dire una parola, avanzò verso di lui, la mano destra all'interno della borsetta.-Hai ragione caro...dobbiamo parlare- rispose con un sorriso enigmatico dipinto sul volto. Danio.