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Elucubrazioni


Da qualche giorno faccio un po’ di fatica a isolarmi nel mio mondo fantastico. La realtà, con le sue serie problematiche, ha inghiottito parecchio del mio tempo e della mia concentrazione. L’ultima volta che mi sono adagiata sulle soffici nuvole della mia immaginazione, ero rimasta in una cattedrale con un alchimista. Cosa mai cercassi di fare, mi sfugge ancora. Molto probabilmente non riacciufferò più quello stralcio di vita passata che mi proiettava a tratti anche in quella futura. A quanto pare per ora ho abbandonato gli immortali, per i comuni mortali. Ed è proprio rientrando nella normale routine che m’imbatto tra i numeri. Si sa che i numeri sono solo 10 a partire dallo zero; com’è noto a tutti che si possono rigenerare calcoli all’infinito; il che ricongiunge i numeri all’immortalità. Gli stessi numeri che nella vita di tutti i giorni: hanno un inizio e una fine. La domanda sorge spontanea: siamo noi a dare una fine ai numeri o sono loro a determinare la nostra? Se calcoliamo la nostra età: siamo noi ad aver stabilito la fine dei numeri; se invece li confrontiamo con il sociale, sia lavorativo sia competitivo: sono loro che determinano la nostra posizione.Il numero uno in una gara sportiva apre le porte a un numero illimitato di possibilità. Chi invece arriva, diciamo millesimo, le sue opportunità sono pari a zero.A questo punto mi viene naturale pensare che l’uomo non sia fatto di sola carne, ma anche di tanti numeri. Non ho mai amato giocare al lotto; penso che la fortuna possa rintracciarmi ovunque: anche se è una vita che io rincorro lei. Accidenti! Mi sfianca inseguire la buona sorte! Comunque vada, non demordo; difficilmente lascio tutto al caso; perché se lo faccio, sarà il caso a lasciarmi fuori.Ecco fatto! Anche per stamani ho dato i numeri. Sorrido.L’autoironia che all’improvviso mi coglieDa ogni scaramuccia il mio animo distoglieMi regala pochi minuti di spensieratezzaSufficienti a sbaragliare l’invadente tristezzaMe la canto e me la suono come un ignoto artistaChe per la gente rimane solo uno sfigato apprendista.Laura